I nuovi cassonetti intelligenti
«Dopo gli ottimi risultati ottenuti dalla sperimentazione nelle zone extraurbane entro l’anno estenderemo il progetto anche in un’area urbana». E’ quanto ha annunciato l’assessora all’Ambiente Laura Laviano sull’utilizzo dei cassonetti smart. Nei giorni scorsi, infatti, il sindaco Sandro Parcaroli, la stessa Laviano e l’assessore al Decoro urbano Paolo Renna, insieme al dirigente dei Servizi tecnici Tristano Luchetti e alla responsabile dell’Ufficio Ambiente Federica Costantini, hanno accolto in visita i vertici della ditta Emz Tecnologie Ambientali, una azienda multinazionale che produce dispositivi elettronici per la gestione integrata dei rifiuti. Il Comune di Macerata, in collaborazione con il Cosmari, già da qualche mese ha attivato una sperimentazione sulla raccolta dei rifiuti mediante l’utilizzo di cassonetti “smart” in grado di identificare l’utente, autorizzare l’apertura dei contenitori e registrare i dati essenziali del conferimento, rendendo possibile l’adeguamento alle disposizioni più recenti in materia di tariffazione del servizio di gestione rifiuti.
«Macerata in quanto capoluogo di provincia farà da capofila ad altri comuni che stanno mostrando interesse al progetto – aggiunge Laviano – Chi amministra deve essere al passo con i tempi e in questo specifico settore puntare all’obiettivo della tariffazione puntuale con strumenti all’avanguardia che non possono più essere i microchip, tecnologia ormai sorpassata e soprattutto non riciclabili».
«Tenendo conto dei buoni risultati finora raggiunti e in vista di futuri allargamenti dell’area di sperimentazione – spiega l’amministrazione – l’incontro è stata un’occasione preziosa per valutare quanto finora messo a punto e progettare ipotesi si sviluppo future, nella consapevolezza che il Comune capoluogo svolge un ruolo essenziale di stimolo e di visione politica nel più esteso ambito territoriale nel quale viene attuata la gestione integrata dei rifiuti».
A Macerata 30 cassonetti intelligenti, per gettare i rifiuti ci vuole una app
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Si potrebbe metterli anche in PIAZZA MAZZINI questi cassonetti intelligenti? Xche’ PIAZZA MAZZINI sta’ diventando veramente una discarica “a cielo aperto”.
Se i cassonetti sono veramente intelligenti la tassazione sarà per volume.
Occorrerebbe informarsi meglio, e non solo incontrando le aziende che forniscono queste attrezzature. Rischiamo di perdere tempo e trovarci fra qualche mese con le stesse problematiche (vi posso portare decine di esempi). Queste isole informatizzate stanno funzionando perché giornalmente i rifiuti che si accumulano nei loro pressi vengono rimossi dagli addetti allo spazzamento, non é l’attrezzatura in sé a risolvere i problemi di una città come Macerata che sono veramente importanti. Andiamo a guardare i contesti in cui si raccoglie bene e si valorizza tanto se vogliamo fare le cose fatte bene, ma c’è da lavorare, tutti. La tariffa puntuale scordatevela, occorre ben altro.
Concordo con il commento di Andrea Cappello ed aggiungo: anche se non ho tutti gli elementi oltre al costo elevato di questi cassonetti intelligenti se verrà ripagato dall’incremento della raccolta differenziata ipotizzato nell’articolo, sarebbe l’ideale ma dubito che possa essere raggiunta una tariffazione personalizzata + riciclo – pago perché basta vedere la realtà di troppi cittadini poco intelligenti ed incivili che non rispettano i giorni di conferimento stabiliti dal proprio Comune ogni settimana, ogni giorno e cassonetto è uguale per loro rendendo difficile il lavoro degli addetti costretti a perdere tempo. In conclusione penso che bisognerebbe prima fare opera di educazione civica presso tutte le scuole, le famiglie di immigrati e multare sonoramente chi non rispetta le disposizioni altrimenti gli incivili e poco intelligenti continueranno a fregarsene anche dei cassonetti intelligenti….
Ormai nei Comuni del nord-italia dove lavoriamo fissiamo obiettivi di minimo 87%-92% di raccolta differenziata con ottima qualità delle frazioni raccolte, che si raggiungono senza neanche così tanti sforzi. A differenza del Cosmari che raggiunge un 75% di RD ma con il 40 per cento di frazioni estranee ad esempio nell’organico il che significa che la RD reale é probabilmente inferiore al 60%. Inoltre il sistema attuale crea deresponsabolizzazione nelle utenze per cui gli andamenti saranno decrescenti nei prossimi anni e gli strumenti per agire irrisori (anche se potenziamo i controlli). La legge tra l’altro dice che non dovremmo più conteggiare le raccolte differenziate ma il riciclo effettivo, se ci allineassimo a questa disposizione del 2020, il Cosmari non sarebbe più considerato un Consorzio virtuoso. Ormai ci sono moltissime esperienze in Italia in cui si riduce al minimo il rifiuto indifferenziato, inveve di ricercare discariche fuori bacino e incidere sulle Tari dei Comuni. Solo così si può rendere sostenibile il bilancio del Cosmari nel breve periodo. Bisogna avere coraggio per invertire la rotta, ma purtroppo é una virtù che al giorno d’oggi sembra completamente scomparsa.