Il basso bacino del Chienti
di Laura Boccanera
Aumento della mortalità generale nel primo anno di vita, malattie congenite e aumento dei ricoveri nella fascia giovanile fra i 20 e 29 anni per leucemie mieloidi e linfomi non Hodgkin nel basso bacino del Chienti. A dirlo è il report di Sentieri, studio epidemiologico nazionale dei territori esposti a rischio di inquinamento.
Per le Marche è stato analizzato anche il sito di Falconara. La zona del basso bacino comprende i comuni che vanno da Civitanova a Morrovalle sul versante maceratese e Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a mare su quello fermano. Alla luce dello studio che posiziona il sito tra i 46 più inquinati in Italia, il comitato “Civitanova Unita”, coordinato da Giuliana Venturini, la lista civica “Nova Urbs” dell’ex candidato sindaco Paolo Squadroni e il comitato spontaneo ambientalista con Tiziana Streppa, hanno richiesto un incontro urgente all’assessore all’ambiente Giuseppe Cognigni, per verificare quali iniziative siano state poste in essere per discutere e affrontare la questione.
Nei 46 siti inclusi nel progetto Sentieri sono stati analizzati mortalità (2013-2017), ricoveri ospedalieri (2014-2018) della popolazione generale di tutte le età, divisa per genere, e delle fasce d’età pediatrico-adolescenziali (0-1 anno, 0-14 anni, 0-19 anni), giovanili (20-29 anni) e complessiva (0-29 anni), divise per genere.
«Il problema dell’inquinamento ambientale nel basso bacino del Chienti si trascina a Civitanova da oltre trent’anni – dicono i promotori dell’iniziativa – interessando tutte le amministrazioni comunali dalla sua scoperta nei primi anni ’90 fino a quella attuale, senza che siano stati mai formalmente identificati gli inquinatori, con un’inazione tale da far meritare ai suddetti siti contaminati l’appellativo di “orfani”. Il tema è tornato in auge grazie ad un rapporto sullo stato ambientale della sola foce del fiume Chienti, effettuato dal geologo Taddei, nel quale si evidenzia un alto tasso di inquinamento di quell’area e si indica, tra l’altro, l’interdizione al pubblico di una vasta zona alla periferia sud di Civitanova. Della relazione, protocollata nel gennaio scorso, peraltro, non è stata mai fatto un comunicato ufficiale da parte del sindaco di Civitanova. Riguardo a tale vicenda, l’attuale opposizione consiliare ha di recente presentato un esposto ai carabinieri del Noe nonché all’Ast e alla Regione, nel quale si sollecitano le parti a far luce sui ritardi da parte dell’amministrazione comunale nella segnalazione e nella mancata chiusura dell’area interessata. Tale iniziativa è legittima, ma non affronta in maniera adeguata i reali termini del problema, perché la relazione di Taddei non è stata un’operazione preliminare ad un progetto di bonifica, ma un atto previsto dall’iter riguardante la costruzione di un ponte ciclopedonale sul Chienti, per il quale la regione Marche ha già stanziato circa 4 milioni di euro».
I promotori fanno poi notare come al dibattito pubblico organizzato lo scorso 28 luglio da comitato Civitanova Unita proprio per parlare e analizzare i dati contenuti nel report Sentieri, nessuno degli amministratori locali o regionali abbia partecipato.
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Sia la costa che la sanità sono materie di competenza delle Regioni, allora il governatore dr. Acquaroli gestisca la situazione con gli assessori competenti nelle materie dette.
L’importante è aver ricevuto la bandiera blu…forse sarà perché i morti non portano voti?…
Direi di costruire una bell’Arca di Noe con l’accento sulla e da sistemare lì dove si prevede la costruzione dell’utilissimo e poco costoso ponte ciclopedonale che mi sa tanto che va ad ingrossare la fila delle grandi opere previste dalla Regione con l’aggravante che essendo del tutto inutile ha sicuramente molte più possibilità di essere realizzato. La posizione non è a caso per l’Arca che dovrà mantenersi in perfetto equilibrio tra una sponda e l’altra del Chienti che vedrà così finalmente realizzato il vecchio sogno di Cavour di unire l’Italia anche attraverso vie di comunicazioni la cui mancanza impediscono quello sviluppo economico che detto ponte finalmente realizzerebbe. Partito da due milioni se ricordo bene se male è lo stesso, ha raggiunto quota quattro tanto che qualcuno, avvezzo al gioco del Poker ha esclamato enfatico: “ Piatto ricco mi ci ficco”. Dal ponte verranno calate molto saltuariamente le leccornie preparate con i famosi pesci della foce del Chienti, come anguille viscide che cercano sempre di scappare via e finora ci sono riuscite. Poi si comincerà ad imbarcare tutti quei soggetti, inizierei dagli ultimi quelli che hanno poco considerato il “ complottista “ Taddei creando ulteriori pericoli per gli ignari fondo schiena che si appoggiavano felici su sabbia di mercurio e chissà quali altre zozzerie. Adesso mettere in croce qualcuno per aver avuto la possibilità di avvisare del pericolo e di averlo fatto con molto ritardo perché magari ha la testa in Europa dove manda in avanscoperta alcuni cicloamatori come a dire aspettate che mo’ arrivo io (staremo a vedere se e come), mi dispiace dirlo ma sarebbe proprio il caso. Certo su questo ritardo, anche a costo di dar fastidio a qualche antico filosofo, bisognerà discernere se aver avvisato con grave e colpevole differimento sia dovuto al “ caso o alla necessita”. Mi viene in mente una simpatica abitudine medievale per vedere se la malcapitata era una strega . Veniva immersa in acqua, se galleggiava lo era perché nemmeno il fiume la voleva e quindi si passava ai rimedi del caso, se affondava poi come lo raccontava di non esserlo? Naturalmente in tempi moderni , ci sono metodi scientifici sicuri, basterebbe immergere il reo sospetto nelle acque del Chienti. Se si bagna è colpevole. Però mi sembra una tortura anche sottoporre “l’esperto “delegato politico ad un incontro che dovrà dimostrare le sue doti di equilibrista su una corda gettata tra l’inutilità e l’insipienza.
Per Iacobini:
– https://www.brocardi.it/codice-dell-ambiente/parte-quarta/titolo-v/art242.html
– https://www.brocardi.it/codice-dell-ambiente/parte-quarta/titolo-v/art242bis.html
– https://www.brocardi.it/codice-dell-ambiente/parte-quarta/titolo-v/art242ter.html
Per Marchegiani:
– mi viene detto che la bandiera blu viene assegnata dopo aver compilato un questionario e che nessuno controlla se, nelle risposte, sia stata descritta la reale situazione dei luoghi.
E il questionario da chi viene compilato?…
Per il sig. Bevilacqua. Ma in effetti neanche per il RdC vengono controllati i requisiti di cui al modulo di richiesta. Sempre così. Si controlla dopo, a campione.
Per Marchegiani:
– da quel che mi hanno detto, direttamente del richiedente.
Per Iacobini:
– non sapevo della faccenda RdC, grazie per avermelo detto;
– sopra ho messo i link ai tre articoli del Codice dell’Ambiente che riguardano le bonifiche. Poiché il sito è stato riclassificato da “nazionale” a “regionale” (e nessuno, per inciso, si è opposto come, invece, fece Zingaretti nel Lazio per altri siti), la bonifica spetta ai Comuni e, quando non dovessero avere i soldi, deve pagare la Regione.
x il signor Bevilacqua,certo che lo compila il richiedente, pensavo che l’avesse specificato già all’inizio, in parole povere il richiedente è il comune stesso per farsi pubblicità per il turismo,così come le bandiere arancioni per i comuni dell’entroterra,il solito sistema all’italiana e le dico questo perché il mio comune gli è stata conferirta la bandiera arancione dopo aver abbattuto decine e decine di alberi secolari dei bei viali che abbiamo,senza piantarne uno,tra l’altro e l’unica cosa che c’è di bello,è la cosa preoccupante è che non ho sentito nessun cittadino protestare,anzi alle elezioni l’hanno premiati e poi alle regionali si è presentato con un altro partito…
Per Marchegiani:
– capito.
invito tutti alla tranquillità … adesso sono i lupi ad essere il nemico numero 1