Il taglio del nastro del centro polifunzionale con il presidente della Regione Francesco Acquaroli e il sindaco Mario Baroni
di Monia Orazi
Una nuova piazza coperta per Muccia è il nuovo centro polifunzionale donato dalla Cri nell’ambito dei progetti legati al terremoto del 2016. E’ il segno tangibile della solidarietà del Canada: la Cri canadese, infatti, ha dato luogo ad una raccolta fondi da due milioni di euro, che il governo ha raddoppiato stanziando fondi propri.
La struttura, di oltre 500 metri quadrati, è intitolata alla memoria di Cesare Angelucci Lami, storico benefattore di Muccia a cui si deve l’eremo del Beato Rizzerio, ed è stata realizzata grazie alle donazioni di Abbvie, Allianz, Associazione Nazionale Magistrati, comitato di Genova Cri, Comunità italiana in Canada e Croce Rossa Canadese, Global Giving, insieme a numerose altre associazioni e donatori individuali che sono stati ringraziati da tutte le autorità presenti, civili, militari e religiose. Poste Italiane ha inoltre donato un defibrillatore. «Abbiamo ritrovato un luogo in cui persone di tutte le età potranno incontrarsi e socializzare – ha detto Mario Baroni, sindaco di Muccia – qui sono ospitati gli ambulatori, la sede della Cri, le associazioni, la Pro Loco, la società sportiva. Una sala è dedicata alla lettura, potranno esservi ospitate mostre ed eventi lieti, una sala sarà destinata alla celebrazione dei matrimoni civili e per conferire le nuove cittadinanze. Il mio grazie va a tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo centro».
L’esterno del nuovo centro
Ha posto l’accento sul rilancio economico dei territori colpiti dal terremoto il presidente della Regione Francesco Acquaroli: «Stiamo lavorando per rendere questo territorio attrattivo, vedo voglia di tornare alla normalità, voglia di investire in questa terra che deve tornare ad essere protagonista. Siamo in una fase di transizione economica e sociale per dare nuove opportunità alle aree interne, la Regione ci sta lavorando con Castelli e con i sindaci. Nel post terremoto il ruolo della Cri è stato di profondo aiuto, non basta l’apertura di un luogo, il rilancio sociale ed economico deve diventare una sfida di tutti. Quindi su questa sfida si inserisce il ruolo della Croce Rossa e di tutti i donatori che voglio ringraziare in maniera particolare, perché con questo gesto, non danno solo un luogo ma lasciano un segno, una testimonianza di quello che fate quotidianamente, ma anche della vostra generosità che rimarrà impressa in maniera tangibile a Muccia e nel nostro entroterra. Noi infatti vogliamo guardare l’aspetto comunitario, cioè quell’aspetto che rende questa una sfida di tutti, un obiettivo che può essere raggiunto se riusciamo a fare anche delle relazioni umane, sociali, politiche e istituzionali, un tutt’uno».
Ha sottolineato il ruolo di aggregazione e socialità del nuovo centro polifunzionale io vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui. Il commissario alla ricostruzione Guido Castelli si è soffermato sul forte legame degli italiani in Canada con l’Italia ed ha espresso l’importanza della coesione sociale nel cratere: «Dobbiamo ricostruire meglio perché queste sono zone a rischio sismico, rafforzare la coesione sociale perché la frammentazione è un effetto del sisma, favorendo l’attivazione delle energie comunitarie e solidarietà tramite terzo settore. Pensare a chi non ha assistenza, ai più fragili si pone come obiettivo, in omaggio a chi della solidarietà fa la cifra della propria vita».
Rosario Valastro, presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, non ha nascosto la propria emozione: «Sento forte emozione per questa inaugurazione, è stato un onore intervenire alla posa della prima pietra con Cri canadese. Vedere questo fiore sbocciare è una cosa straordinaria, un privilegio, oltre che il segno che chi ha donato vuole vedere come è stato usato qualsiasi centesimo. Per noi è stato fondamentale aver accesso i riflettori sulla ricostruzione reale, questa è la decima opera realizzata nel cratere, altre due dovremmo inaugurarle ad ottobre, è un pezzettino del mosaico che va nel segno della ricostruzione del tessuto sociale che è essenziale. Ringrazio tutti i donatori, nel Canada batte un forte cuore tricolore».
Tony Loffreda, senatore del Quebec, ha ricordato come in Canada vi siano ben 1,6 milioni di abitanti di origine italiana. Per l’Anm ha portato il saluto Rocco Gustavo Maruotti, sono poi intervenuti Antonio Sciascia presidente del Congresso degli italo-canadesi, ed il vicepresidente della Cri canadese Mathieu Pascal: «Sono stato qua sette anni fa, trovando sensazioni di disperazione della popolazione. Ci siamo resi conto della vastità della tragedia, abbiamo deciso di coordinarci per un progetto solidarietà da portare avanti. Sono felice di essere qua dopo sette anni e vedere determinazione nell’andare avanti, tra le famiglie del territorio. Amicizia è la parola chiave per questo centro, luogo per anziani e giovani dove creare il futuro, che ospita anche gli ambulatori medici». Monsignor Giuseppe Tozzi ha presentato la figura del professor Lami. La mattinata si è conclusa con il taglio ufficiale del nastro e un momento conviviale.
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