Oggi pomeriggio il taglio del nastro
di Alessandra Pierini (foto di Fabio Falcioni)
Sante Monachesi è andato e tornato tante volte da Macerata nella sua vita.
Donatella Monachesi
Questa volta a “riportarlo” a casa è la figlia Donatella: «Sono riuscita in questa mia folle impresa, tornando a Macerata nel 2016 ho detto con me tornerà anche Sante Monachesi e l’ho fatto». Lo ha dichiarato questa mattina durante la presentazione della mostra “Sante Monachesi tra Macerata e Parigi”, inaugurata questo pomeriggio in anteprima nazionale, nelle sale dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi. Donatella ha donato alla città otto opere del padre che occuperanno una sezione della mostra, in stretto dialogo con la collezione permanente del Novecento.
Maurizio Faraoni, curatore della mostra, prende a prestito le parole di Giorgio De Marchis per descrivere l’artista: «Monachesi è un pittore provinciale e qui bisogna intendersi. In Italia la metropoli non c’è. Il provinciale italiano è quello che fin dalla nascita apre gli occhi sulle testimonianze materiali di una cultura splendida e raffinata. E’ un connotato da non dimenticare guardando le opere di un artista italiano, in questo caso del maceratese. Ma dov’è Macerata? Al centro del mondo». Da qui la visione originale che muove la mostra: «Non è un amarcord – ha detto Faraoni – è uno sguardo inedito sull’opera e la vita dell’artista creando una connessione ideale tra Parigi e Macerata».
Francesca Barbi Marinetti e Federico Mollicone sono intervenuti da remoto
Durante la presentazione è intervenuto da remoto anche Federico Mollicone presidente commissione cultura della Camera. «Monachesi è un artista poliedrico che ha saputo interpretare il territorio e l’arte» ha detto ricordando l’importanza dell’art bonus e la volontà del governo di estenderlo a livello orizzontale.
Collegamento online anche per Francesca Barbi Marinetti, nipote del fondatore del Futurismo: «La cosa meravigliosa di questa avanguardia è la compagine ricca di voci che mantengono la loro originalità. Noi discendenti di questi geni dell’avanguardia facciamo fatica a incontrarci ma quando entriamo in contatto scopriamo affinità, noi viviamo come vivevano loro una famiglia allargata»
La presentazione di questa mattina
Promossa dal Comune di Macerata, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Macerata con Macerata Musei, l’esposizione, si avvale del supporto scientifico di Donatella Monachesi. Con il patrocinio della Regione Marche, della Provincia e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata sarà visitabile fino al 24 settembre.
Il percorso espositivo, attraverso una selezione di oltre 60 opere tra disegni e pitture, ripercorre gli anni in cui l’artista lascia la sua città alla volta di Parigi presentando una serie di documenti d’archivio, foto, lettere, sculture, disegni inediti, dipinti, alcuni dei quali esposti nella galleria Silvagni nel 1950 e che ritraggono i famosi “Muri ciechi”, opere pittoriche in cui Monachesi trasforma e reinterpreta i profili ciechi delle facciate parigine, chiaro esempio del “minimalismo dell’autore”, come illustra Faraoni.
«Con questa mostra – dichiarano Sandro Parcaroli, il sindaco di Macerata e Katiuscia Cassetta, assessora alla Cultura del Comune di Macerata – si chiude un importante ciclo espositivo triennale dedicato al Secondo Futurismo che ha visto già celebrare l’attività di Tullio Crali e Wladimiro Tulli. L’occasione – proseguono – è ancor più rilevante per la donazione, fatta all’istituzione museale dalla figlia Donatella, di un considerevole nucleo di opere ad incremento della collezione permanente, un omaggio che va ad arricchire e completare la raccolta del museo che presenta già numerose opere degli artisti del Gruppo Boccioni».
Le otto opere donate occuperanno una sezione della mostra, in stretto dialogo con la collezione permanente del Novecento. L’attività dell’artista sarà così documentata dagli esordi Futuristi al Neo Cubismo per approdare al movimento Agrà, abbreviazione di agravitazionale, da lui fondato all’insegna della libera energia espressiva, adottando forme nuove e materie lievi come l’evelpiuma e il perspex.
L’assessore Katiuscia Cassetta
«L’evento – concludono Parcaroli e Cassetta – è anche occasione per fare rete con le realtà culturali ed economiche del territorio e per riannodare i legami con i più rilevanti contesti internazionali».
Per approfondire la conoscenza del poliedrico e geniale artista Sante Monachesi, altre sue opere potranno essere ammirate in contemporanea a Civitanova Alta alla Pinacoteca Civica Moretti e a Macerata al Museo del Novecento di Palazzo Ricci a partire dalla metà del mese di luglio.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Per un malato cronico del Secondo Futurismo come il sottoscritto, si tratta di un’occasione bellissima.