«Preoccupati per il nuovo carcere:
ora il ministro parla di Macerata»

GIUSTIZIA - L'onorevole Irene Manzi: «La risposta di Nordio alla mia interrogazione mi lascia perplessa. Fossi nel sindaco di Camerino andrei a bussare alle porte del ministero per chiarimenti». Il Pd camerte: «Si vuole favorire la destra locale che vuole la sede nel capoluogo»

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Il carcere di Camerino (foto d’archivio)

di Monia Orazi

Nuovo carcere in provincia: secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio il futuro istituto penitenziario dovrebbe avere sede a Macerata e non a Camerino, dove fino al 2016 era operativa la casa circondariale, ospitata nell’ex convento trecentesco di San Francesco, gravemente lesionata dal terremoto del 2016.

Inoltre nella città ducale è stata da tempo individuata una vasta area in località Morro, indicata come luogo per la costruzione del futuro carcere, per cui si sono battuti negli anni amministratori locali, tra cui il compianto ex sindaco Dario Conti, l’allora sindaco Gianluca Pasqui, sino alle ultime amministrazioni succedutesi.

La notizia si apprende dalla risposta all’interrogazione presentata dall’onorevole Irene Manzi (Partito Democratico), sulla situazione del carcere di Camerino. Scrive il ministro Nordio nelle ultime righe dell’interrogazione: «Per completezza di informazione, al fine di fornire ogni elemento informativo utile per una compiuta valutazione riguardo all’eventuale sviluppo del procedimento relativo alla realizzazione del nuovo istituto di Camerino, si evidenzia che il circondario di Macerata (nel cui ambito è stato assorbito quello di Camerino) non dispone di una casa circondariale che, per contro, dovrebbe aver invece sede nel capoluogo di circondario». Una risposta che ha lasciato sconcertati sia la stessa onorevole Manzi, che il circolo Pd di Camerino, che in una nota critica la presa di posizione del ministero.

LA POSIZIONE DELL’ONOREVOLE MANZI – «Una risposta che mi lascia abbastanza basita e perplessa – commenta a caldo  – fossi nel sindaco di Camerino andrei a bussare alle porte del ministero della giustizia e a chiedere chiarimenti in merito.

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Irene Manzi in visita, anni addietro, al carcere di Camerino

Senza voler insegnare nulla a nessuno, ma solo con volontà di fare chiarezza, chiederei le reali intenzioni del ministero riguardo alla casa circondariale camerte, quali strategie intende perseguire in merito.

Il testo della risposta è molto articolato, con una ricostruzione molto precisa dell’iter burocratico seguito, ripercorre le vie seguite anche nella precedente legislatura, per trovare una soluzione per Camerino, ma si conclude con questa frase secca, che prelude alla valutazione di un carcere a Macerata. E’ una contraddizione su cui è bene chiarirsi le idee, se fossi l’amministrazione comunale indagherei a fondo. Di fatto si lancia l’assist a soluzioni fuori da Camerino ed è allarmante». Manzi ha seguito da anni la situazione del carcere camerte: «Ho ben presente la situazione del vecchio carcere di Camerino, vi ero stata in visita proprio nell’agosto 2016, poco prima delle scosse. Qualche mese fa il garante Giulianelli aveva proposto un possibile carcere a Piediripa, lo dico da maceratese al di fuori da ogni campanile, Macerata non ha il carcere da molto molto tempo, non ha prospettive di sviluppo legate a questa istituzione, mentre per Camerino il progetto era ad uno stadio molto avanzato, voler sottrarre a questa città il carcere, rappresenta una visione molto miope».

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Il garante Giancarlo Giulianelli lo scorso gennaio aveva proposto un carcere da circa 200 posti, in un’area di dieci ettari tra Piediripa e San Claudio al confine tra i comuni di Macerata e Corridonia

BLOCCATO ITER NUOVO CARCERE DI CAMERINO – Nella dettagliata risposta del ministero della Giustizia si ricostruisce il percorso che avrebbe portato a ricostruire il carcere a Camerino, con due sopralluoghi, uno avvenuto nel 2017, l’ultimo nel novembre 2021 e specifica che agli atti del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) non risultano proposte per una casa circondariale a Macerata.

Dopo la chiusura temporanea del gennaio 2017 e l’inagibilità della struttura in centro storico, nel febbraio 2017 una delegazione del Dap con sindaco, direttore dell’istituto e provveditorato delle opere pubbliche fa un sopralluogo presso la struttura e in una nuova area di 18 ettari (in località Morro, ndr) presente da tempo nel piano regolatore e nel piano carceri per un nuovo istituto penitenziario. L’esito tecnico è pressoché positivo sottolineando in quell’occasione che il nuovo istituto avrebbe dovuto essere di circa 100 posti. Data la conformazione dell’area e il suo posizionamento si è scelto di realizzare una struttura a custodia attenuata secondo il modello delle colonie agricole, aumentando la superficie a 40/50 ettari.

A giugno del 2017 il capo del Dap, essendo pervenuti alcuni pareri obbligatori favorevoli, sulla fattibilità della nuova struttura avvia lo studio di pre-fattibilità. A questo punto si nota nella pratica un salto temporale fino ad ottobre 2021. Il giorno 14 c’è stata una interlocuzione con il Comune, il quale ha dichiarato di essere disposto a cedere a titolo gratuito un’area in località Morro. La stessa sopra descritta. A novembre 2021 dunque il Dap fa un altro sopralluogo con vari funzionari. A febbraio 2022 la pratica arriva al gabinetto del Ministero ma si evidenziano delle criticità: il Direttore generale dei detenuti avrebbe preferito optare per un carcere del 41-bis e intendeva convocare con il Ministero di infrastrutture e mobilità una riunione del Comitato paritetico per l’edilizia penitenziaria. In data 23 dello stesso mese anche il Capo del Dap prospettava una riunione del Comitato volendo inserire anche la questione della valutazione della casa circondariale. «Successivamente – si legge nella risposta all’interrogazione – con decreto ministeriale 3 marzo 2022, la casa circondariale di Camerino è stata chiusa definitivamente, dismessa e la struttura immobiliare restituita all’agenzia del Demanio».

LE CRITICHE DEL PD DI CAMERINO – Critico anche il circolo comunale del Partito Democratico di Camerino: «Nel finale della risposta all’interrogazione tutto viene stravolto quando il ministro specifica che Camerino ora rientra nel circondario di Macerata e che proprio Macerata “non dispone di una casa circondariale che, per contro, dovrebbe avere invece sede proprio nel capoluogo di circondario”.

E’ chiara la scelta politica del ministero: assecondare la destra locale che vuole l’istituto penitenziario nel capoluogo sottraendolo a Camerino, che invece ha lo spazio già individuato e cedibile gratuitamente oltre a necessità collegate al terremoto, mentre Macerata nulla di tutto ciò. Come circolo non ci resta che ringraziare ancora una volta l’onorevole Manzi che da subito si è proposta per far luce sulla questione del carcere per aiutare il territorio camerte e chiediamo, a questo punto, al sindaco di Camerino di chiarire la situazione, prendere atto del blocco politico del Ministero che invece appoggia il sindaco di Macerata e presidente della Provincia Sandro Parcaroli e il garante Giancarlo Giulianelli o affrontare la questione visto che già aveva chiesto al presidente della Provincia e ai suoi di evitare “voli pindarici” sul carcere in attesa delle decisioni del Ministero. Forse l’isolamento politico è più ampio del previsto. Per giunta, stante l’ambiguità del Ministro Nordio in questa risposta, rimane urgente riportare il tribunale a Camerino».


(clicca per ascoltare la notizia in podcast)

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