Gli studenti di Azione Universitaria
«Senza merito non c’è università». Dopo la protesta di ieri di Officina Universitaria all’inaugurazione del 733esimo anno accademico Unimc, arriva oggi la replica di Azione Universitaria, cioè l’organizzazione universitaria di destra che fa capo a FdI. Ieri i rappresentanti di Officina universitaria hanno abbandonato prima la cerimonia in segno di protesta e per lanciare un messaggio sui suicidi tra gli studenti: «All’Università come un gioco in cui “o si vince o si impara”, come detto dalla Ministra, noi non ci stiamo e non ci staremo mai», hanno detto. E oggi è Azione Universitaria punta il dito contro i “colleghi”, il tutto ovviamente nell’ottica delle prossime elezioni interne.
«La protesta di Officina Universitaria andata in scena ieri durante l’inaugurazione del 733esimo Anno Accademico e accompagnata con slogan sessantottini fuori tempo massimo e rivendicazioni strumentali al limite dello sciacallaggio – dice Azione Universitaria – ha rappresentato solamente un umiliante tentativo di cercare visibilità in vista delle imminenti elezioni. Noi di Azione Universitaria, negli atenei di tutta la nazione, difendiamo ogni giorno, con fermezza, il diritto degli studenti universitari a prepararsi in un ambiente sereno ed equilibrato, in una parola, umano. Non lo facciamo in piazza improvvisando manifestazioni fine a se stesse, ma nelle sedi competenti dove si può concretamente fare il bene degli studenti, dai Consigli di corso di laurea fino al Cnsu e al Cun, passando per i senati accademici e i cda degli Atenei di tutta Italia».
«Il diritto ad un corso di studi umano passa però per una consapevolezza di base – aggiunge Azione Universitaria – l’istituzione universitaria è nata, ed esiste, proprio per sviluppare quelle eccellenze e competenze che possono significare il destino di un territorio, di una comunità e di un Paese intero; per fare questo il merito è centrale. Chi mette in discussione il suo valore, non solo sputa sui 733 anni di storia di Unimc, scritta proprio grazie alla cultura del merito e dell’impegno, che per noi restano valori insindacabili, ma, cosa ancora più grave, disprezza e schernisce tutte quelle migliaia di universitari che ogni anno, tra le mille difficoltà della vita di tutti i giorni, concludono il loro percorso di studi e si aprono al mondo delle professionalità, divenendo non solo eccellenza ma classe dirigente, orgoglio e vanto del nostro Paese, in Italia e all’estero. Noi siamo qui oggi, come sempre, a lottare perché tutti gli studenti siano messi in condizione di vivere al meglio il loro cammino accademico, senza dimenticare che questo ha uno scopo: creare eccellenze, creare professionalità, creare futuro».
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Senza merito non si fa carriera.
Ancora c’è qualcuno che porta avanti il “sessantottino” 6 politico!! Nonostante il comprovato fallimento di quella “strategia” educativa, ancora qualcuno pensa che la “medaglia finale” sia dovuta!!! Beh, forse quel qualcuno ritiene che tanto, competente o no, al momento opportuno il partito un postarello (soprattutto dirigenziale) glielo trova, ovviamente passando come un rullo compressore su quelli che invece hanno studiato con serietà e valgono moltissimo, ma non hanno “appoggi”!! L’incompetente messo “a dirigere” può essere manovrato a piacimento e questa non è una prerogativa mafiosa! L’Italia ha invece bisogno di giovani competenti che possano trovare qui (e non all’estero) il giusto riconoscimento del loro impegno!! Vogliamo proprio essere dei peracottari di fronte al mondo!!