«Ho fatto l’abbonamento al bus
ma devo portare mia figlia a scuola
per non farla arrivare tardi»

MACERATA - Il genitore di una alunna della scuola Dante Alighieri, che abita in via dei Velini, ha chiesto spiegazioni all'Apm e all'amministrazione ma non ha avuto risposta
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Autobus ai Giardini Diaz

L’inizio dell’anno scolastico porta con sé una serie di difficoltà e disagi, ancor più in un anno come questo in cui il ritorno alla normalità comporta in realtà una completa revisione delle abitudini e delle consuetudini utilizzate negli ultimi due anni. A testimoniarlo è un papà di Macerata, genitore di una alunna della scuola media Dante Alighieri che ha già acquistato l’abbonamento per la figlia ma non riesce ad utilizzare l’autobus. «Il costo dell’abbonamento è aumentato ma l’autobus arriva a scuola in ritardo, qualche volta addirittura 15 minuti dopo il suono della campanella». 

L’anno scorso sua figlia aveva utilizzato la Linea Campus che raggiungeva direttamente la scuola da via dei Velini. «Già la notizia di alcuni giorni fa che la linea suddetta non sarebbe più stata ripristinata perché legata all’emergenza Covid, ha lasciato perplesso me e tanti altri genitori residenti nella zona, che, fiduciosi, hanno consultato gli orari, credendo di trovare qualche alternativa utile. Ebbene, il risultato di tale studio si è trasformato in pura delusione e sconforto, visto che abbiamo constatato che ragazzini minorenni, di scuola media, carichi di zaini, cartelle da disegno, sacche per palestra e strumento musicale sono costretti a fare il tour di Macerata, con cambi improponibili ai giardini Diaz per poter raggiungere la scuola dell’obbligo».

Il papà ha quindi contattato gli uffici dell’Apm: «Mi è stato detto che la mattina ci sono due linee che transitano in Via Dei Velini (9 e 11) che raggiungono i Giardini Diaz da cui partono ben 3 linee bis che portano al Campus. (Bis Consalvi, Bis Cioci…) e che sono stati ripristinati gli orari ante-Covid del 2019. Peccato però che, all’epoca, non esisteva il Campus, che è stato inaugurato a gennaio 2020 ed è rimasto solo per 2 mesi e per raggiungerlo erano state previste corse straordinarie che partivano dai Salesiani». Il genitore ha quindi testato di persona, prendendo un giorno di ferie gli orari, verificando il ritardo o comunque l’arrivo a ridosso della campanella. «Mi chiedo, pertanto, se in questo modo si incentiva l’uso del trasporto pubblico, che dovrebbe essere al servizio del cittadino o, se invece, si costringono i genitori a prendere l’auto ed accompagnare i propri figli, congestionando ancor più una zona già di per sè critica, senza per nulla considerare i genitori che hanno necessità di tale servizio per motivi di lavoro. Il tutto aggravato anche dall’aumento del costo dell’abbonamento».

(a.p.)

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