I fondi mancati per l’acquedotto
Il presidente Apm assicura:
«Questioni tecniche, non politiche»

MACERATA - Il rappresentante della municipalizzata Gianluca Micucci Cecchi fa anche il punto sullo stato delle trattative per arrivare al gestore unico, giugno 2023 il termine indicato

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Gianluca Micucci Cecchi, presidente dell’Apm

di Luca Patrassi

La vicenda dei 78 milioni di finanziamenti alle Marche per progetti di sistemazione delle reti idriche che ha visto l’assenza del territorio maceratese per effetto del fatto che le società di gestione non hanno trovato un’intesa. Sul fronte delle municipalizzate maceratesi a parlare è il presidente di Apm Gianluca Micucci Cecchi che esordisce con una battuta: «Ho sentito con piacere che è intervenuta anche la Manzi, fa piacere, non si sente mai, le cose vanno lette bene».

Nel concreto ecco come spiega la vicenda il presidente di Apm: «L’Aato3 ha diversi gestori, come avviene anche in altri ambiti. Esiste una legge che pretende che i vari gestori si riuniscano in un ambito provinciale. Bisogna però distinguere tra i vari gestori, ognuno ha una sua peculiarità, e non sono confrontabili per storia, per qualità del servizio, per i risultati. Macerata ha una dispersione minima, il problema riguarda di più Civitanova. Macerata è la prima in Italia per risparmio sull’idrico, perdendo soltanto il 9.8% del trasportato a fronte di realtà che arrivano al 70%. Da Apm arriva un costante impegno negli investimenti, quattro milioni nel 2021 per il miglioramento della rete idrica, cosa che forse altri gestori non fanno».Il merito della questione, la mancata partecipazione al bando: «Le pare che se ci fosse stata la possibilità di accedere ai finanziamenti non l’avremmo colta al volo? Non è stato possibile farlo per difficoltà di carattere tecnico, non di volontà. Macerata ha già risultati ottimi, frutto del lavoro fatto, e nonostante questo tendiamo sempre a migliorare. L’altra premessa è che il Pnrr è sempre attenzionato da Apm, abbiamo già attivato altri progetti per diversi milioni di euro, gli uffici sono pronti ad intercettare i bandi utili per la società.  Avevamo comunque predisposto il progetto ma il bando Pnrr poneva delle condizioni, come la rete non inferiore ai 2200 km. Il bando era tarato per il gestore unico, noi abbiamo avuto delle difficoltà in questo senso. Ci siamo incontrati soprattutto con Astea, abbiamo discusso ripetutamente, lo abbiamo fatto anche prima della scadenza della presentazione della domanda per affrontare quelle problematiche che tecnicamente parlando non è stato invece possibile superare. In sede di consuntivo 2021 Apm aveva informato l’amministrazione dei problemi legati alla partecipazione al bando, il sindaco ne era informato. Da soli non potevamo farlo, quando ti unisci ad altri emergono le difficoltà dell’unione, peraltro, giusto per dirne una, qualcuno si doveva assumere l’onere di gestire la pratica, i volumi che abbiamo sono inferiori a quelli del progetto. Con Astea si collabora, come avviene con gli altri gestori».

Questioni tecniche, assicura Micucci Cecchi, non politiche e il presidente di Apm arriva allo storico nodo del gestore unico che, come ricordato dal dem Angelo Sciapichetti, viene eluso dal 2015. «Si va verso il gestore unico, anche qui non c’è una indifferenza a raggiungere questo risultato, se ne parlava già nelle prime riunioni dal nostro insediamento, un anno fa. Abbiamo già raggiunto un accordo per incaricare alcuni tecnici per esaminare i dati identificativi dell’idrico di ciascuno delle aziende: quando si mettono insieme realtà importanti, i problemi concreti vanno affrontati e superati. Ci sono sistemi gestionali e investimenti diversi, problemi tecnici, finanziari, bancari, legali e di personale, insomma un percorso lungo e tortuoso. Il percorso è già cominciato, i tecnici stanno lavorando e sono a buon punto, la volontà di cercare di trovare la quadratura del cerchio c’è, i sindaci ne sono a conoscenza, per giugno dell’anno prossimo dobbiamo avere le idee chiare».

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