Gianluca Pasqui e Riccardo Sacchi
Gianluca Pasqui nominato segretario provinciale di Forza Italia al posto di Riccardo Sacchi. E i due non sono proprio buoni amici, anzi. La rivalità interna in Fi provinciale era palese da tempo. Da una parte Pasqui, vicepresidente del Consiglio regionale, che ha vinto le recenti elezioni comunali nella sua Camerino con il suo braccio destro Roberto Lucarelli ma è accusato di qualche errore nella sconfitta di Tolentino, in particolare per la fuoriuscita di Alessia Pupo che assieme ad Alessandro Massi è stata decisiva per la vittoria di Sclavi. Dall’altra parte Riccardo Sacchi, assessore allo sport e agli eventi a Macerata, che dopo le elezioni del 2020 nel capoluogo ha riportato a casa anche Civitanova sostenendo il suo amico vice-coordinatore regionale Fabrizio Ciarapica (spesso osteggiato dallo stesso Pasqui). Ma evidentemente non ci sono solo i risultati alla base di questa decisione. Che viene annunciata proprio oggi pomeriggio, mentre i riflettori sono puntati sul brutale omicidio avvenuto in corso Umberto I a Civitanova.
Lo rende noto attraverso una nota stampa Francesco Battistoni, sottosegretario al Mipaaf e commissario regionale di Forza Italia. «Nella giornata di oggi ho provveduto a nominare Gianluca Pasqui commissario provinciale di Macerata. Gianluca ha dimostrato di avere consenso, di essere un valido amministratore, oltre che un lavoratore instancabile e sempre disponibile. Lo ringrazio per aver accettato questo incarico in questa delicata fase politica. A lui vanno i migliori auguri di buon lavoro, nella certezza che saprà affrontare la prossima campagna elettorale con entusiasmo ed organizzazione, coinvolgendo iscritti, simpatizzanti e tutti i nostri eletti sul territorio. Ringrazio, al contempo, il coordinatore uscente, Riccardo Sacchi, giunto a fine mandato, il quale ha operato con serietà, raggiungendo importanti risultati politici. Le sue competenze e la sua esperienza, saranno utili e messe a disposizione del direttivo regionale».
Antonio Tajani, Francesco Battistoni e Gianluca Pasqui
«Ho accettato con entusiasmo” ha commentato Pasqui «l’incarico che mi è stato proposto. Per chi, come me, è in Forza Italia dal 1994, avere oggi la possibilità di ricoprire un ruolo tanto importante quanto delicato, è motivo di grande orgoglio. Ringrazio il presidente Berlusconi, il presidente Tajani e il senatore Battistoni per la fiducia che hanno voluto accordarmi. In particolare, vorrei sottolineare come il senatore Battistoni, in qualità di commissario regionale del partito, abbia sempre creduto nella mia persona scegliendomi come candidato alle scorse Regionali, nominandomi commissario provinciale di Ancona e oggi di Macerata, oltre a non aver mai fatto mancare la sua vicinanza a tutto il territorio marchigiano. Un grazie sincero per il lavoro svolto va all’avvocato Riccardo Sacchi, che mi ha preceduto in questo ruolo. Siamo già nel vivo di una campagna elettorale che sarà breve ma intensa e decisiva per le sorti del nostro Paese. Macerata e la sua provincia sono un territorio fondamentale per il nostro movimento politico, crescere qui significa crescere in tutta la Regione. Dobbiamo ripartire da una buona organizzazione, coordinare i nostri eletti e rafforzarsi nelle zone dove siamo più deboli. Sono già al lavoro e il mio primo obiettivo sarà quello di comporre una squadra competente e da subito operativa».
(redazione CM)
...la scelta popolare ah ahahah!
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Sembra che Forza Italia stia in risalita in tutta la provincia, in particolare per il numero dei nuovi tesserati. D’altra parte ricopre il ruolo di partito “moderato” e di moderatore nel campo del centrodestra di fronte all’elettorato di centrodestra, soprattutto in vista delle elezioni politiche di settembre. Una caratteristica politica che Lega e FdI non hanno e che porterà consensi al centrodestra, togliendoli soprattutto a Calenda e agli altri dell’area centrista.
Quando le Marche erano solo “sporche” ed erano pulite.
.
Ogghi, cocchi de zia, ve mbaro na cosa mportande. Ve sarrà capitato de sendì nominà le “Marche sporche”, che sarìamo, secondo lli cojonazzi de Pesaro Urbino e un bo’ quilli de Angona, nuatri che semo del sud. A quello che so capito, le Marche Shporche comingia da l’Esino in’gnò, rishpetto a le Marche pulite che è, loscicamente, dall’Esino inzù. Quello che però se capisce a orecchio è che c’è checcò che non quadra. In realtà sarrìa da dì lo contrario: adè lo dialetto de su che d’è nnacquarìto co lo dialetto dell’Emilia. Più jò ce sta il marchisciano puro, quello verace, quello cattìo, che piano piano jo ad Ascoli se trasforma in abruzzese, com’è pure justo, sa. Quindi non penzete che le Marche Shporche adè zozze perché semo zozzi o perché c’emo na parlata impura: le Marche Shporche adè quelle pulite, e le Marche pulite adè quelle zozze.
Pubblicato da Avstron