Colpito da un malore improvviso,
muore il giudice Fanuli:
«Una persona rara»

LUTTO - Era il presidente del tribunale di Pesaro, considerato uno dei migliori giuristi. Aveva 65 anni. Era conosciutissimo anche nel Maceratese dove ha lavorato e dove aveva una casa a Treia. Le Camere penali delle Marche lo hanno ricordato: «Un uomo dotato di acuta ironia, gentilezza ed affabilità nei modi, sempre pronto ad ascoltare e confrontarsi». Il pm Andrea Laurino: «E' stato il mio maestro e un amico, un privilegio averlo conosciuto»

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Giuseppe Luigi Fanuli

 

Morto il giudice Giuseppe Luigi Fanuli, era il presidente del tribunale di Pesaro e ha avuto un malore questa notte nella sua casa. Aveva 65 anni. Quello che è successo è stato scoperto questa mattina. Persona conosciutissima e molto apprezzata da tutti i colleghi e dagli avvocati, era un uomo dall’impegno instancabile e una vera mente giuridica. A Macerata aveva lavorato alla fine degli anni Novanta come sostituto procuratore. Poi ha lavorato con numeri da record al tribunale di Fermo e alla Corte d’appello di Ancona. Proprio il lavoro svolto alla Corte d’appello di Ancona così come a Fermo dove aveva diretto la sezione penale lo ha fatto conoscere come uno dei migliori giuristi in Italia portando entrambi questi tribunale ad essere tra i più efficienti in Italia. È stato anche autore di diverse pubblicazioni. Aveva una casa a Treia e abitava a Pesaro e proprio a Pesaro è stato trovato senza vita questa mattina.

Il Coordinamento delle Camere penali marchigiane ha inviato una nota per esprimere «il proprio più intenso e sconcertato cordoglio per l’improvvisa scomparsa del giudice Giuseppe Luigi Fanuli. Un giurista prima, un giudice poi, di rara profondità intellettuale, di caratura tecnica eccelsa e di una altrettanto unica, umana e concreta attenzione alla comprensione delle vicende delle parti processuali, così garantendo ad imputati, persone offese e difensori il più rigoroso e puntuale rispetto delle regole di diritto. Un uomo dotato anche di acuta ironia, gentilezza ed affabilità nei modi, sempre pronto ad ascoltare e confrontarsi con disponibilità ampia ed immediata. Fuor di ogni retorica, la sua dipartita lascia un vuoto incolmabile nei cuori dei penalisti marchigiani, ma perpetui saranno il ricordo e la riconoscenza per la straordinaria opportunità di averlo conosciuto ed apprezzato». A firmare la nota i presidenti delle Camere penali della Marche: Mauro Gionni, Francesca Petruzzo, Andrea Albanesi, Jacopo Allegri, Marco Baietta, Marcello Fagioli.

Un amico di Fanuli è il sostituto Andrea Laurino della procura di Ancona. Giovane magistrato era arrivato a Macerata nel 1995 «non avevo neanche trent’anni, lui ne aveva una decina più di me ed era già un grandissimo – racconta il pm a Cronache Maceratesi -. È stato il mio maestro e io lo chiamavo maestro, fin dall’inizio. È difficile trovare le parole per descrivere una persona come lui. Ho letto il comunicato delle Camere Penali e devo dire sono riusciti in poche righe a raccontare com’era. Per dire del personaggio: era laureato in Giurisprudenza, poi si è preso una laurea in Sociologia e mi regalò la tesi, poi si è laureato in Scienze politiche, in seguito ha studiato Teologia a Urbino. Andava oltre, andava ben ampiamente oltre essere il top in magistratura. Aveva una visione di vita su tutto, arrivava prima a capire le persone, le cose. Vedeva tutto oltre, nella vita in generale e in tutti i campi. Sapeva di tutto, per dire: era anche mezzo dottore in quanto aveva sostenuto diversi esami di Medicina. Quindi non si può dire che capiva di Diritto. Ci capiva, punto. Aveva una intelligenza rara. Io mi ritengo fortunato ad averlo conosciuto. Abbiamo anche fatto diverse pubblicazioni insieme e questo mi ha consentito di conoscerlo dal punto di vista creativo e della capacità di ragionare e di scrivere. Ripeto, mi ritengo privilegiato ad averlo conosciuto e ad avere avuto la sua stima». Nato a Tortona, ma piemontese quasi di passaggio, aveva vissuto con la famiglia a Terni (il papà era magistrato) e poi era arrivato nelle Marche dove aveva iniziato a lavorare come pretore a Sant’Elpidio a Mare. Il suo cuore però era a Treia e a San Lorenzo dove in mezzo alla natura aveva una casa isolata. «Era amante degli animali – continua Laurino -, aveva cani, gatti, e poi ogni tanto mi mandava su Whatsapp un video di qualche cerbiatto, o di una volpe che vedeva intorno a casa sua, e lui faceva il video di questi animali che si avvicinavano per mangiare. Col fatto di avere questa casa in mezzo alla montagna, isolatissima, aveva occasione di incontrare questi animali selvatici».

Fanuli era presidente del Tribunale di Pesaro dal 22 dicembre 2017. In precedenza era stato presidente della Sezione penale della Corte d’appello delle Marche (dal 27 marzo 2012 al 22 dicembre 2017), presidente della Corte d’assise d’appello e componente effettivo della stessa dal 2010 al 2017, ed è stato estensore della stragrande maggioranza delle sentenze per gli omicidi volontari commessi nelle Marche in quel periodo. È stato giudice penale e civile al Tribunale di Fermo dove ha svolto funzioni di presidente del collegio penale, di coordinatore della fase dibattimentale e di presidente della sezione civile stralcio, questo tra il 9 aprile 1999 e il 22 novembre 2007. Prima di diventare giudice, per circa un decennio è stato sostituto procuratore prima a Fermo, poi a Macerata. Quale sostituto “anziano” in entrambi gli uffici ha svolto funzioni di dirigente in assenza del procuratore capo ed è stato ripetutamente applicato alla procura di Camerino quale procuratore facente funzioni tra il 1989 e il 1999. È stato nominato magistrato il 29 maggio 1985. Aveva tre lauree, tutte con il massimo dei voti e lode: oltre a quella in Giurisprudenza, le altre in Sociologia, Scienze politiche. Inoltre aveva anche seguito un corso di Scienze religiose.

(Gian. Gin.)

(Ultimo aggiornamento alle 17.20)



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