Alienazione Villa Letizia, l’opposizione:
«Gli atti vanno revocati»

Villa Letizia

Mozione per chiedere l’annullamento delle delibere per la realizzazione di una nuova struttura socio sanitaria alienando Villa Letizia. A presentarla sono i consiglieri del Pd Giulio Silenzi, Mirella Franco e Yuri Rosati e il consigliere Pier Paolo Rossi della civica Civitanova cambia.

«Villa Letizia non può essere usata come merce di scambio per operazioni immobiliari, sarebbe un’altra svendita del patrimonio comunale, chi in maggioranza non è d’accordo voti la mozione», dicono i consiglieri di opposizione. Nella mozione si chiede il ritiro delle delibere 155 e 563 con le quali la giunta stabilisce di voler attivare una partnership pubblico privato per la realizzazione di una struttura socio sanitaria.

«Nei due provvedimenti si stabilisce di reperire parte di risorse economico-finanziarie dalla vendita di Villa Letizia, o di altro patrimonio immobiliare in disuso, e viene approvato l’avviso pubblico esplorativo mirato a ottenere una manifestazione di interesse per la progettazione e la costruzione di una struttura socio sanitaria – dicono i consiglieri d’opposizione – Sono i due provvedimenti in cui Villa Letizia è contropartita in una operazione urbanistico-edilizia in cui la struttura appare destinata ad essere trasformata in edificio a vocazione residenziale e commerciale. La vendita di Villa Letizia non figura nel programma dell’amministrazione Ciarapica e le scelte deliberate dalla giunta non sono state mai discusse nelle commissioni consiliari né in consiglio comunale Villa Letizia ha un grande valore sociale e affettivo per i civitanovesi, e non può essere una enclave composta da sindaco e dai suoi assessori a decidere per la città».

«E’ stato fatto così per il parco di Villa Eugenia, ceduto a un privato per un piatto di lenticchie, così per il Varco e il Piano Strever e idem per il porto Dubai, benedetto dal sindaco e dagli assessori e calato sulla città senza che nessun altro sapesse nulla – concludono i consiglieri – Un modo di amministrare autoreferenziale, che ha dimenticato il confronto con la città. E’ per questo motivo che Pd e Civitanova Cambia fanno appello anche alle forze di maggioranza che sono contrarie a questa operazione, affinché il consiglio comunale voti la revoca delle delibere trovando una convergenza che metta la difesa del patrimonio pubblico davanti a tutto».

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