Controllo del green pass all’ingresso di una banca a Macerata
di Laura Boccanera (foto Fabio Falcioni e Federico De Marco)
Il Green Pass sta entrando a far parte delle consuetudini dei maceratesi che non si sono fatti trovare impreparati dalla scadenza di oggi. Da questa mattina, in base a quanto previsto dall’ultimo decreto anti covid, la validità del Green pass si riduce da 9 a 6 mesi con effetto retroattivo. Ma soprattutto oggi al banco di prova sono stati uffici postali, banche, edicole, tabaccherie e librerie, oltre alle attività commerciali. Piuttosto preoccupati i commercianti, abbastanza tranquilla la situazione negli uffici pubblici.
Raniero Ranieri della libreria Ranieri di Civitanova
E’ stato un primo giorno di rodaggio: qualche rallentamento negli accessi ai servizi a Macerata c’è stato. In particolare nelle prime ore della mattina alle Poste in centro storico si è formata una coda dovuta più che altro al disagio di alcuni a prendere confidenza con il macchinario per la verifica del Green Pass che avviene automaticamente. Lo stesso è accaduto nelle banche dove la verifica è affidata agli impiegati e non a sistemi automatizzati. Più tranquilli gli accessi a Civitanova dove alle poste centrali di via Duca degli Abruzzi non si sono formate grosse code dovute all’introduzione dell’obbligo.
«Come primo giorno non ci sono state segnalate grosse criticità – spiega Angela Pettinelli delle Poste – qualche rallentamento è dovuto anche al fatto che oggi era giorno di ritiro delle pensioni. Proprio per evitare code avevamo anticipato l’erogazione anche nei giorni precedenti. Con l’introduzione del green pass base gli uffici più grandi che utilizzano il gestore per le attese hanno digitalizzato il sistema di controllo. Praticamente prima di ricevere il numero viene richiesto di mostrare il green pass e poi il sistema passa ad erogare il numero. Qualora vi fossero problemi nella lettura di qualsiasi natura, o perché cartaceo o stropicciato, ci si può rivolgere allo sportello, così come avviene negli uffici più piccoli».
Debora Pennesi presidente Centriamo
Mattinata di rodaggio, senza grosse sorprese nei negozi anche se i commercianti mostrano preoccupazione per l’ulteriore incombenza: «I negozianti si lamentano – spiega Debora Pennesi di Centriamo, associazione dei commercianti di Civitanova – temono che se prima i clienti erano pochi, ora con il green pass base saranno zero. Il vero problema continua ad essere la bassissima affluenza, in giro non c’è nessuno per cui è anche difficile valutare l’impatto avuto questa mattina. E’ una settimana che sento gli associati preoccupati, non si capisce bene neanche se i controlli vanno fatti a campione o a tutti».
C’è anche chi ancora deve prendere dimestichezza con l’app di controllo. L’obbligo del green pass infatti da oggi è obbligatorio anche per le librerie. Raniero Ranieri dell’omonima libreria in piazza XX Settembre a Civitanova questa mattina l’ha usata un paio di volte: «E’ un po’ macchinoso – ammette – ogni mattina c’è da fare l’aggiornamento e porta via una ventina di minuti. Se una persona entra per prendere una penna e se ne va fermandosi pochi minuti nel negozio non lo chiedo neanche. Diverso invece è il discorso per chi si ferma a scegliere e selezionare un titolo, in quel caso lo chiediamo. E’ un obbligo, però c’è anche un po’ di imbarazzo da parte nostra».
Karina Rogani di Karina love hair
«Io tassativamente lo chiedo a tutti – spiega invece Karina Rogani di Karina Love hair – senza green pass non faccio entrare neanche rappresentanti e fornitori. Abbiamo avuto dei casi in cui a causa dell’Asur il green pass non risultava ancora valido nonostante la cliente avesse anche la terza dose, e la Guardia di Finanza ci ha spiegato che in quei casi il problema era del sistema sanitario che non aveva ancora digitalizzato il green pass, ma sono casi limite. Altri problemi non li abbiamo avuti. Abbiamo avuto una cliente che è venuta qualche giorno fa e ci ha detto che per un po’ non verrà, ma sono casi isolati, altre in occasione di cerimonie ed eventi particolari faranno il tampone nelle 24 ore prima».
Mariana Badulescu, Natural toys
Ma c’è anche chi accetta a malincuore l’obbligo: «Non credo che lo chiederò – dice Mariana Badulescu di Natural toys – il mio negozio è piccolino, si entra massimo in due, siamo con la mascherina, qual è il pericolo sanitario? Posso capire in un bar dove per la consumazione ci si abbassa la mascherina e si è più esposti, ma nei negozi è abbastanza incomprensibile. E poi non si capisce perché librerie e negozi per bambini, compresi i giochi, non siano considerati beni di prima necessità, l’infanzia è oltremodo discriminata nelle leggi a contrasto di questa pandemia. Oltretutto vengo da un paese dove esistevano la tessera verde e la tessera blu se non eri iscritto al partito e mi ricorda un po’ quel momento per cui anche personalmente pur essendo vaccinata il green pass mi ricorda quel periodo. Ci sono stati giorni in quest’ultimo anno a incasso zero. Non mi capitava da 5 anni quando avevo appena aperto e non mi conosceva nessuno, ormai acquistano online e la gente non esce più, è un lockdown a cielo aperto».
Qui sotto le foto delle verifiche a Macerata:
Alle Poste la verifica è automatizzata
Controlli del Green pass anche in tribunale, dove in realtà ormai da alcune settimane sono in corso le verifiche su chi entra. A sottoporsi al controllo sia gli avvocati che gli utenti del tribunale
Covid, scattano le nuove regole: sanzionabili gli over 50 senza vaccino
Basta co sto green pass avete rotto
Non dovete considerare il Green Pass dovete abbandonarlo
Io con il super green pass dal 25 novembre comprerò tutto on line ,ma che per comprare una vite al Brico faccio la fila
Il green pass serve solo x farci fare anche la quarta la quinta e così sia.in tutto il mondo lo hanno tolto fra poco anche con terza dose ci tolgono il green pass svegliamoci uniamoci .ci vogliono far fare la guerra fra noiinfami
Isabella Alessandrini vero Isabella
Isabella Alessandrini parole sante
Invece prima un pienone
E amazon ride....
Basta scendiamo in piazza per Green Pass e insieme ci mettiamo tutto e tutto benzina, Metano, aumenti energie ecc ci siamo rotti ci stanno spennando e Bullizzando
Io sono allibito!!! Andate sui social e su siti assurdi, accettate cookie che neanche controllate, che magari permettono la condivisione ad altri siti dei vostri dati sensibili e delle vostre cronologie. Siete precisi nel compilare test del tipo "che verdura sei?" o "chi eri in una vita precedente?", e poi urlate allo scandalo sulla lesione di privacy se qualcuno vi chiede il greenpass. Ma ci state con la testa?!?! E basta a parlare si dittatura sanitaria! Protestate per il greenpass e non fate una manifestazione contro il caro luce e/o gas.
Aaaaa... senza considerare che quando c'era da prendere i 150 euro di cashback avete condiviso anche l'anima... conto corrente, carte di debito, carte di credito, carte prepagate, ecc...Ahahahahaha! Li la lesione di privacy non c'era?!
Marco Maria Sancricca ma a Lei piace così tanto sentirsi protetto da uno stato che" impone" un green pass per andare al lavoro, per vivere?.... Qua, con questo green Pass non siamo affatto tutelati nella salute, ma semplicemente, divisi tra buoni e cattivi. E i servizi sanitari sono anni che sono allo sfacelo...
Edi Morettin 1. A me personalmente il greenpass non lede la privacy o la tutela della mia persona... anzi. 2. La sanità è allo sfacello da 20 anni. Sono 20anni che qualsiasi governo attua tagli alla sanità, all'università e alla ricerca. Questo è il risultato! Di certo non è colpa del greenpass... Io nonostante paghi le tasse se devo fare una visita preferisco farla a pagamento e non con la mutua. La sanità è ormai una cosa privata!
Finché non ci sbattono forte il muso non si convincono, erano tutti d'accordo!
Assurdo... ma vi rendete conto!
Cara Daniela anche da noi il deserto.una economia in agonia
Buonasera prima di rientrare a casa solitamente faccio una passeggiata a Numana e Sirolo. Questa sera sono rimasta sconvolta, due cittadine della Riviera del Conero..... DESERTE come abbiamo notato nelle stesse condizioni i negozi ed i bar, sta morendo tutta la nostra economia, che futuro avrà la nostra gioventù, per l'amor di Dio..... SVEGLIATEVI!!!!!!
I negozi non devono controllare tutti ma a campione. Il risultato è comunque il deserto
Noemi controllano solo chi non gli sta simpatico
Romano Mandozzi se pure fosse nn hanno avuto disposizioni diverse
Noemi Nunù Pirozzi il deserto cera pure prima
I COMMERCIANTI SONO PREOCCUPATI ...MA SONO GLI STESSI CHE DURANTE IL PERIODO DELLE FESTE CI ACCUSAVA DI ESSERE LA CAUSA DELLA PERDITA DEGLI INCASSI PERCHÉ SI MANIFESTAVA PER LE VIE DELLO SHOPPING CONTRO IL VILE CERTIFICATO VERDE ?
Fanno bene ad essere preoccupati!!
Vi lamentavate di Conte
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I risultati veri li vedremo entro pochi mesi. Pensiamo alle attività commerciali, dell’artigianato, del turismo, ai disoccupati, ai rapporti sociali ed all’economia in generale. Poi ci presenteremo con la bella nostra pagella muniti di green pass di fronte all’Europa ed ai rapporti internazionali.
Continuiamo così.
Si sa notoriamente che quelli della Europa dell’est pur essendo colpiti molto duramente, sono no vax convinti
“Secondo il DL, dal 1 febbraio viene permesso l’accesso in determinati luoghi, solo se in possesso di GP, ma deve essere chiaro che non significa che viene NEGATO il servizio, in quanto gli esercizi commerciali sono privati ma a servizio pubblico e anche banche poste e i vari uffici pubblici, sono obbligati a erogare il servizio, perché altrimenti commetterebbero diversi reati:
Art. 328 C. P. – Rifiuto d’atto d’ufficio
Art. 340 – 331 C. P. – Interruzione pubblico servizio
Art. 646 C.P. – Appropiazione indebita (Mancato Prelievo Contanti)
Art 3 Costit. – Art 21 Carta di Nizza – Discriminazione
Per cui se viene negato l’accesso bisogna pretendere il servizio comunque o esigendo che la merce sia portata fuori o che il funzionario del pubblico servizio ci faccia la pratica all’ esterno.
Nel caso contrario si chiamano i carabinieri e si fa verbalizzare la negazione del servizio e si fa la denuncia, meglio registrare sempre tutto.
Inoltre è importante fare presente, perché non lo sanno, che i certificati sanitari, come da regolamento UE art. 10 comma 3, possono essere trattati solamente dal personale USMAF che dipende dal Ministero della salute (uffici sanità marittima aeroportuale di frontiera) e da nessun altro, a meno che non abbiano ricevuto delega dal Ministero della Salute ma questo non è possibile, quindi sussiste anche il reato di violazione della privacy – GDPR 679/2016.
I gestori, commessi, o impiegati vari, potrebbero solamente informare i clienti che per l’accesso è necessario possederlo, ma non visionare e ognuno poi all’interno dei locali si prende la propria responsabilità.
Ricordo che nel caso di eventuali controlli, le sanzioni sono previste in base al Dl 19/2020, quindi viene emesso un verbale di accertamento da cui scattano i 90 gg per l’invio della sanzione amministrativa.
Il verbale quindi non è la multa, si devono attendere 90 gg per vedere se arriva la sanzione, ma non arriverà mai, perché la pratica dovrebbe essere messa a rapporto dall’autorità che ha emesso l’ordinanza e quindi il sindaco, perché lo stato di emergenza dichiarato sul Dec. Leg. 1/2018 della protezione civile, prevede che l’emergenza deve essere dichiarata sul territorio a partire dai sindaci dei comuni interessati da quel problema, nessun sindaco ha mai dichiarato questo, proprio perchè di fatto non avrebbe potuto dimostrare con atti ufficiali che nel proprio comune sussisteva un emergenza sanitaria.”
In libreria basta mettere tante copie d’un libro solo, così il cliente non ha da scegliere e selezionare titoli e il libraio non s’imbarazza a chiedergli il green pass.
Se mi è consentito vorrei fare due considerazioni: la prima la rivolgo al sig. Cingolani Elio (post.1)al quale dico che nemmeno “co ‘na secchiata d’acqua gelata” ci si sveglierà dal torpore provvocato ad arte da questi personaggi, non voglio nemmeno definirli esseri umani! La seconda considerazione la rivolgo al sig. Fabio Poloni (Appignano) post.3, tutto estremamente corretto e condivisibile quato affermato, ma Lei pensa veramente che un ragazzo di 20 anni piuttosto che un sessantacinquenne o magari una donna di 75 anni chiamino i carabinieri per fare il verbale di denuncia, poi andare da un avvocato il quale dovrà rivolgersi al “cabala” (tale definisco la magistratura/magistrato)? Suvvia lei è troppo intelligente per non capire che dopo due anni di ragionamenti provenienti da qualsiasi parte si capisce che l’unico sistema è quello del “1789”? Ricordate gente, questi sono “PROFESSIONISTI”…..Anche il Papa l’ha detto all’ultimo angelus in piazza S.Pietro: “la prugnetta è ammessa lu puggnettò NO” (parole del Santo Padre)
A seguire del post.5 https://www.facebook.com/watch?v=667184804309743
Segue https://www.facebook.com/watch?v=1288285631691022
Il Green pass è iscrizione alla Scienza, mica al Partito.
Sig. Poloni, mi spieghi anche come dovrebbe agire lo sventurato cittadino che si trova in fila alle poste dietro all’ipotetico signore che sceglie mette in piedi la procedura da lei descritta. A quali articoli del C.P. o a quale convenzione internazionale consiglia di fare appello ?
Lo sventurato cittadino potrebbe darsi fuoco per protesta.
Mah, anche no, personalmente preferisco vaccinarmi. Evito anche di fare qualche esame di giurisprudenza che non ho più l’età. Mica posso girare con l’avvocato sotto braccio:e chi me lo paga?
Un esamino di fiascofischiologia io lo farei.
Nel decreto c’è scritto che i servizi essenziali devono essere erogati(se uno ha una scadenza di pagamento), regolatevi di conseguenza, le poste o banche faranno banchetti esterni le loro strutture(sigh), senza esibizione di green pass.