Iralba e Carlo
di Francesca Marchetti
Sono davvero tanti i personaggi che i protagonisti della web serie hanno incontrato nelle ultime due puntate, andiamo con ordine e conosciamoli tutti.
Enrica Bruni
La quinta puntata si apre con stile grazie alla dottoressa Enrica Bruni, direttrice della preziosa pinacoteca civica Marco Moretti di Civitanova Alta. È di origine umbra ma vive nel borgo dal 1986, per la cui valorizzazione del patrimonio artistico ha ricevuto il Premio per la Cultura nel 2019. È anche autrice di saggi e articoli scientifici d’arte e collabora con scuole e personalità di spicco nell’ambito del Bel canto e della musica.
Mauro Fumagalli
Scesi al porto di Civitanova Iralba approfitta per un giro in bici grazie a Mauro Fumagalli, ex ciclista e ideatore nel 2014 di “Marche bike life”, agenzia specializzata nell’organizzazione di vari tipi di eventi cicloturistici per esplorare i luoghi più caratteristici e suggestivi della nostra regione.
Giulio Vesprini
I fantastici murales del porto vengono invece presentati da Giulio Vesprini, urban artist e grafico illustratore diplomato all’Accademia di belle arti e laureato in architettura. Dal 2009 si occupa della riqualificazione di questa zona di Civitanova. È un artista conosciuto a livello nazionale ed internazionale.
Cesare Serafini
Appena i nostri due protagonisti finiscono di fare shopping si dirigono a Montecosaro, dove in piazza si imbattono in Cesare Serafini, ex sindaco del paese per ben 15 anni e doveroso possessore della patente da Matto, che nel 1960 ha creato il gruppo dei “Giovani allegri” , associazione spontanea che da allora organizza feste, sagre ed eventi per mantenere unita la comunità montecosarese.
Simone Scipioni
Come testimone del profondo legame che la città custodisce con i suoi cittadini arriva anche Simone Scipioni, vincitore della settima edizione del noto show Masterchef Italia e «Cuoco in attesa di occupazione» come lui stesso si definisce. Dopo l’amato cane Rocher, ha preso con sé la gatta Gilda, futura star di Instagram. Chissà se Carlo e Iralba continuano a farsi invitare a mangiare da lui.
Monia Scocco, Noemi Bufarini, Miriam Marzetti e Filippo Bufarini
E per digerire, cosa c’è di meglio che fare un saltarello? Nel borgo c’è chi ha la “raspetta” nelle vene: il gruppo folkroristico “Li matti de Montecò” che dal 2007 porta nelle strade musica, allegria e tradizione. Iralba e Carlo conoscono così Monia Scocco, insegnante di balli popolari oltre che impiegata contabile, suona l’organetto e ha scritto il libro “Un salto nel folklore” edito da Giaconi. C’è anche Miriam Marzetti, responsabile di amministrazione e dei progetti nelle scuole, che, insieme al marito, è entrata a far parte del gruppo grazie al coinvolgimento dei figli Filippo e Noemi Bufarini, oggi 13 e 11 anni, che sono a capo della sezione dei bambini e bambine. Non c’è bisogno di dirlo, è una famiglia di Matti.
Paolo Marinozzi
Paolo Marinozzi è invece il titolare del Museo del pennello, luogo unico in tutto il mondo dove sono conservati cimeli ma soprattutto i bozzetti originali dipinti a mano delle locandine dei più grandi film italiani e internazionali. Marinozzi è un collezionista, scrittore e studioso e molti grandi attori ed attrici sono passati dal suo museo.
Mabò band
A Monte San Giusto, mentre osservano uno dei coloratissimi murales in giro per il borgo, i due viaggiatori della marca maceratese vengono sorpresi dalla Mabò band, tre simpaticissimi clown musicisti che rispondono ai nomi di Amilcare Pompei, trombonista, Renzo Stizza, sassofonista e Fabrizio Palazzetti, sassofonista basso. La Band ha ideato il festival Clown & clown nel 2005. Anche nel fuori onda, i tre non hanno smesso di punzecchiarsi e suonare divertenti melodie.
Sonia Salvatelli
Sonia Salvatelli, insegnante e presidentessa dell’ente Clown & clown dal 2016, spiega cosa significa per il paese l’omonimo festival internazionale di clownerie organizzato ogni anno ad ottobre in quella che ormai è stata rinominata la “Città del sorriso”. Alle sue spalle, un murales realizzato dal spagnolo Mohamed L’Ghacham, una delle opere segnalate dalla Regione Marche tra i “musei all’aria aperta”.
Chiara Pangrazi
La giovane Chiara Pangrazi guida Iralba e Carlo alla scoperta della pala del Lotto conservata nel borgo. Chiara è una studentessa universitaria di Lettere moderne. Non appare in video, ma la sua incredibile mostra permanente di presepi artigianali sì: è Andrea Pistolesi, cantante lirico e appassionato di presepi da sempre.
Matteo Piervincenzi
E per restare in ambito artigianale, Matteo Piervincenzi accoglie i nostri nell’azienda di famiglia che si occupa di calzature per bambini e bambine da generazioni. «Sono il direttore generale dell’azienda Lepi e presidente della sezione calzature di Confindustria Macerata. Quando ero piccolo facevo i compiti negli uffici dell’azienda, sono cresciuto tra le scarpe, si può dire».
Chiara Angeletti
E si arriva presto alla sesta puntata, ricca di quiz e curiosità. Chiara Angeletti ha guidato i due giovani nella visita all’abbazia di San Claudio di Corridonia. «Faccio la truccatrice ma sono molto legata a questo luogo, dove da sempre lavora la mia famiglia e dove il mio bisnonno Mario Serafini ha realizzato il viale d’ingresso con i cipressi insieme ad altri contadini del posto».
Daniele Sforzini fa l’educatore e fa parte dell’associazione culturale e di guida turistica “Luigi Lanzi” dall’anno della sua fondazione, il 2006. «Collaboro spesso con l’amministrazione comunale per la promozione di iniziative culturali, anche in collaborazione con le tante altre associazioni del luogo».
Niccolò Adriani e Beatrice Perroni
A Mogliano si respira un’altra atmosfera, Iralba e Carlo trovano un nobile e una dama della rievocazione storica “Mogliano 1744” ad aspettarli. Niccolò Adriani ha 25 anni: «Frequento “Biologia marina” alla politecnica di Ancona. Sono stato coinvolto dalla Pro loco e da Beatrice, la mia dama. Con questo vestito da nobile ho sofferto il caldo ma ho preso anche tanta pioggia l’anno scorso, e se non porto gli occhiali è un miracolo se non inciampo».
Beatrice Perroni ha 18 anni e frequenta il primo anno di Giurisprudenza ed economia a Macerata. «Anche io sono entrata a far parte della rievocazione grazie alla Pro loco, poi ho convinto anche Niccolò. Una volta avevo un vestito d’epoca con 2 metri di strascico, penso di aver pulito tutto il paese e al tempo stesso tutti passeggiavano sull’abito».
Enrico Ginobili
Enrico Ginobili fa visitare a Iralba e Carlo la chiesa del SS. Crocifisso d’Ete, circondata da un meraviglioso parco da dove partono diversi sentieri. «Sono stato priore della Confraternita dal 2000 al 2006, e di nuovo dal 2018. Nella vita ho fatto il camionista per quasi 20 anni e il commerciante per altri 15, ora sono pensionato e ricopro questo bellissimo ruolo».
Tonino Nardi
Tonino Nardi fa l’artigiano e mostra a Carlo e Iralba come si lavora con la tecnica dell’intreccio. «Tutto è iniziato grazie a mamma Duilia, che ancora lavora nel laboratorio insieme a me, a mio fratello Dino, mia moglie Morena e mia figlia Sara. Dai cesti e mobili siamo arrivati all’alta moda. In paese siamo rimasti in pochi ma l’interesse per l’arte dell’intreccio e la ricerca del vero artigianato è aumentato molto, le lavorazioni stanno tornando qui nel territorio e abbiamo fondato la “Scuola dell’intreccio” con corsi professionali».
La Cocolla
In piazza Iralba e Carlo trovano il gruppo folk “La Cocolla” che li porta a teatro a far due salti sul palco. Il capo è Stefano Sbarbati, la cui professione precedente è un mistero, seguito da Erica Forte, educatrice di comunità, Alessio Sbarbati, studente di Elettrotecnica a San Ginesio, Tatiana Sbarbati, studentessa di Turismo all’istituto Ricci a Macerata, Riccardo Mira, studente di Agraria e Arianna Romitò, studentessa di Infermieristica a Macerata.
Agnese Ginobili
Agnese Ginobili è nipote di Enrico ed è la guida turistica del Museo d’arte sacra di Mogliano, dove è custodita la pala del Lotto.« Studio Ingegneria biomedica a Pisa e quest’anno svolgo il servizio civile qui nel mio paese. Sono una ex giocatrice di pallanuoto di serie A1. Il mio sogno in questo momento è la laurea, poi si vedrà».
Mariano Mercuri
Mariano Mercuri, ex impiegato pubblico ora curatore del Museo dei legni processionali a Petriolo, ultima tappa della puntata. «Oltre ai legni intagliati e dorati abbiamo raccolto teli, sete ricamate e argenteria religiosa. Come si può capire, le mie passioni sono la ricerca storica e l’antiquariato. Il pezzo più strano è probabilmente il bambolotto raffigurante Gesù all’età di pochi anni, chi l’ha costruito gli ha fatto anche gli attributi».
Pitriò Mia
Il gruppo di tradizioni popolari “Pitriò mia” dal 1970 porta l’allegria e la storia di Petriolo in musica. Sono Domenico Ciccioli, ex contadino e cantante per passione, uno dei fondatori del gruppo «Tutto nacque con la pasquella, ora speriamo nelle nuove generazioni». Con lui Massimo Zafrani, operaio metalmeccanico e addetto all’organetto, Elia Salvucci, studente del primo anno dell’istituto Tecnico economico a Macerata, Umberto Miliozzi, operaio e cantante, Stefano Mariani, ex impiegato alle Poste e altro veterano del gruppo, Serena Natali, cantante e graphic designer.
Elia Miliozzi
Elia Miliozzi accoglie Iralba e Carlo nel suggestivo Museo delle macchine parlanti. «Sono nato a Petriolo nell’anno 35 del ‘900. Ho fatto il perito meccanico e ho lavorato per 22 anni all’anagrafe. La mia passione è qui nel mio museo, ho studiato all’istituto tecnico industriale a Fermo, si faceva meccanica ma il mondo già andava verso l’elettronica, quindi ho fatto un corso con la scuola Radio Elettra di Torino e così è nata la mia passione. Ho raccolto in tanti anni ciò che veniva buttato come roba vecchia, mentre invece c’è la storia in ogni pezzo. Li ho restaurati con l’aiuto dei miei familiari».
COS’E’ MAMA – “MaMa” è la Marca Maceratese. È prima di tutto un territorio bellissimo, che va dal Mar Adriatico ai Monti Sibillini, verde e azzurro, giallo dei campi di grano e girasoli, rosso dei borghi che si accende alla luce dei tramonti. Paesaggi incantevoli ricchi d’arte e di storia, gente operosa che coltiva i campi come giardini e crea imprese d’ingegno e inventiva. Ed è la rete di tutti i Comuni della provincia di Macerata, un progetto straordinario che parte dal basso. «Subito dopo il sisma del 2016 – si legge nella presentazione – preoccupati ma non vinti, ci siamo messi insieme, al di là dei colori politici ma con una grande visione politica, e abbiamo firmato un patto per la valorizzazione e la promozione del nostro patrimonio d’arte e di paesaggi. MaMa per noi è un’infrastruttura della ricostruzione. Per tutti è un territorio da scoprire, un viaggio nell’Italia dei Comuni, una comunità da amare».
Sito Internet: https://www.marcamaceratese.info/
Mama su Facebook: https://www.facebook.com/MaMaMarcaMaceratese
Mama su Instagram: https://www.instagram.com/mama_marcamaceratese/
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