Il supermercato di via Spalato
di Mauro Giustozzi
Il caro affitti rischia di far chiudere tante attività commerciali in città. E’ accaduto in passato, accade oggi ed il futuro non promette nulla di buono. Così anche esercenti storici del capoluogo sono costretti ad alzare le mani ed interrompere una pluridecennale attività. E’ il caso di un supermercato di prossimità che si trova in via Spalato, oggi Conad City ma in passato col logo di altre catene come Simply o Sma, che è diventato nel corso degli anni un punto di riferimento per i residenti della popolosa zona di via Spalato e aree limitrofe, famiglie, molti anziani, che fanno la spesa in questo supermercato rimasto a misura di persona rispetto ai tanti concorrenti che hanno ampliato strutture o cambiato sedi.
La notizia si sta diffondendo in questi giorni nel quartiere e tutti i clienti che entrano nel supermercato si fermano a chiedere ai titolari dell’attività «Ma è vero che chiudete?», oppure «Non potete lasciarci da soli come faremo a fare la spesa adesso?». La decisione di chiudere da parte dei tre titolari, che assieme ad altri quattro dipendenti lavorano nel Conad City, sembrerebbe presa ed irrevocabile, anche se, come si dice in questi casi, finché non saranno abbassate definitivamente le saracinesche c’è speranza che all’ultimo momento accada qualcosa che possa far cambiare idea a chi attualmente gestisce l’attività. Il problema principale che è sorto e che sta portando alla decisione di chiudere (si deciderà nel giro di qualche settimana) è quello di un affitto diventato troppo elevato rispetto al giro di affari che il supermercato ha, affitto che chi ha in gestione l’attività non è riuscito a farsi ridimensionare: la struttura non è mai stata rimodernata da parte del proprietario dei locali e la richiesta del canone mensile di affitto è ora divenuta insostenibile per i titolari del supermercato che si trovano alle prese con una concorrenza che rinnova di continuo gli spazi (ultimi esempi i supermercati Conad di via Silone rinnovato di recente e lo Spazio Conad del centro commerciale Valdichienti chiuso in questi giorni per ristrutturazione) mentre in quasi 40 anni di attività ben poco o nulla è stato fatto nella struttura di via Spalato che mostra tutta la sua vetustà.
E’ vero che negli ultimi giorni, quando si è diffusa la voce di una imminente chiusura del Conad City c’è stato un vertiginoso aumento di clienti che sono andati a fare la spesa in questo supermercato, ma questo da solo non può bastare a far ripensare i gestori sulla decisione di chiudere tra qualche giorno. Un supermercato che da circa 40 anni opera invia Spalato e che è divenuto un punto di riferimento per la popolazione che gravita in quella zona che si ritroverebbe d’improvviso priva di un servizio di prossimità, costretta a spostarsi lontano per effettuare la spesa visto che gli altri market più vicini si trovano in via Silone oppure a Colleverde. Una perdita grave sarebbe la chiusura di questo Conad City. I cui titolari, nel periodo legato al Covid ed al lockdown, hanno effettuato anche quel servizio di consegna spesa a domicilio rivelatosi molto utile soprattutto nei confronti della popolazione più anziana e debole, servizio proseguito anche successivamente fino a questi giorni che preludono la chiusura dell’attività. In caso di chiusura potrebbe aprirsi anche un problema occupazionale per le sette unità che operano all’interno del Conad City, anche se non è improbabile una loro ricollocazione in altre strutture del gruppo Conad per mantenere il lavoro. Su tutto resta però il nodo del caro affitti che a Macerata è particolarmente sentito, con costi che spesso sono esorbitanti rispetto alla realtà del capoluogo. Basta ricordare il precedente del 2020 del ristorante Macrobiotico di via Cassiano da Fabriano, guarda caso una zona vicina a quella dove si trova il Conad City, che fu costretto a chiudere l’attività dopo 35 anni a causa di un elevatissimo costo dell’affitto dei locali cosa che portò il titolare dell’attività a chiudere i battenti pur in presenza di una numerosa clientela fidelizzata.
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E non è la prima attività commerciale nella zona che deve chiudere per il rincaro degli affitti!
E il comune che fa dorme cerchiamo di fare qualcosa perdinci.Bisogna muoversi signori non chiudere la stalla quando i buoi sono usciti.
La pandemia non è stata il Covid, che è servito solo per terrorizzare la gente e fare guadagnare dollari a tonnellate alle case farmaceutiche con un vaccino che è solo un vaccino sperimentale e che ha coperto di ridicolo il Presidente Draghi con quella sua presa di posizione a favore del green-pass, pena la morte. Pensi invece – il buon Draghi – all’economia e al cancro. Perchè la vera pandemia, pericolosa per la stabilità socioeconomica, è la povertà che avanza.
La paventata chiusura di questo utile e datato supermercato di via Spalato, di cui in molti ci siamo servizi, anticipa il prossimo periodo di “lacrime e sangue”, per il quale non occorrono “esperti” per terrorizzare le masse, come è avvenuto con i “medici del regime della paura” onde favorire un vaccino che si dimostra sempre meno adeguato.
Forse un giorno un tribunale di Norimberga giudicherà tutti coloro che si sono resi respondabili dei tanti morti causati dagli errori che una posizione partigiana ha voluto a senso unico verso i produttori di vaccini, escludendo altre ipotesi di cura che c’erano e che si erano dimostrate idonee, come le cure domiciliari. E che, fin dall’inizio, l’Ordine dei Medici avrebbe dovuto proporre e imporre a tutti i medici ospedalieri e di base…
Ma adesso, signori politici del Governo, cosa sarete in grado di fare per scongiurare la pandemia della povertà che colpirà grosse masse di cittadini italiani per mancanza di lavoro e di sicurezza sociale?
Signor Rapanelli condivido in pieno le sue parole purtroppo il futuro non ci riservera” niente di buono.
Eh ma il fatto che i proprietari di immobili a Macerata gonfiano gli affitti da sempre, senza mai muovere un dito, non è in problema di cui si parla a Macerata. Sono solo affari. Non solo i negozi, basta fare un giro nelle case affittate agli studenti.
Qualcuno ha scritto cosa c’entra il comune con gli affitti.Lo dico io cosa c’entra se tu proprietario lo lasci sfitto perché chiedi troppo il comune dovrebbe mettergli la tassazione al massimo poi vediamo come va a finire.Naturalmente affittando soprattutto in certe zone tassazione agevolata.
SONO CON GIORGIO RAPANELLI ! BRAVISSINO E SEMPRE MOLTO ESAURIENTE ! CE NE VORREBBERO UN MIGLIAIO COME LUI GRAZIE GIORGIO ! SEI FORTE e NON MOLLARE
Io me lo ricordo di quando ancora era coal e poi sidis. I tempi volano il consumismo e corsa ad abbassare i prezzi quando il potere di acquisto scende. Persone cui il reddito rimane e altri cui cresce o raddoppia chissa. Con l’euro si raddopiarononi prezzi e con i rincarindi carburanti e quindi energia idem. Guarda caso si ristabilira tutto dopo i primi mesi di marzo in cui intanto fa freddo e ci indebiteremo e poi ce lo ricorderemo. E le aziende già sapevano promovevano il mercato libero con lo sconto 30 ma come dice qualcuno sarà un caso
Caro Rapanelli, in 10 righe la verità vera. Le pecore, prima o poi, si sveglieranno, e sarà tardi.