di Laura Boccanera (Foto di Federico De Marco)
Rinnovo del contratto e rimodulazione degli orari di lavoro, va in scena davanti al Santo Stefano di Porto Potenza la protesta dei lavoratori del gruppo Kos. Oggi pomeriggio una nutrita rappresentanza di lavoratori hanno dismesso camici e uniformi e hanno alzato bandiere e striscioni per protestare per il mancato rinnovo del contratto fermo al 2012 e per la rimodulazione degli orari di lavoro.
John Palmieri Cgil Fp
«Siamo qui a manifestare a nome di tutti lavoratori per l’assegnazione di nuovi turni che comporta un abbassamento dei livelli di assistenza e per il mancato rinnovo contrattuale fermo dal 2012» ha sostenuto John Palmieri della Fp Cgil. Con lui anche i colleghi di Cisl e Uil: «Siamo di fronte ad un gruppo tra i più grandi d’Italia che ha utili, ma ci sono una serie problemi nazionali per il contratto, ma cosa ancor più grave è il comportamento inaccettabile dell’azienda che modifica turni di lavoro, 10 ore consecutive, abbassa il livello e la qualità dell’assistenza senza ascoltare i lavoratori e i loro rappresentanti. Continueremo finché non saranno garantiti i diritti dei lavoratori – aggiunge Raffaele Miscio della Cisl -. «Non possiamo più sopportare dopo l’emergenza Covid, la cassa integrazione dopo che i lavoratori si sono messi a totale disposizione dell’azienda – conclude Alberto Beltrani della Uil – un cambio turno unilaterale che avviene in corso d’anno e che stravolge le necessità di conciliare tempi di lavoro e famiglia. Ricordiamo che per l’80% il personale è composto da donne e il carico di lavoro è eccessivo».
Raffaele Miscio Cisl
La protesta incassa anche la solidarietà politica bipartisan: presenti sia il consigliere del Pd Romano Carancini, sia quello di Fratelli d’Italia Pierpaolo Borroni. D’accordo con la protesta anche Borroni che però lamenta il mancato aumento contrattuale dal Governo che a cascata ricade sulle regioni: «sono pienamente d’accordo con le rivendicazioni dei lavoratori – dice il consigliere di Fdi – il rinnovo del contratto nazionale deve essere finanziato dal Governo affinché la Regione possa farlo, questo è un problema che viene dal passato perché nonostante la precedente giunta abbia aumentato la spesa per la sanità privata non ha fatto in modo che questo aumento andasse ai lavoratori». «Il Pd è al fianco di tutti i lavoratori e delle rappresentanze sindacali e di tutto il personale del gruppo Kos e Santo Stefano. Il tema è delicato – sostiene Carancini – parliamo della qualità della vita attraverso un cambiamento di turni, ma anche della contrattazione».
Alberto Beltrani Uil Fpl
Il consigliere regionale di Fdi Pierpaolo Borroni
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Gira che ti rigira caschiamo sempre li’ i carichi di lavoro ma ne vogliamo parlare?Si vive di piu’ bisogna lavorare di più ma per piacere dovete andare a meglio che interrompo la frase comunque ci siamo capiti spero.
la Lega per Salvini Premier non c’era?
Contro una dittatura strisciante,”ora e sempre Resistenza!”
Salvini?? ma esiste ancora??