Addio a Graham Vick,
il regista visionario dei “100 cittadini”
Il Mof: «Un onore lavorare con te»

MACERATA - Lutto nel mondo dell'opera per l'artista inglese, aveva 67 anni ed era malato di Covid. Il ricordo dello Sferisterio, dove nel 2018 diresse "Il flauto magico" in un allestimento che fece molto discutere. Anche il Rof lo ricorda «come uno dei maggiori registi del mondo del teatro e della lirica contemporanea» e a lui dedicherà la stagione 2021

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Una scena del Flauto Magico di Graham Vick allo Sferisterio

 

L’opera perde uno dei suoi registi più visionari, è morto ieri a Londra Graham Vick, 67 anni. Da qualche tempo aveva problemi di salute, poi il Covid e due settimane di ricovero in terapia intensiva se lo sono portato via.  Si trovava in Inghilterra per vaccinarsi, al ritorno da una vacanza a Creta trascorsa con il compagno coreografo Ron Howell. Nato nel 1953 a Birkenhead, vicino Liverpool, da poco nominato baronetto, Vick aveva studiato al Royal Northern College of music di Manchester.

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Graham Vick con Barbara Minghetti e Luciano Messi

Aveva avuto la folgorazione per il teatro a cinque anni, vedendo una produzione di Peter Pan a Liverpool, ma è firmando la regia di una produzione di Savitri di Gustav Holst per la Scottish Opera che si è fatto notare. Nel 1984 è diventato direttore della Scottish Opera, e negli stessi anni ha diretto un gruppo di 300 disoccupati in West Side Story di Leonardo Bernstein in un mulino abbandonato nello Yorkshire e pochi anni dopo fondò una piccola compagnia, la Birmingham Opera Company, che cominciò a portare l’opera in zone impervie della Scozia.  Un lavoro di pioniere e sperimentatore il suo, realizzato per dimostrare che «non c’è bisogno di essere istruiti per essere toccati, commossi ed eccitati dall’opera», come dichiarò lui stesso, ritirando un premio della Royal Philharmonic Society nel 2016. In Italia era di casa: ha lavorato alla Scala, al Teatro Regio di Parma, al Teatro dell’Opera di Roma, la Fenice di Venezi, il Comunale di Bologna, il Massimo di Palermo tanto per citarne alcuni. E poi le Marche, con le sue opere che sono andate in scena al Rossini Opera Festival e al Macerata Operata Festival. «La direzione, i dipendenti e i collaboratori del Rossini Opera Festival piangono la scomparsa di Graham Vick – ha scritto il Rof  – uno dei maggiori registi del mondo del teatro e della lirica contemporanea, che a Pesaro ha firmato alcuni tra i più significativi spettacoli della storia della manifestazione. In ricordo dell’uomo e dell’artista, all’amico Graham è dedicata l’edizione 2021 del Rof».

Flauto-magico_Sferisterio10-325x216Mentre il Mof lo ha salutato con una citazione del Flauto magico: «Dunque addio! Dobbiamo andare”. Addio #GrahamVick. È stato un onore lavorare con te». Proprio allo Sferisterio Vick diresse nel 2018 l’opera di Mozart, in un allestimento che fece molto discutere, spaccando la critica e creando anche un caso politico. A partire dalla riscrittura del libretto in italiano (sulla base di una traduzione di Fedele D’Amico) che fece storcere la bocca ai melomani più intransigenti, fino allo presenza sul palco dei cento cittadini, i cittadini del mondo, persone comuni scelte come una sorta di  personaggio collettivo che commentava e partecipava all’azione. E poi la scenografia a rappresentare i tre poteri che sottomettono l’uomo e ancor di più la donna: il potere finanziario delle banche (il tempio della Bce), il potere della tecnologia (il tempio della Apple) e il potere della Chiesa (il Vaticano). Dei nuovi simboli era infarcita la narrazione, dalla grande ruspa gialla(che ha subito richiamato la ruspa di Salvini), alla statua della Madonna con un nastro sulla bocca, i cartelli portati in corteo dai profughi (“Non rubateci il futuro”, “La libertà non si compra”) e la bandiera italiana con tre parole, una per ogni colore: diversità, uguaglianza, unità. E fu proprio la presenza della ruspa che fece indignare i leghisti, che arrivarono a definire l’opera di Vick «una predica laica imbastita da un radical chic». Proprio quello stesso progetto allestito appositamente per lo Sferisterio, capace di essere tanto apprezzato quanto criticato, si guadagnò poi anche una nomination agli International Opera Awards. E anche i 100 cittadino oggi piangono Vick. Fino al 2018 non si conoscevano, hanno vissuto non soltanto una grande esperienza teatrale, ma hanno condiviso passioni, sentimenti ed emozioni.
Da quell’estate del 2018 i “100 cittadini” hanno mantenuto un constante contatto con Graham Vick e Ron Howell che, tra l’altro, hanno consentito loro di assistere in anteprima alle opere realizzate in Italia. Ancora oggi i “100 cittadini”, nuovamente coinvolti dalla direttrice artistica del Macerata Opera Festival  Barbara Minghetti e sapientemente guidati dalla regista Valentina Carrasco, porteranno sul palcoscenico di Aida, che debutterà il prossimo 23 luglio, gli insegnamenti e le emozioni trasmesse da Graham Vick.

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I 100 cittadini

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Vick con i 100 cittadini durante le prove per Il flauto magico

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Graham Vick con uno dei 100 cittadini

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