«La soluzione per l’Ufficio ambiente?
Tagliare i dipendenti comunali»
Scivolone social dell’assessore Iommi

MACERATA - Un commento su Fb del membro della giunta Parcaroli ha scatenato la polemica, il consigliere d'opposizione Cicarè: «Non dovrebbe esprimersi così perché il Comune non è casa sua»
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Il commento dell’assessore Silvano Iommi

 

di Luca Patrassi

Non è decisamente il momento migliore per l’architetto ed assessore all’Urbanistica del Comune di Macerata Silvano Iommi. Prima la dichiarazione sulla presunta speculazione edilizia legata allo Sferisterio, ora una battuta non ben riuscita a margine un post sul fatto che le fonti riscoperte e ripulite, spesso con il sostegno anche economico dei privati, poi vengano lasciate nell’incuria e coperte dalla vegetazione.

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Silvano Iommi

Il post di Iommi era volto a sottolineare l’inutilità dell’azione di ripulitura, se poi non vengono attivate sinergie tra il pubblico e il privato. Al che il consigliere comunale Roberto Cherubini fa rilevare che i patti di collaborazione non funzionano perché la convenzione è fatta per far desistere i privati che si dovrebbero accollare anche le spese di assicurazione. Iommi assicura di interessarsi della questione, poi interviene Mario Monachesi che, ironicamente, si chiede quanto sia difficile programmare un paio di tagli all’anno. A margine del commento di Mario Monachesi, l’assessore ha testualmente commentato: «Fosse per me, un’efficace soluzione definita sarebbe quella di tagliare due, ma anche tre, impiegati dell’ufficio ambiente». Detto da un assessore, evidentemente non è il top di gamma delle dichiarazioni «politicamente corrette», anche ci fossero questioni da approfondire non è evidentemente una pagina social il luogo di un contenzioso. Immediato l’intervento del consigliere comunale di opposizione Alberto Cicarè (Strada Comune): «Lei, assessore, – osserva Cicarè – non dovrebbe parlare così, perché Facebook non è casa sua, dove può fare battute idiote a suo piacimento. E non dovrebbe esprimersi così perché neanche il Comune è casa sua, lei sta lì pro tempore, non è il padrone della baracca; più che insultare a vanvera il lavoro dei dipendenti del Comune il suo compito sarebbe quello di valorizzarlo. Perché poi la ruota gira, e del ricordo di assessori inconcludenti e vanesi è pieno il mondo». Peraltro, giusto a rigore di deleghe, la competenza all’arredo urbano e al verde è dell’assessore Paolo Renna che non deve aver gradito molto l’invasione di campo».



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