Laura Laviano
di Federica Nardi
«Il piano antenne andava fatto entro il 2018. E questo Narciso Ricotta lo sa bene. Adesso noi abbiamo le mani legate, era compito loro: perché questo non lo dicono?». Laura Laviano, assessora allo Sviluppo economico di Macerata, interviene dopo l’ennesima critica del capogruppo Pd sull’antenna che Iliad vuole fare a Sforzacosta. Una struttura di 34 metri nella zona della stazione. Ricotta ha chiesto pubblicamente insieme ad altri consiglieri del Pd intervenuti al flashmob del 28 maggio nella frazione (leggi l’articolo) che l’amministrazione cerchi un sito meno impattante con il gestore e che si opponga in giudizio. Due ipotesi, spiega Laviano, impraticabili: «Le antenne di adesso per il 5g devono avere quell’altezza e noi come amministrazione possiamo proporre solo un altro sito di proprietà comunale. E noi abbiamo a Sforzacosta solo scuole e impianti sportivi, dov’è vietato. E questo lo sanno benissimo. Tra l’altro prima di questa antenna, nello stesso posto, ne sorgeva un’altra poco più bassa». Spostarla in contrada Boschetto? «Avevamo iniziato delle trattative ma non era possibile. C’è anche la nota del prefetto che specifica che non ci si può opporre né fare ordinanze sindacali. Abbiamo le mani legate. La situazione era da prendere in mano dalla precedente amministrazione».
Il fascio di luce proiettato durante il flashmob per mostrare l’altezza dell’antenna
Chiede quindi Laviano: «Dov’era il consigliere Ricotta quando è stata presentata l’istanza da Iliad? A molti forse sfugge che l’istanza è giunta il 6 agosto 2020. Perché non si è messo intorno al tavolo lui? L’antenna non è certo cresciuta di altezza da agosto ad ora. Vogliamo poi parlare della legge regionale n. 12 del 30 marzo 2017? “I comuni adottano la disciplina comunale e intercomunale di cui all’articolo 6 entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore di questa legge”. L’attuale amministrazione solo dopo due mesi dal suo insediamento ha preso in mano la situazione e ha incaricato una società esperta per redigere il piano antenne che loro avrebbero dovuto fare nel 2018. Ma allora di cosa stanno parlando? Non amiamo ricordare ogni volta quello che avrebbero potuto fare e non hanno fatto, ma sembra proprio che facciano a posta per farcelo dire».
E nemmeno il piano antenne «può bloccare alcunché. Certo, se lo avessero fatto prima sì. Ma adesso tutto quello che viene chiesto mentre lo redigiamo non possiamo bloccarlo. Speriamo quindi che nel frattempo non arrivino altre richieste, perché il Piano non si fa in due mesi, ci vuole tempo. E questo loro lo sanno da marzo 2017. Noi in 7 mesi non possiamo fare miracoli».
Un fascio di luce da 34 metri nel piazzale della stazione «Ecco come sarà l’antenna 5g»
In contrada boschetto ce ne sono pure troppe
Infatti si parlava di accorpamento..
In pratica per quattro giorni ha cercato una giusitifcazione che guarda caso consiste nell'attribuire la colpa alla precedente amministrazione.. facile governare così. Mani legate e colpa degli altri. Complimenti.
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Vorrei far presente all’Assessore che nella frazione c’è anche il sito della vecchia centrale Enel (a ridosso del ponte sul Chienti) che è dismesso da molti lustri.
Mi fa molto piacere poter continuare anche qui il confronto sulla questione dell’antenna Iliad a Sforzacosta perché è giusto che i cittadini abbiano tutti i chiarimenti e tutte le informazioni possibili.
In effetti l’istanza è stata presentata da Iliad il 6 agosto 2020, cioè ad amministrazione precedente finita, nel mese di vacatio prima delle elezioni che sono avvenute il 20 settembre, tanto che l’Amministrazione Parcaroli si insediò il 24 settembre.
Questo rende chiarissimo come non si è potuto fare nessun tavolo con l’operatore e perché la scelta va fatta adesso.
La nota del Prefetto, che riprende la normativa nazionale, non fa altro che chiarire che il Sindaco non può e non deve dire di no in senso assoluto riguardo a tutto il territorio comunale. Per capirci, il Sindaco non può dire “nel territorio di Macerata mai e da nessuna parte” ma il Comune può e deve circostanziare dove si può o non si può costruire con i permessi urbanistici per competenza ordinaria anche in attesa di strumenti di Pianificazione come il Piano Antenne (sennò dovremmo pensare che senza piani regolatori non si è mai costruito).
Il punto infatti è semplicemente dire di no a che l’impianto sorga lì, perché quella localizzazione è inadeguata sia per le distanze dalle abitazioni sia per l’evidente sproporzione dell’impianto con il resto del tessuto urbano.
Poi se gli operatori non si accordano per c.da Boschetto, vorrà dire che Iliad troverà un’altra collocazione – che non deve necessariamente essere pubblica, perché è chiarissimo a tutti che l’opzione del piazzale della stazione serve all’operatore semplicemente a risparmiare dei costi.
Volontà di risparmio e necessità di entrare nei territori velocemente rendono anche davvero improbabile che Iliad vada in giudizio in caso di diniego, ma se anche fosse il
Comune può resistere in giudizio.