Elena Leonardi, consigliera regionale di Fratelli d’Italia
«E’ singolare che la Provincia di Macerata, col presidente Antonio Pettinari, non abbia ancora provveduto a convocare l’assemblea dell’Ata per affrontare la richiesta di revoca della delibera con cui venivano individuati i potenziali siti di discarica come richiesto anche dai Comitati di cittadini». A dirlo sono Elena Leonardi e Pierpaolo Borroni, consiglieri regionali di Fratelli d’Italia (Borroni fa inoltre parte della commissione Ambiente), che oggi sollecitano «una risposta a queste istanze sottolineando l’importanza del dialogo e della chiarezza da parte delle istituzioni. Riteniamo essenziale che la politica sia connessa sempre di più con il territorio che va a rappresentare. Il colloquio con le categorie ed associazioni spontanee nate sul territorio oltre che con le amministrazioni comunali è la base della democrazia, il dialogo è la buona amministrazione tanto più quando riguarda temi delicati ed impattanti come la gestione dei rifiuti».
Pierpaolo Borroni
Leonardi e Borroni ricordano brevemente la vicenda del Piano d’ambito «e delle delibere prese nel giugno dello scorso anno dall’assemblea dei sindaci che individuavano una settantina di siti sul territorio provinciale quali possibili sede di discarica. Dopo quasi un anno molte sono state le iniziative messe in atto dai comitati, le richieste di ascolto e di intervento, c’è anche chi ha intrapreso le vie legali ottenendo una prima vittoria al Tar per l’accesso agli atti ed ottenere la documentazione che portò l’Ata a fare quella scelta. L’amministrazione regionale appena insediata è intervenuta direttamente sul tema richiamando con una nota dell’assessore competente i presidenti delle Assemblee territoriali d’ambito sull’assenza dei Piani d’ambito, ormai a distanza di più di cinque anni dall’approvazione del Prgr, e richiedendo una relazione con la quale si esplicitasse il percorso svolto per l’adozione. La Giunta regionale ha anche avviato, attraverso una propria delibera, l’iter per la redazione del nuovo Piano regionale della gestione dei rifiuti con le linee di indirizzo orientate ad una politica di smaltimento dei rifiuti adeguato alle normative europee in materia di gestione dell’economia circolare. In molti sono a chiedere la revoca di quelle delibere che individuavano i 70 siti quali possibili sede di discarica».
L’ultima richiesta, spiegano Leonardi e Borroni è quella di «21 sindaci della Provincia di Macerata che rappresentano oltre il 50% della popolazione della provincia e che vorrebbero l’annullamento di quelle delibere, un atto significativo tenuto conto che la maggior parte di quei sindaci aveva votato favorevolmente le delibere che un anno fa identificavano i 70 siti in provincia e che ora, alla luce delle azioni intraprese dai comitati e dalla Regione, reputano invece opportuno rivedere quella scelta». I sindaci hanno chiesto di convocare l’assemblea, la parola ora spetta alla Provincia.
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La connessione della politica col territorio in questo caso equivale a non decisioni e rinvio in eterno delle soluzioni. Un eletto deve svolgere il suo mandato tenendo conto delle esigenze collettive e non del proprio consenso.
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