Neve, lavori della Provincia senza Speranza
«Spesi tanti soldi per liberare le strade
e il giorno dopo gli impianti erano chiusi»

IL PUNTO della situazione del presidente Antonio Pettinari che ha illustrato gli interventi sul territorio montano resi in gran parte inutili dal Dpcm del giorno successivo

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La conferenza di oggi

 

 

di Luca Patrassi

Non lo ha detto esplicitamente, ma lo ha fatto capire chiaramente: l’ultima notte di lavori sulle strade montane maceratesi poteva essere meno intesa e costosa per i contribuenti, visto che il giorno gli impianti sciistici sono rimasti chiusi. Oggi il presidente della Provincia Antonio Pettinari ha svolto una conferenza stampa, con alcuni funzionari responsabili del piano antineve, per illustrare contenuti e costi dell’operazione di pulizia dei 1200 km di strade provinciali andata avanti dallo scorso novembre a ieri. Finora la Provincia ha speso 700mila euro solo per togliere la neve dalle strade. Lo ha fatto sulla base di una programmazione su base biennale che si avvale del sostegno di 56 ditte che hanno vinto gli appalti nei 57 lotti in cui è suddivisa la rete provinciale.

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Un mezzo della Provincia in azione

 

«Le aziende – ha rilevato il presidente Pettinari – con i propri mezzi intervengono quando le circostanze, e i contratti sottoscritti, lo richiedono: si muove, quando la complessità delle operazioni lo richiede, anche la Provincia con i venti mezzi dei quali disponiamo (tra i quali cinque turbine) e i trenta cantonieri. Pochi mezzi e pochissime le risorse umane rispetto alla squadra che fu, poi sono arrivati i blocchi delle assunzioni, il trasferimento di parte del personale alla Regione» e il decreto taglia-Province dell’ex premier Renzi che amabilmente il presidente Pettinari cita ad ogni occasione.

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Antonio Pettinari

Stavolta Pettinari, non ce l’aveva tanto con Renzi, ma ha accostato indirettamente il lavoro svolto fino all’ultima notte, con venti gradi sottozero, sulle montagne maceratesi e il decreto del ministro Speranza che ha prorogato la chiusura degli impianti sciistici. Come dire, insomma, che anche gli Enti locali hanno speso soldi pubblici per mettere in sicurezza l’intera rete stradale del comprensorio montano maceratese in vista della riapertura di quegli impianti che invece all’ultimo giro di lancette è stata ancora rinviata. Peraltro non solo risorse pubbliche che in parte potevano essere risparmiate, ma anche situazioni di rischio per il personale che lavora in condizioni difficili in quota anche di notte tra muri di neve e bufere: di recente c’è anche stato il caso di un operaio delle varie squadre antineve bloccato per un giorno intero con il mezzo di lavoro in mezzo alla montagna sarnanese. Polemiche indirette a parte, il presidente Pettinari ha ringraziato «le aziende appaltatrici e il personale della Provincia per il lavoro svolto, invito anche i cittadini a muoversi nel rispetto delle regole e del buon senso, sia sul fronte della circolazione stradale che del contrasto al Covid 19».

(foto Falcioni)

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