Neve, sole e piste battute:
la rabbia di Bolognola per lo stop agli sci
«Persi energia e soldi»

ORDINANZA - Sarebbe stata l'unica stazione delle Marche ad aprire oggi, Emanuela Leli del rifugio La Capanna: «E' il modo che non è corretto di continuare a dare alle attività lo stop all’ultimo minuto». Giacomo Zanchetti dello Z-Chalet: «Forse conveniva stare a guardare e non crederci». Polemiche anche dall'ex sindaco di Belforte Roberto Paoloni, dal commissario regionale di FdI Emanuele Prisco e dalla deputata Lucia Albano

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Le piste di Bolognola stamattina erano pronte per accogliere gli appassionati

 

di Monia Orazi

E’ rabbia a Bolognola dove una mattinata baciata dal sole, incornicia il quadro perfetto delle piste battute nei giorni scorsi, ma che sono rimaste desolatamente vuote. Oggi sarebbero state pronte per accogliere dopo mesi di stop, gli appassionati da sci. Una piccola stazione sciistica, quella di Bolognola Ski, in cui gli impianti di risalita consistono in una serie di ski lift, la cui capienza di trasporto sarebbe stata limitata al 30 per cento del consentito, dal protocollo predisposto nei giorni scorsi, con cui era stata annunciata la riapertura delle piste da sci. «Queste le nostre piste questa mattina, dopo giorni di lavoro saremmo stata l’unica stazione aperta e con condizioni perfette. Forse qualche volta conviene non fare», ha scritto questa mattina sulla pagina social della stazione sciistica il direttore Francesco Cangiotti.

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Emanuela Leli

Amareggiata anche Emanuela Leli, che gestisce il rifugio la Capanna a Bolognola: «Voglio condividere questo momento di rabbia e imbarazzo per quello che è successo domenica sera, il decreto firmato è sintomatico di quello che stiamo vivendo, questa pandemia bastarda, con le varianti, ma è il modo che non è corretto di continuare a dare alle attività lo stop all’ultimo minuto, dopo aver dato dei protocolli per la riapertura, fatto spendere agli imprenditori soldi per potersi adeguare a quanto previsto. Comunque non si può continuare tutti a trattare allo stesso modo. E’ sbagliato veramente, io non ho parole per questo». Emanuela Leli ricorda che la stazione sciistica Bolognola Ski non ha impianti di risalita al chiuso, ma solamente skilift: «All’inizio di questa pandemia ci può anche stare per questioni di emergenza, ma adesso dopo un anno no. Comportarsi in questo modo, significa non essere in grado di amministrare. Siamo tutti diversi, la nostra è una piccola realtà, Bolognola Ski non ha nemmeno gli impianti di risalita chiusi con cabinovie e seggiovie, abbiamo gli skilift, la riduzione del trasporto prevista era stata del 70 per cento dei passeggeri, parliamo di una piccola realtà. Questa incapacità di amministrare è imbarazzante, spero di sentire qualcuno che sia pronto a lottare contro questo modo di prendere decisioni e di fare politica che all’inizio ci sta tutto, ma ormai è un anno che siamo in questa situazione. Bastava dire alle attività che non si riapriva, annunciare questi protocolli».

bolognola Ha scritto Giacomo Zanchetti che gestisce lo Z-Chalet: «Bolognolaski ieri era pronta ha lavorato con tutti i suoi ragazzi da giorni, con temperature a -15 , perso energie e soldi, si era organizzata persino con la biglietteria online per limitare al minimo anche gli assembramenti in biglietteria. L’unica stazione da sci delle Marche che oggi ci avrebbe fatto sciare. Forse conveniva stare a guardare, conveniva non crederci, non fare, non avere questo entusiasmo, non avere tutta questa volontà, non avere tutta questa passione. Ci spiace ragazzi, ieri nella terrazza vi abbiamo visto sfiniti sorridere con un calice di vino pronti per tornare a lavorare domani».

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Roberto Paoloni

Polemico anche l’ex sindaco di Belforte Roberto Paoloni. «La scelta di non riaprire gli impianti di risalita con un avviso di sole 12 ore è qualcosa di assurdo, irrispettoso e incomprensibile – dice -Pensare che il problema dei contagi siano gli sciatori significa non conoscere la realtà delle piste o aver visto un impianto di risalita nella propria vita.
I gestori degli impianti hanno investito e lavorato in questi giorni per la riapertura e ora con un preavviso ridicolo gli viene detto che non possono aprire. Una vergogna, è palese che chi decide non conosce la vita normale e non sa cosa significa avere una attività economica. Stavolta sono fortemente contrario per la scelta fatta dal governo e credo che si sia commesso un errore. Stiamo parlando di uno sport individuale che si pratica con guanti, occhiali, casco e sottocasco, nel quale il distanziamento è naturalmente garantito dalla lunghezza degli sci. Esprimo la mia vicinanza ai gestori degli impianti delle Marche e del resto d’Italia».

 

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Emanuele Prisco

Duro l’onorevole Emanuele Prisco, commissario regionale di Fratelli d’Italia. «La chiusura degli impianti sciistici a 12 ore dalla riapertura conferma, ancora una volta, la totale inadeguatezza e incompetenza delle scelte del Governo, che non comprende quanto deleteria sia per gli operatori turistici questa continua incertezza nelle decisioni. Il rinvio della riapertura delle attività sciistiche amatoriali al 6 marzo è una mazzata non solo per chi si occupa degli impianti, ma anche per tutto un comparto che non ha avuto alcun modo di iniziare la sua stagione. Una situazione che, nelle Marche, si rende ancora più grave, visto che le montagne di questa Regione sembrano essere ignorate ormai da quasi 5 anni. Prima il sisma, poi la mancata ricostruzione, poi il Covid e ora l’ennesima decisione ostile a delle aree che rischiano di deprimersi economicamente e socialmente ancora di più. Fratelli d’Italia chiede al Governo Draghi di scrivere protocolli, magari ancor più stringenti, ma che consentano una riapertura in sicurezza affinché le attività economiche, che sono la base sulla quale si tiene l’intera nazione, possano riavere la dignità che meritano. Intanto si prevedano indennizzi per gli investimenti fatti in vista della riapertura».

bolognola2Anche la deputata marchigiana di FdI, Lucia Albano, esprime dure critiche sul rinvio della riapertura degli impianti sciistici. «L’esordio del Governo Draghi si commenta da solo. È scandalosa la superficialità con la quale si prendono in giro cittadini e imprese, procedendo senza alcuna programmazione e senza rispetto per il lavoro degli italiani, trattati come sudditi. Comunicando solo 24 ore prima l’ennesimo rinvio della riapertura delle piste da sci, il neo-Governo Draghi-Speranza ha assestato il colpo di grazia a tantissimi operatori, che già non avevano lavorato per mesi subendo gravi perdite e che per organizzare questa riapertura hanno sostenuto spese e adeguamenti, assunto personale, venduto skipass, accettato prenotazioni alberghiere. Nelle Marche stazioni sciistiche come Bolognola, Sarnano-Sassotetto, Monte Catria, Monte Prata, alcune delle quali fiaccate non solo dalla pandemia ma anche dalle conseguenze del sisma, erano pronte per aprire e si sono ritrovate a stagione finita prima ancora di iniziare. Altre invece, come Forca Canapine e Ussita, erano già chiuse per i danni del sisma. Fratelli d’Italia chiede con forza al nuovo governo quando e come verranno non solo ristorate, ma anche risarcite queste imprese, e cosa verrà comunicato ai lavoratori appena assunti che da domani dovranno rimanere a casa».

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