Massimo Belvederesi
di Federica Nardi
«Nessuno ha espulso Paolo Diop da Fratelli d’Italia e non può averlo fatto Paolo Renna che non ne ha potere. C’è tutta una procedura che non è stata espletata e lo so perché nel caso l’avrei avviata io». Massimo Belvederesi, coordinatore provinciale di FdI, risponde così dopo lo sfogo di Diop che ha detto di essere stato espulso dalla sezione di Macerata proprio dall’assessore Renna che è anche coordinatore comunale. Espulsione che Diop (ex responsabile immigrazione di FdI a livello nazionale) ha rivelato oggi (leggi l’articolo). «Ho parlato con Diop quattro mesi fa e mi ha detto di uno screzio personale con Paolo Renna – spiega Belvederesi -. Quello è un conto, l’espulsione è un altro. Lui può credere e dire quello che vuole. Se poi lui ha visioni diverse da Paolo Renna è un problema personale che devono risolvere tra di loro».
Paolo Diop
Belvederesi smentisce quindi la versione di Diop che oggi ha anche scritto alla leader Giorgia Meloni e che sostiene di non essere l’unico nel partito scontento di Renna: «Nessuno gli ha detto di non candidarsi a Macerata, nessuno glielo ha vietato. Lo scontento per Paolo Renna? Come partito non lo rilevo. Si è meritato il posto che ha preso perché è stato il più votato – spiega Belvederesi -. Diop ha parlato con Giorgia Meloni, può parlare con chi vuole. Ma nessuno lo ha cacciato e se vuole collaborare lo aspettiamo e stia con noi. Poi di quello che personalmente vuole fare è responsabile lui. Non c’è nessuna lotta interna». Diop ha anche detto che durante quell’incontro con Belvederesi quest’ultimo avrebbe annunciato l’intenzione, entro qualche mese, di commissariare la sezione maceratese: «Non dovevo commissariare un partito, dato che ha vinto le elezioni – prosegue il coordinatore provinciale -. Casomai va riorganizzato perché con la vittoria c’è chi è entrato in Giunta e in Consiglio. Quindi vanno rifatti il direttivo e la base. E lo stiamo facendo ma con i tempi del Covid purtroppo non è facile vedersi».
Belvederesi aggiunge che «ci ha stupito questo sfogo, nel partito non ce l’ha nessuno con Diop. Non è vero che nessuno gli ha risposto, io ci ho parlato personalmente. E gli ho detto: finiamo la discussione, tu sei nel partito come tutti e dai il tuo contributo come tutti, in base alla disponibilità. Nessuno l’ha cacciato né gli ha chiuso la porta. La nostra è una famiglia e negli ultimi otto anni ci siamo tolti tutte le soddisfazioni in provincia di Macerata. Siamo partiti dall’1,98% e siamo arrivati al 19%, non ci arrivi con una squadra divisa sul territorio o che fa questioni. Penso che i numeri parlino da soli». Insomma, «c’è spazio anche per Diop, abbiamo bisogno del contributo di tutti. Qualsiasi discussione può essere appianata con due minuti»dice Belvederesi.
Paolo Renna
E i messaggi vocali diffusi da Renna (dice Diop) per contestargli un suo supporto alla sinistra? «Se io racconto quello che si dice sotto campagna elettorale ci si può scrivere un’enciclopedia – taglia corto Belvederesi -. Sono cose che finiscono a fine campagna elettorale. Se ne tengo conto o vado alla neuro o mi metto a discutere con tutti. Bisogna dare il giusto peso a quello che viene detto, visto e sentito. Ad oggi nessuno lo ha cacciato, nessuno lo ha incolpato di nulla. Si spiegherà con Renna ma non tiri in ballo il partito. Il partito è sano e vegeto a Macerata, in provincia ancora più sano e vegeto. C’è spazio per tutti. Però dobbiamo tenere da parte i battibecchi personali. Il personale lo teniamo fuori, qui parliamo di politica».
Paolo Diop espulso da FdI Macerata: «E’ stato Renna, il più basso in grado»
Comunque un grande calciatore!
E' molto appassionante questo mistero, siamo quasi ai livelli del carteggio De Gasperi-Sturzo!
Filippo Ciccarelli Diciamo anche Giolitti Che venne cacciato
Quando devi provare sulla tua pelle per capire...
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Io sto con Massimo Belvederesi. Tenere unita una compagine che aumenta in breve tempo del 100 per cento è fatica disumana. Piu’ si è piu’ aumentano le possibilita’ di confronto ma le liti personali si lavano in casa poiche’ in tempo di Covid-19 è complicato persino incontrarsi. Guardare al futuro , piuttosto.E misurarsi coi consensi. Dirigenti si diventa coi voti della base.
Mettetevi d’accordo tra di voi….ennesima barzelletta di un panorama politico imbarazzante..