Mauro Romoli, sindaco di Pollenza
«Mi scuso a nome dell’amministrazione comunale che mi onoro di presiedere con le persone che si sono sentite offese dal post del vicesindaco a cui confermo la mia piena fiducia e mi auguro che questo incidente possa essere considerato chiuso». Sono le parole del sindaco di Pollenza Mauro Romoli, che così cerca di mettere un punto sulla vicenda dei petardi fatti scoppiare sotto il municipio, e sul conseguente sfogo del vice Andrea Primucci. Innanzitutto il primo cittadino si è complimenta con le forze dell’ordine, che hanno individuato e denunciato l’autore del gesto: un 48enne residente in città, che ora dovrà rispondere, nonostante si sia detto disponibile a pagare i danni, di esplosioni pericolose, danneggiamento e della violazione del Dpcm sulle zone rosse. «Esprimo soddisfazione per la velocissima soluzione del caso dei petardi fatti esplodere la notte di Capodanno davanti al Comune – dice Romoli – il lavoro svolto dai carabinieri di Pollenza guidati dal maresciallo Moretto con la collaborazione della polizia municipale guidata dal maresciallo Fattori unitamente alle testimonianze raccolte dai cittadini che quella notte hanno assistito all’accaduto dalle finestre di casa ed alle immagini delle telecamere del sistema di videosorveglianza pubblico installate nelle vie di accesso del paese hanno permesso in meno di un giorno di identificare il responsabile che si è detto da subito disponibile a rifondare tutti i danni. Non credo ci sia bisogno di processi pubblici, il responsabile si è reso perfettamente conto di aver sbagliato e di aver fatto una grossa sciocchezza che poteva avere conseguenze ben più gravi. Sin dal primo momento avevo escluso altri tipi di moventi, ho sempre e solo pensato ad una “bravata” finita male, sono contento di aver avuto ragione perché conosco la nostra comunità e so che è sana nelle fondamenta. Invito tutti a rivolgere un ringraziamento alle nostre forze dell’ordine, ai vigili ed agli operai comunali che hanno lavorato a il primo dell’anno quando la maggior parte di noi ha potuto invece passare del tempo con le proprie famiglie».
I vetri rotti di una finestra del municipio dopo l’esplosione
Quindi il passaggio sulle parole di Primucci, che su Facebook aveva scritto “la colpa è delle vostri madri p…”, tirandosi addosso polemiche e la reazione della Lega. «Ho parlato con l’assessore – aggiunge il sindaco – ma dopo 12 anni di collaborazione e crescita fianco a fianco posso dire che nemmeno ne avevo bisogno. Il suo è stato uno scivolone dettato da un momento molto concitato, chi conosce Andrea Primucci sa bene che tutto è fuorché una persone sessista o misogina, la sua condotta di vita parla per questo, non solo la sua parentesi amministrativa. A lui può essere imputato un difetto, sempre che di difetto si tratti: tenere all’amministrazione pubblica più del suo privato, questo l’ha portato ad andare sopra le righe dopo aver visto lo spavento delle persone in piazza quella notte, i danni fatti dalla bomba carta e valutate le possibili conseguenze che quel gesto poteva avere. Mi scuso a nome dell’amministrazione comunale che mi onoro di presiedere con le persone che si sono sentite offese dal post del vicesindaco a cui confermo la mia piena fiducia e mi auguro che questo incidente possa essere considerato chiuso. Ora – conclude Romoli – possiamo spegnere i riflettori, guardare con fiducia al 2021 ed affrontare con entusiasmo il tanto lavoro che ci aspetta».
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«La colpa è delle vostre madri p…» Bufera per lo sfogo del vicesindaco
Petardi davanti al municipio: in frantumi tutti i vetri delle finestre «Sembrava il terremoto»
Un edificio del Comune con le finestre a vetro singolo non a norma.....se le avessero cambiate non si sarebbero rotte e con il risparmio forse ci potevano anche fare altro....chi è la vera causa del danno?
Sfogoo ma è il minimo
Oh che poi tutti i torti non ce l’ha eh
Ultimamente si scivola spesso. Chissà perché sempre le madri e noi donne!? I figli li "educano" anche i padri. Detto questo... l'atto vandalico va condannato.
dichiarazioni istintive a parte ... gli autori sono stati individuati ?
Non scusarti Sindaco... È un segno di debolezza... I delinquenti vanno puniti severamente
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L’atto va condannato (senza “se” e senza “ma”), ed è andata bene perché nessuno si è fatto male….
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Vorrei, invece, spendere 2 parole sulla “frase incriminata”.
L’offesa alla madre, cosa normale nel linguaggio “colorito” di ieri e di oggi, imputandogli un mestiere ritenuto esecrabile [[[ma, se il mestiere c’era/c’è, era/è perché c’era/c’è da parte degli uomini domanda]]] è una chiara visione maschilista della società.
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La donna che va con tanti uomini (a pagamento o gratis) ha un comportamento sbagliato, non morale, da condannare, insomma un comportamento “negativo”…
Al contrario l’uomo che si porta a letto tante donne è un grosso figo, ci sa fare, insomma è un comportamento “positivo”.
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Questa visione [email protected] della società, dove la donna è meritevole di attenzione se è casta e pura, è oramai un retaggio di un pensiero maschilista, difficile però da sradicare nel linguaggio.
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Figlio di meretrice è più offensivo che dare, del “figlio di puttano”, rivolgendosi al padre e non alla madre.
E questo aggredire verbalmente offensivo NON è solo patrimonio degli uomini, anche tante donne (talvolta con più cattiveria) usano il “figlio di p..” (o rivolgendosi direttamente alla mamma “p”) quando insultano