Striscione della discordia all’Helvia Recina:
Canil ha riportato il calcio che conta,
non guasterebbe un po’ di riconoscenza

SOMMA ALGEBRICA - Nessuno mette in discussione la rivendicazione della Maceratese nel comunicato, quando afferma che lo stadio "è casa nostra dal 1964 e sempre lo sarà". Ma al Matelica, che ha battuto il Ravenna al termine di una sfida palpitante, va dato merito di offrire un calcio sempre volto alla ricerca dello spettacolo
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Enrico Maria Scattolini

 

di Enrico Maria Scattolini

LASCIO LA TRIBUNA STAMPA DELL’HELVIA RECINA poco dopo le 22, al termine di Matelica-Ravenna, e subito sono inghiottito dall’opprimente silenzio (-) del “coprifuoco” lockdown.

NON INCROCIO UN’AUTO da Via dei Velini alla mia abitazione, nella parte opposta della città.

UNA BRUTTA SENSAZIONE (—) d’isolamento e di freddo emotivo mi accompagna sino a casa.

RIESCO COMUNQUE A CANCELLARE, parzialmente, la depressione di quei dieci minuti di smarrimento rivivendo la soddisfazione poco prima provocata allo stadio dal successo della formazione di Colavitto.

OTTENUTO IN EXTREMIS ED IN INFERIORITA’ NUMERICA, a dimostrazione del carattere leonino del Matelica e delle sue doti offensive (+).

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Un’esultanza del Matelica

NON DISGIUNTI PERO’ DA INGENUITA’ TATTICA (-). Poco è mancato infatti che si riproducesse l’episodio già vissuto e sofferto in casa contro l’Arezzo.

CIOE’ la difficoltà (-) di capitalizzare il robusto vantaggio di due gol contro rivali bravini sì, ma certo non trascendentali.

NELLA CIRCOSTANZA, una maggiore prudenza a centrocampo, con linee di squadra più serrate, avrebbe probabilmente ridotto al minimo il rischio di recupero da parte della (disperata) contendente.

ASSICURANDOSI INOLTRE IL CONTRATTACCO a campo aperto (-) fra le maglie della difesa avversaria, inevitabilmente sfilacciate dall’impellenza del tentativo di recupero.

LA VOGLIA DI OFFRIRE SPETTACOLO (+) che anima i biancorossi del patron Canil è ammirevole, ma anche pericolosa.

DAVANTI AI QUALI il Ravenna ha ancora una volta dimostrato la sua idiosincrasia (-) per i pareggi. Stavolta proprio a portata di….piede.

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Lo striscione per Peppe Magi

A MAGI è rimasta solo la soddisfazione morale (+) di uno striscione di “Bentornato” affisso dalla tifoseria maceratese, che ricorda i gloriosi tempi andati. Quando i suoi ragazzi, che io ebbi modo di definire “Invincibili”, passato alla storia, furono capaci di riportare la Rata fra i professionisti al termine di uno straordinario campionato vergine di sconfitte.

SICURAMENTE UN’ATTESA soddisfazione per il mister pesarese, ma molto magra (-) per come si erano messe le cose in campo.

ORA rischia l’osso del collo!

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Lo striscione con scritto S.S. Matelica al posto di S.S. Maceratese

RESTANDO IN ARGOMENTO, mi permetto di non condividere (-) il comunicato della Maceratese conseguente all’improvviso oscuramento, con un telo, dello striscione “SS Matelica” (riveniente da “SS Maceratese”) verificatosi prima del match.

INTANTO PERCHE’ non guasterebbe un minimo di riconoscenza verso la società di Canil che ha riportato in città il professionismo calcistico (+).

E POI perché nessuno mette in discussione la rivendicazione conclusiva che ”……..l’Helvia Recina è casa nostra dal 1964 e sempre lo sarà”.

LO SCRIVE uno che ha frequentato lo stadio sin dal primo incontro!

QUANDO IL MIO AMICO ALBERTO CROCIONI ed i suoi collaboratori probabilmente erano ancora nelle… intenzioni dei genitori o massimo in fasce.

 

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Lo striscione coperto durante la gara

E’ la notte del Matelica, Ravenna ko in zona Cesarini Pirotecnico 3 a 2 in dieci (FOTO)

Mister Magi torna all’Helvia Recina, l’omaggio dei tifosi in Curva Just: “Bentornato a casa. Invincibile per sempre”



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