«Bene il restauro della casa del custode ai Giardini Diaz ma non va bene per il Museo di Storia Naturale». A commentare l’avvio del cantiere dopo un sopralluogo dell’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Macerata Andrea Marchiori, non è un componente dell’opposizione ma un collega di Giunta, l’architetto nonché assessore all’Urbanistica Silvano Iommi che propone anche una sede alternativa, nel parco di “fonte scodella”, all’interno del quale in un ameno boschetto in rilevato sorgeva il trecentesco complesso di Santa Maria in Torresana con la fonte di S. Maria Maddalena. «Nessuna polemica – precisa – ma solo una riflessione per un supplemento di indagine per capire la migliore destinazione per questo monumento dell’800 realizzato dall’architetto Tombolini. La giunta Carancini voleva trasferire lì il museo, scelta già criticata dal suo fondatore Romano Dezi come da altri».
Iommi fa presente che il cantiere è partito perché è uno dei 35 “intavolati” dalla Giunta Carancini: «Vanno fatti perché bloccarli sarebbe una follia, il principio di continuità è di buon governo. Ottimo il lavoro, ottimo salvare un bene dell’800 ma la destinazione non può essere quello di scienze naturale».
Questa l’ipotesi di lavoro su cui confrontarsi pubblicata dall’assessore Iommi tra i commenti all’articolo su Cronache Maceratesi. «Quello della casa del custode è un progetto finalizzato al recupero strutturale di un bene storico-architettonico documentale vincolato come tale dalla Soprintendenza competente. Le sue modeste dimensioni plano-volumetriche, articolate su tre livelli, erano rapportate alla sua destinazione originaria che era abitazione del custode, magazzini, depositi, piccole serre e stalle.
Giustamente il progetto andato in appalto si limita a migliorare sismicamente la struttura, consolidare e salvaguardare la qualità architettonica, abbattere le barriere architettoniche cercando di non invadere la qualità e la geometria generale degli ambienti interni, adeguare l’insieme tipologico alle norme vigenti sul confort acustico e risparmio energetico. In sostanza una serie di lavori basici non strettamente interdipendenti all’ipotesi di una sua destinazione a Museo di Storia Naturale. Dunque, si tratta di una ipotesi di destinazione niente affatto vincolante e definitiva che, in ogni caso, merita un un supplemento di indagine progettuale per essere effettivamente praticata. Non a caso, quindi, il quadro economico andato in appalto non prevede nulla relativamente agli allestimenti, impiantistica specialistica, tecnologie didattico-informative e tutto quanto in uso nei moderni musei di questo genere.
Ora è noto a tutti che gli ottocenteschi giardini Diaz (già mercato boario), hanno generato in continuità il parco di “fonte scodella”, all’interno del quale in un ameno boschetto in rilevato sorgeva il trecentesco complesso di S. Maria in Torresana con la fonte di S. Maria Maddalena. Di questo complesso (poi trasformato in fattoria agricola), restano ampie e vistose tracce; a mio avviso il luogo veramente adatto per il Muse di Storia Naturale sarebbe quello, non solo per le maggiori dimensioni ma anche in considerazione del fatto che esattamente nelle vicinanze abbiamo ipotizzato, nel programma elettorale, la 3° fermata della cosiddetta “metropolitana di superficie”. In questo modo si lascerebbe l’ex casa del custode ad altre museizzazioni e/o esposizioni culturali all’interno del più vasto tema che, sempre nel nostro programma, abbiamo definito come “Macerata -passato, presente e futuro”».
Restyling dell’ex casa del custode, lavori al via ai Giardini Diaz
Le strade sistemate che fanno pena invece de buttare via soldi per so stupido la strada che dal palazzetto va a via Roma fa pena sono anni che sta così vergognatevi
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Lo stesso fondatore del Museo Naturale ha più volte detto nei mesi scorsi che quella destinazione voluta dalla giunta Carancini non ha senso semplicemente perchè la struttura è troppo piccola e non può contenere tutto il materiale raccolto in tanti anni di ricerca e di acquisizione.
Quindi restauriamo un bene per poi lasciarlo vuoto in attesa perché se lo ha deciso la Giunta Carancini va cancellato. Mah. Mentre esattamente dove sono e come sono queste “Tracce” nel Parco di Fotnescodella? Quanto tempo dovremmo aspettare quando invece ci sarebbe un edificio pronto? Solo per ripicca?
Perché non spostarci il museo a P.Matteo Ricci? Nella specola non va bene e la restituiremmo al godimento della cittadinanza