Scontro al Comune di Corridonia,
tutto è nato dalla scuola d’infanzia
e dal pasticcio col finanziamento del Miur

IL COMMENTO - Cosa si nasconde dietro la mozione di sfiducia del sindaco Paolo Cartechini alla presidente del consiglio comunale Nelia Calvigioni. La vicenda riguarda la realizzazione di un nuovo plesso in via Verdi e i 3 milioni di euro a fondo perduto che il ministero era pronto ad assegnare. Poi qualcosa è cambiato e il Miur ha chiesto spiegazioni sul perché sia poi stato modificato quanto inizialmente previsto

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Giuseppe Bommarito

 

di Giuseppe Bommarito

E’ inflessibile Paolo Cartechini, il sindaco di Corridonia: la mozione di sfiducia nei riguardi della presidente del consiglio comunale, Nelia Calvigioni, la precedente prima cittadina (da cui Cartechini, già vice sindaco, ha ricevuto il testimone nel giugno 2017), è stata nuovamente ripresentata e protocollata dopo il primo flop di qualche settimana fa, quando fu proprio la maggioranza a disertare la seduta consiliare dei primi di agosto che doveva decidere sul punto. Un rinvio per questioni procedurali malamente gestite, che la maggioranza imputa anche in tal caso alla Calvigioni, al punto da farne un ulteriore capo di accusa verso di lei, mentre quest’ultima contesta ogni responsabilità e rispedisce gli addebiti al mittente.

Ma poco conta, sono solo schermaglie: la mozione di sfiducia – tecnica e non politica, ha precisato Cartechini con notevole faccia tosta, facendo finta di ignorare una cosa chiara a tutti e cioè che il contrasto in questione ha una evidentissima valenza politica, esplosa nell’ambito di quella che era la maggioranza uscita vincitrice nelle elezioni comunali del 2017 – sarà infatti in consiglio comunale a settembre e qui si arriverà in ogni caso alla resa dei conti nei confronti dell’indisciplinata Nelia, colpevole di “mancanza di obiettività e di lucidità”, di non essere “super partes”, di favorire le minoranze e di non aver ammesso un emendamento, a firma dello stesso Cartechini, nell’ultima seduta consiliare del 6 maggio 2020 riguardante un ordine del giorno delle opposizioni sulla questione dell’accorpamento-dismissioni di alcune scuole per l’infanzia, che è il vero nodo del contendere.

Ecco, al di là delle questioni procedurali tutte da definire, quello che di certo interessa maggiormente i cittadini di Corridonia è la sostanza del problema, il “casus belli”, la vicenda scuole per l’infanzia che ha fatto precipitare irrimediabilmente i già tesi rapporti tra il sindaco e la presidente del consiglio comunale, un tempo molto stretti. Una vicenda – è bene chiarirlo subito – che, se in questo paese ci fosse ancora senso delle istituzioni e rispetto della legalità, dovrebbe vedere la maggioranza e la minoranza, e la cittadinanza intera, unite nel chiedere le dimissioni proprio del sindaco Cartechini, colpevole di ingiustificabili dichiarazioni mendaci e di tentata frode nei riguardi di un organo statale.

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Nelia Calvigioni e Paolo Cartechini

Tutto nasce dal tentativo dell’amministrazione Cartechini, risalente al luglio 2019, di realizzare una nuova scuola dell’infanzia in località Verdi, utilizzando, per coprire parzialmente il costo dell’opera, un contributo a fondo perduto di tre milioni di euro del Miur, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. La pratica però non partiva da zero. Esisteva già al riguardo una richiesta di finanziamento attivata nel 2015 dalla precedente giunta Calvigioni: si trattava di un finanziamento Inail per investimenti immobiliari sociali, molto favorevole nelle condizioni per il soggetto beneficiario, con decreto di concessione del 2016 e con la progettazione già avviata. E proprio in questo procedimento, con la delicatezza di un elefante che sfascia tutto pretendendo anche di non fare rumore, si è inserita nel 2017 la nuova Giunta Cartechini, dapprima aumentando il progetto (in un’assemblea pubblica dell’ottobre 2017 era emerso che la conformazione del suolo ove sarebbe dovuto sorgere il nuovo plesso era troppo affossata) con ulteriori 1.300 metri quadri di seminterrato inizialmente non previsti e facendo così raddoppiare il costo sino a 4.450.000 euro. Ma non finisce qui, perché subito dopo, con una svolta improvvisa e gestita nelle segrete stanze (cioè senza informazione alla cittadinanza e omettendo qualsiasi pubblicazione nell’albo pretorio), l’esecutivo Cartechini rinunzia, con nota del 1° settembre 2018, al finanziamento Inail senza alcuna comparazione costi/benefici e poi avvia, nel settembre 2019, la pratica con il Miur per i fondi Sisma 120, in pratica i famosi tre milioni di euro a fondo perduto di cui sopra (sebbene nel bilancio 2019 e nel piano delle opere pubbliche compaia ancora la voce “mutuo” per la realizzazione della nuova scuola per l’infanzia). E così cominciano i guai, guai veramente grossi, per il sindaco Cartechini.

L’amministrazione Cartechini, infatti, ricevuta una prima richiesta dal Miur di chiarimenti, precisa nero su bianco, con relazione del 14 dicembre 2019 a firma del responsabile del procedimento Marco Borsatti,  che la nuova costruzione andrà a inglobare non solo le cinque sezioni della scuola Bertolazzi (99 alunni), ma anche le sezioni di Campogiano (22 alunni) e di Colbuccaro (26 alunni), ed ospiterà anche i 50 alunni della scuola privata paritaria Niccolai, destinata quindi ad essere lasciata al suo destino a seguito dell’azzeramento della contribuzione economica a favore della stessa.

Ma il Miur nel gennaio 2020 torna alla carica, poiché, in base alle dichiarazioni del Dirigente Scolastico per l’infanzia il progetto sembra già a prima vista sovradimensionato rispetto alle reali necessità, sia quelle attuali che quelle prospettabili per il futuro a causa del trend di continuo calo della natalità, e allora, con nota del 22 gennaio 2020, a firma questa volta del sindaco Cartechini e del responsabile del procedimento, l’amministrazione, per tenere alti i numeri dell’utenza potenziale nel plesso da realizzare e così giustificare l’importo del finanziamento richiesto, ribadisce la definitiva chiusura delle scuole per l’infanzia di Campogiano e di Colbuccaro e l’accorpamento di tutti gli alunni nella nuova scuola prevista nel centro storico di Corridonia,  per un totale di 147 alunni, da maggiorare con i 50 alunni provenienti dalla scuola paritaria privata Niccolai.

E solo in base a detti chiarimenti, forniti anch’essi senza il minimo passaggio in giunta, in consiglio o almeno in qualche commissione consiliare, il Miur nel febbraio 2020 comunica che l’intervento proposto era ammesso alla graduatoria per il finanziamento.

A questo punto, sebbene la vicenda continui ad essere gestita nella massima segretezza (non si capisce poi il perché di tanta riservatezza), qualche voce relativa a questa incredibile vicenda inizia a circolare in paese e, di conseguenza, iniziano anche gli accessi agli atti di esponenti della minoranza. Inevitabilmente scoppia il pandemonio. Gli abitanti delle frazioni di Campogiano e Colbuccaro, sbigottiti (poiché la decisione della giunta andava contro tutte le promesse fatte durante la campagna elettorale), si costituiscono in comitato spontaneo ed evidenziano che delle chiusure delle loro scuole per l’infanzia, con conseguente accorpamento in quella del centro di Corridonia, non si parlava affatto nemmeno nel programma della nuova giunta Cartechini del 2017 (ivi si prevedeva solamente la sostituzione della vecchia scuola per l’infanzia Bartolazzi con la nuova prevista in via Verdi), né tanto meno vi era contenuta l’intenzione di eliminare o quanto meno ridurre il contributo alla scuola paritaria Niccolai. E, con una petizione sottoscritta da oltre 150 cittadini, chiedono l’immediata e formale revoca delle decisioni a tal riguardo assunte, così come comunicate al Miur. Le minoranze consiliari, a loro volta, chiedono, con un ordine del giorno dell’aprile 2020 da discutere in un apposito consiglio comunale, di revocare la chiusura delle scuole per l’infanzia di Campogiano e Colbuccaro ed il loro accorpamento con quella di Corridonia centro e, sostanzialmente, di non affondare la scuola paritaria privata, “l’asilo delle suore”, presenza storica e significativa per molte famiglie anche di orientamento non cattolico, gestita con orari flessibili e tradizionale punto di riferimento sociale ed educativo.

Si arriva quindi, per la discussione e la votazione sull’ordine del giorno delle minoranze, al consiglio comunale del 6 maggio 2020, ovviamente svoltosi non in presenza a causa del covid. E in questa occasione continuano a succedere cose incredibili, perché il sindaco Cartechini, venuto ormai alla luce il pasticcio segretamente posto in essere nei mesi precedenti, cerca di correre ai ripari con un proprio emendamento nel quale sostanzialmente dichiara nero su bianco che le dichiarazioni fatte al Miur per richiedere il finanziamento dei famosi tre milioni di euro erano un cumulo di falsità, perché, testualmente, “sarà cura, premura, interesse” dell’amministrazione trovare una soluzione alternativa affinchè le scuole delle due frazioni non vengano affatto chiuse e perché venga pure rinnovata la convenzione economica con la scuola paritaria Niccolai. Come a dire: cari concittadini, non vi preoccupate, non vi arrabbiate, scherzavamo, era tutta una manfrina quello che abbiamo dichiarato al Miur, serviva solo per farli fessi e ricevere, senza averne titolo, un finanziamento a fondo perduto!

In consiglio comunale il 6 maggio la questione si avvita a livello procedurale, perché l’emendamento di Cartechini non viene ammesso a discussione dalla presidente del consiglio per motivazioni tecniche che qui sarebbe troppo complesso riepilogare (e questa mancata ammissione diverrà poi un nuovo atto di accusa nei riguardi di Nelia Calvigioni). Sta di fatto che i gruppi di maggioranza, nonostante il voto contrario di due esponenti della maggioranza stessa (tra i quali anche la Calvigioni), bocciano l’ordine del giorno delle minoranze, per cui la situazione resta formalmente ferma a quanto dichiarato al Miur a gennaio 2020 dalla giunta Cartechini: accorpamento a Corridonia, chiusura delle scuole per l’infanzia di Colbuccaro e Campogiano, affondamento della scuola paritaria.

Ma qualche giorno dopo ecco arrivare un nuovo colpo di scena, in questa vicenda assurda che comunque ne riserverà ancora altri. Il 9 maggio, infatti, il sindaco Cartechini, evidentemente preoccupato per l’emendamento non passato, per l’aria che tira in paese e le forti critiche che dilagano anche sui social, scrive una lettera aperta rivolta a tutti i cittadini di Corridonia nella quale (sulla stessa linea dell’emendamento a sua firma poi non ammesso a votazione) sostanzialmente ribadisce che, per arrivare a ricevere il finanziamento a fondo perduto dei tre famosi milioni di euro, si è dovuto letteralmente inventare l’accorpamento nel nuovo erigendo plesso scolastico delle scuole di Colbuccaro e Campogiano e la chiusura di queste ultime.

Però, aggiunge furbescamente il primo cittadino, tra il dire e il fare, come è noto, ci passa di mezzo il mare: “…voglio rassicurare – precisa a scanso di ogni dubbio ­Paolo Cartechini – che questa comunicazione è stata fatta con la consapevolezza che avremmo trovato valide alternative all’ipotesi prospettata”. Insomma – scrive di fatto Cartechini, come se fosse una cosa normale per un sindaco dichiarare cose del tutto contraddittorie in atti formali di una pubblica amministrazione rivolti ad un’altra pubblica amministrazione ­–, un conto è quello che abbiamo scritto al Miur, tutt’altra storia è quello che poi faremo. Tuttavia, come spesso succede, siccome il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, il Miur, venuto a conoscenza del penoso contrasto tra le dichiarazioni formali e le comunicazioni fatte dal sindaco in consiglio comunale e nella suddetta lettera aperta ai cittadini, ha avviato in autotutela nelle ultime settimane il procedimento di revoca relativo all’inserimento in graduatoria (concesso in prima battuta) del comune di Corridonia relativamente al finanziamento a fondo perduto, revoca che poi è stata definitivamente decisa proprio in questi giorni.

E allora – venendo alla conclusione di questa ennesima storiaccia – bisogna proprio dire che quello che sta succedendo a Corridonia è proprio un capovolgimento della realtà e della legalità, che sembra non fare nemmeno più notizia. In verità, è un atteggiamento che tra i pubblici amministratori, sempre più impuniti, in questi ultimi tempi va abbastanza di moda dalle nostre parti: la stessa cosa è infatti successa a Macerata nei confronti dei revisori del conti brutalmente colpevolizzati nei mesi scorsi dal sindaco Carancini per aver osato evidenziare grosse criticità negli ultimi bilanci, poi riconosciute anche dalla corte dei conti; e pure al Cosmari, dove pochi giorni addietro sono stati pubblicamente attaccati i componenti dell’organismo interno di vigilanza, rei di aver segnalato, come era loro preciso dovere, pesanti anomalie nella gestione degli appalti sotto soglia da parte dell’ente. E quindi, coerentemente con questa logica istituzionale rovesciata, in questa vicenda a Corridonia sul banco degli accusati non ci sta il sindaco Paolo Cartechini, che, nell’opacità di un’ambigua e immotivata segretezza istituzionale, ha fornito in piena consapevolezza dati mendaci ad un ministero nell’ambito di un tentato inganno per ottenere un non dovuto finanziamento a fondo perduto, ma tutti coloro, impersonificati nell’occasione dalla presidente del consiglio comunale Nelia Calvigioni, che, in questa occasione, stanno cercando di fermare una siffatta bestialità. A breve, comunque, il nuovo attesissimo consiglio comunale che dovrà decidere della revoca della Calvigioni: per il sindaco e la maggioranza, vista la piega che sta prendendo la vicenda, proprio una brutta gatta da pelare.

 

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La richiesta di informazioni del Miur

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La risposta del Comune (clicca per aprire)

 

 

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L’ammissione del Miur al finanziamento per la scuola d’infanzia

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La lettera del sindaco

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L’emendamento presentato in Consiglio comunale

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La relazione esplicativa

 

 

 

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La petizione

 

 

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