Le esibizioni allo Sferisterio
di Marco Ribechi
Una gru altissima a toccare il cielo. E’ quello che tanti cittadini maceratesi hanno visto in questi giorni passando attorno allo Sferisterio, chiedendosi a cosa potesse servire.
Lo hanno scoperto i fortunati che sono riusciti ad accaparrarsi i biglietti per lo spettacolo del gruppo di ginnasti acrobati Sonics che, sul palco di uno dei teatri d’opera più famosi del mondo, hanno messo in scena “Meraviglia”. Fin dall’inizio il titolo dell’evento è parso subito piuttosto chiaro. L’esordio infatti ha visto gli otto acrobati scultorei, cinque donne e tre uomini, calarsi all’interno di una sfera metallica (sostenuta appunto dalla gru) da un’altezza superiore al muraglione di fondo dell’arena. Un’entrata in scena trionfale e spettacolare, seguita immediatamente dalle prime spettacolari evoluzioni ad almeno 30 metri di altezza. Tutti con il naso all’insù dunque ad osservare quella sfera rossa presa da assalto dai temerari protagonisti.
Nella primissima scena le vesti suggeriscono un luogo mistico, quasi sacro, a metà tra l’antico Egitto e le civiltà delle grandi piramidi Sudamericane, dove a dominare è il rosso della passione e forse anche del sangue. Un inizio viscerale seguito poi dai colori di madre natura che appare al buio sul palco, vestita di luci colorate. Si delinea un mondo metamorfico, a metà tra bruchi e farfalle, insetti, fiori e foglie giganti. Da sottolineare la colonna sonora prettamente rock, una nota positiva a cui purtroppo molti spettacoli ci hanno disabituato. Entra sul palco un acrobata che si esibisce all’interno di un cerchio gigante, forse uno dei momenti più coinvolgenti dello spettacolo considerano la grande abilità dello stesso.
Le evoluzioni presentate sono sempre nuove, sempre differenti: a volte un singolo esecutore, a volte temi romantici in coppia, altre volte tutti insieme volteggiando ad altezze vertiginose attraverso l’uso di supporti insoliti e particolari. Lo show si conclude con una gigante bandiera italiana calata dall’alto, a simboleggiare la ripresa post Covid. La preparazione atletica è notevole, come dimostrano le muscolature degli acrobati. Forse la sincronia è stata a volte una pecca, rompendo leggermente il coinvolgimento del pubblico. Ma è comprensibile poiché, come spiegato alla fine, è il primo spettacolo di un tour dopo la quarantena, quindi gli stessi atleti non hanno avuto molto tempo per ritrovare tutti gli automatismi a cui erano abituati. Poco importa perché il pubblico dimostra di gradire e lo fa regalando copiosi applausi al generoso spettacolo.
(Foto Alfredo Tabocchini e Massimo Zanconi)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati