L’altra faccia della Lube, Cormio:
«Dobbiamo ripensare a tutto
Il volley non sarà più quello di prima»

FUTURO - Dopo che la Fipav ha dichiarato conclusa la stagione, decisione che ha portato alle dimissioni dei presidenti delle Leghe Mosna e Fabris, il ds biancorosso fa il punto della situazione: «Continuare richiede un notevole sforzo per un’azienda così colpita dalla crisi». Sui giocatori: «Molti degli atleti big della SuperLega potrebbero trovare più conveniente andare all’estero rispetto a quello che potranno offrire i nostri club»

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Giuseppe Cormio, ds della Lube

 

di Mauro Giustozzi

«Al palazzetto un saluto che è stato più di lacrime che di parole tra tutti noi. Questo perché ci viene negata la possibilità di chiudere sportivamente la stagione. E’ stato bello ritrovarsi ma molto triste salutarsi anche perché il futuro resta una grande incognita per tutta la pallavolo italiana». Il direttore sportivo Beppe Cormio racconta così il rompete le righe ufficiale in casa Lube all’indomani della decisione presa dalla Fipav di decretare la conclusione della stagione 2019-20 senza assegnazione di scudetto, retrocessione e promozioni in SuperLega.

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Bruno Rezende premiato come miglior palleggiatore del Mondiale vinto dalla Lube

Ieri la società ha consegnato ai giocatori una lettera che li libera dall’attività sportiva e che consentirà agli atleti che vorranno di rientrare a casa. In realtà al momento saranno solamente Bruno e D’Hulst a fare ritorno rispettivamente in Brasile e Belgio per problemi familiari seguiti a breve anche da Ghafour. Gli altri giocatori Lube al momento non si muovono da Civitanova, in attesa dell’evolversi della emergenza sanitaria per poi tornare ai propri Paesi. A tenere banco è la polemica innescata dalle dimissioni dei presidenti delle Leghe maschile e femminili, Mosna e Fabris, in aperto contrasto con la Fipav sulle modalità adottate per chiudere qui i campionati. «Noi eravamo stati in Lega tra coloro che sostenevano per molti motivi era opportuno -spiega Cormio- lasciare una porta aperta alla prosecuzione della stagione: non un accanimento di voler giocare a tutti i costi ma, una volta che la situazione sanitaria sarebbe migliorata, poter consentire la ripresa degli allenamenti ad atleti che, altrimenti, saranno costretti ora ad una pausa di 5 mesi e mezzo mai accaduta in passato, visto anche il rinvio dell’Olimpiade e dei tornei riservati alle Nazionali. Lasciare questo spiraglio avrebbe significato anche una speranza di ripresa di vita che sarà sicuramente diversa da quella che facevamo fino a ieri.

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L’ultima partita giocata dalla Lube, a porte chiuse all’Eurosuole Forum

Poter guardare, anche solo in tv, un evento sportivo come il volley io credo che avrebbe aiutato e dato speranze che lo sport sarebbe ricominciato anche se non come lo seguivamo prima del coronavirus. Di qui l’idea della Lega di chiedere alla Fipav di sospendere sì il campionato ma lasciando uno spiraglio alla possibilità di giocare a giugno o luglio dei playoff. Sul tavolo c’erano già delle ipotesi: se tutte le 8 squadre non fossero state disponibili c’era la possibilità di giocare due gironi da 3 squadre oppure partite di semifinale e finale come fa il basket 4 su 7, gare a porte chiuse ma con copertura televisiva su Rai2. Era un’occasione da cogliere o quanto meno non doveva esserci la fretta della Fipav di decidere. L’altro aspetto che ha portato alle dimissioni di Mosna riguarda una decisione presa senza rispettare quello che è l’accordo tra Fipav e Lega: cioè la possibilità da parte della Lega di presenziare come uditore ai cda della Federazione. Noi abbiamo chiesto di ascoltare, ma in questo caso abbiamo avuto una Fipav orba che è andata per la sua strada, parlando con le autorità politiche senza coinvolgere mai la Lega, che non ha neppure riposto alla mail della Lega che aveva inviato per chiedere la presenza di Fabris e Mosna in quella circostanza».

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Il trionfo Lube dello scorso 23 febbraio dopo la vittoria contro Perugia nella finale di Coppa Italia giocata a Bologna

Lube che, assieme a Perugia, Trento, Monza (non Modena però) e altri club che sarebbero stati disponibili avrebbe continuato a tenere sotto contratto e pagare i giocatori in attesa di questa possibile ripresa, a patto però che si fosse andati all’assegnazione del titolo tricolore, non certamente per partecipare a un torneo di esibizione estivo come qualcuno aveva vaticinato nei giorni scorsi. La chiusura dei campionati decisa dalla Fipav porta come diretta conseguenza anche un taglio degli emolumenti degli atleti della SuperLega, un passaggio che è già sul tavolo di incontri con i procuratori dei pallavolisti. «Già in queste ore c’è un primo incontro con i procuratori che darà un limite – sottolinea Cormio – al taglio previsto, quello proposto dalla Lega è del 30% sui compensi dei giocatori, ragionevole alla luce dell’attuale momento. La prima cosa sarà verificare che le società siano in regola con i pagamenti, averne effettuati 7 ad aprile mentre sulle restanti tre mensilità ci sarà il taglio. E’ legittimo per quelle società, come la nostra, che ora avrebbero avuto la parte più ricca della stagione. Per altri che erano a due gare dal fine stagione ed avevano anche iniziato a smantellare la rosa credo che facciano bene a stare in retroguardia senza fare chissà quali proclami».

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Juantorena alza la coppa: la Lube è campione del Mondo

Il futuro della Lube 2020-21 aveva iniziato a delinearsi prima di questa emergenza sanitaria, col certo addio a Bruno, con De Cecco che avrebbe dovuto prenderne il posto e con la trattativa che si stava concludendo per rinnovare il contratto con capitan Juantorena. Ora, però, tutto torna in ballo, compresa la stessa continuità sportiva della Lube nel volley. «Difficile dire cosa succederà nel volley oggi –sottolinea il ds biancorosso-. Io posso dire qual è l’umore a casa nostra ed è decisamente pessimo. In questo momento il fatto di poter pensare di continuare in casa Lube richiede già un notevole sforzo. Ottenere delle garanzie in questo senso da un’azienda così colpita dalla crisi. Dobbiamo ripensare a tutto, a quello che sarà il domani in un volley che non sarà uguale al passato. Per gli addetti ai lavori, per possibilità di trovare occupazione, dirigenti, staff e giocatori tutti: questo anche per i compensi, soprattutto quelli più importanti.

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La Lube 2019-2020

E’ chiaro che molti degli atleti big della SuperLega potrebbero trovare più conveniente andare all’estero rispetto a quello che potranno offrire i nostri club. Il volley andrà avanti, dire come è difficile. Noi non faremo mercato se non quello già fatto: ci saranno anche dei ripensamenti su alcune scelte fatte, anche perché io non posso muovermi se non ho precise direttive che mi vengono dalla proprietà. Non escludo che diverse società di serie A abbiano grossi problemi ad andare avanti, mi auguro di cuore che non ci sia la Lube tra queste». La chiusura non può che essere sportiva su una stagione che ha visto l’apice con il successo della Coppa Italia a Bologna, l’ultima partita ‘vera’ prima del blocco dei campionati. «Resta l’amarezza di un lavoro –conclude Beppe Cormio- fatto per costruire una squadra che nel momento più bello, quando si era all’apice dei risultati da raggiungere viene troncato. Un gruppo forte e coeso, e non parlo solo dei giocatori: la preoccupazione è per quelle figure che ruotano attorno ad una squadra, cioè lo staff che vi lavora, i collaboratori che rischiano di essere i primi ad essere tagliati in un quadro di risparmio, china su cui inevitabilmente questa grave crisi ci sta gettando».

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