«Dichiarazioni fuori luogo,
regole violate e reazioni non consone»
Miramontes e Galdenzi in partenza

CIVITANOVESE - Il capitano è fuori rosa, l'altro argentino si allena con la Juniores. Il direttore generale Gianluca Di Giacomi: «Il curriculum pesa molto ma non è grazie a questo che si vincono i campionati. Noi vogliamo gente che sta qui volentieri e lotta per la maglia, non i campioni»

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Matias-Miramontes

Matias Miramontes

 

di Michele Carbonari

Ribaltone alla Civitanovese: il capitano Matias Miramontes è fuori rosa, Gino Galdenzi si allena con la Juniores. Oltre ad aver perso sul campo nel derby dell’Helvia Recina contro la Maceratese (leggi l’articolo), i rossoblu di patron Profili si stanno per separare dai due argentini in questa sessione di mercato invernale. Alla società non è andato giù il comportamento dei due calciatori e il direttore generale Gianluca Di Giacomi spiega come sono andate le cose in questi giorni turbolenti.

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Gino Galdenzi

«Miramontes è in partenza. Anche Galdenzi è con le valigie in mano. Ma senza nessun tipo di problema, perché quelli che andranno via saranno sostituiti con giocatori adeguati. Oggi abbiamo una riunione e vediamo se qualcuno non vuole sposare la nostra causa. Non abbiamo fenomeni, non abbiamo giocatori che fanno la differenza. Da noi tutti sono importanti ma nessuno è indispensabile, al primo posto c’è la Civitanovese e il gruppo. Tutto il resto si può sostituire, me compreso. Noi vogliamo una squadra che sta qui volentieri e lotta per la maglia, non i campioni. Il giocatore a Civitanova deve avere qualità perché lo richiede la piazza, ma anche uno spirito di sacrificio al di sopra della normalità. Poi ci sono dei momenti in cui qualcuno è giusto che cambia aria, non teniamo nessuno per forza – dichiara il dirigente rossoblu -.

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Gianluca Di Giacomi, direttore generale della Civitanovese

Galdenzi ha avuto un atteggiamento non consono alle nostre aspettative, reazioni che non sono piaciute alla società e all’allenatore. Attualmente si allena con la juniores, poi se vuole essere ceduto vediamo. Miramontes invece è tecnicamente fuori rosa. Il suo curriculum pesa molto ma non è grazie a ciò che si vincono i campionati. A noi servono i giocatori. Io guardo sempre il campo, giudico quello che vedo che è la cosa più facile da fare. Il curriculum all’inizio può essere un vantaggio ma è il campo che parla. Lui ultimamente non giocava. Per i trascorsi è il calciatore che ha più classe e chi lo prenderà farà un ottimo affare. Ma in un club ci sono anche regole e atteggiamenti da seguire, lui in questo ha sbagliato e proprio perché ha un grosso curriculum è giusto che paghi. Sui comportamenti non passiamo sopra a niente, deve essere un esempio per tutti. Quello che ha fatto non può essere giustificabile, vale per lui e per gli altri». La decisione su Miramontes è sicuramente quella che fa più discutere, perché alla vigilia del derby patron Profili aveva rassicurato sulla sua permanenza a Civitanova e che lui rappresentava il futuro della Civitanovese, avendo comprato casa in riva all’Adriatico (leggi l’articolo). «Le cose cambiano e la società ha ritenuto prendere delle decisioni purtroppo anche dolorose ma ritenute giuste. Ha fatto dichiarazioni fuori luogo e violato regole che noi non possiamo transigere. La cosa più bella sarebbe stata iniziare e finire con gli stessi effettivi, ma il mercato di riparazione serve a questo: offre l’opportunità di cambiare. Sono rimaste sedici partite e ce le giocheremo tutte, poi se uno è più forte gli faremo i complimenti. Però lotteremo sempre per poter salire di categoria».



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