di Alessandra Pierini
Nel Decreto Fiscale uno spiraglio si apre nella questione della busta paga pesante. Il 15 ottobre, se nulla avverrà, molti terremotati saranno costretti a versare in un’unica soluzione 5 rate sospese da giugno a ottobre. Ma il governo sta discutendo in queste ore il decreto fiscale che contiene lo slittamento dei tributi sospesi al 31 dicembre 2019. Sempre entro il 31 dicembre, dovrà essere versata la prima rata qualora il contribuente scelga di rateizzare il debito. La norma non si applica ai titolari di reddito d’impresa e di reddito di lavoro autonomo, né agli esercenti attività agricole. Il rinvio comporta, come spiega la relazione tecnica, “minori entrate per l’anno 2019 pari a -6,9 milioni di euro corrispondenti alle prime 7 rate che dovevano essere riscosse nel corrente anno».
«Questo è un segnale importante – commenta il deputato maceratese Mario Morgoni -. C’era stato un pasticcio ma ora se il governo approverà il decreto fiscale contenente questo provvedimento, dimostrerà che c’è stata una inversione di tendenza». Un primo passo che dovrà poi concretizzarsi in ulteriori misure. «Da qui a fine anno lavoreremo – prosegue Morgoni – perché nella legge di bilancio ci sia una serie di misure per dare una spinta in più al processo di ricostruzione. In particolare lavoreremo verso lo snellimento della burocrazia e sul rilancio economico. Si può anche pensare ad un provvedimento legislativo specifico e per questo c’è già una base su cui lavorare. E’ un disegno di legge presentato da Francesco Verducci che contiene la maggior parte delle richieste provenienti dagli attori del territorio. Se non ci sarà un provvedimento ad hoc vedremo di inserire indicazioni nella legge di bilancio. Siamo tutti d’accordo che serve un cambio di passo».
Non manca però il richiamo ai territori: «Gli amministratori locali e il sistema territoriale locale non possono solo chiedere risorse e progetti al governo, devono sviluppare una loro progettualità. Se questo non accadrà, vorrà dire che dovremo ricostruire quello che c’era prima, ma quello che c’era prima era in declino da 30 anni».
Intanto torna a chiedere la proroga della “busta paga pesante” anche Confartigianato Imprese. «E’ l’ennesimo esempio di scollamento tra la macchina burocratica imposta dalle Istituzioni e le reali problematiche che quotidianamente cittadini e imprese affrontano. La data per il versamento delle rate e dei contributi previdenziali, la cui proroga era stata millantata più volte, rimane fissata per il 15 ottobre prossimo. Un tempo troppo ristretto per completare l’iter richiesto dalla presentazione della domanda all’Inps. L’Istituto inoltre ha fornito le indicazioni operative per la ripresa dei versamenti contributivi sospesi a causa del sisma, precisando che il pagamento potrà essere effettuato anche in forma rateizzata, senza applicazione di sanzioni e interessi, fino ad un massimo di 120 rate mensili di pari importo. Vogliamo evidenziare, se ce ne fosse ancora bisogno, che la situazione in molte delle zone colpite dal sisma è ancora decisamente precaria, e infierire su aziende e famiglie, che non sono ancora rientrare nelle proprie case, chiedendo l’imminente pagamento delle tasse, seppur a rate, è evidentemente inappropriato. Come Associazione, Confartigianato ha quindi il dovere morale di continuare a chiedere senza sosta il posticipo del pagamento delle prime rate, a tutela delle piccole e medie imprese coinvolte e in special modo per evitare che non vengano arrecati ulteriori danni economici alle stesse».
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benissimo la proroga,ma chi deve pagare deve prepararsi ad onorare il balzello,il 31 dicembre arrivera' presto.
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