«E’ passato l’assessore e ha detto di non tenerlo sul bancone, consegnalo solo su richiesta». Un post-it scritto a mano e lasciato in bella vista all’ufficio turistico ha fatto il giro dei cellulari, rendendo nota una “guerra dei manifesti” relativa alla stagione culturale del teatro Rossini. La “questione” era emersa però anche nel corso dell’ultimo Consiglio comunale quando del post it “galeotto” fece cenno il consigliere Silenzi in un intervento durante l’approvazione del bilancio dell’Azienda Teatri. In sostanza quest’anno il Rossini si ritrova con due stagioni teatrali, entrambe con un taglio molto simile, commedie per lo più e qualche appuntamento speciale. E di conseguenza sono partite le campagne per la sottoscrizione degli abbonamenti, e chi era solito prenotare per tempo tutti gli spettacoli quest’anno ha avuto l’imbarazzo della scelta: quella costruita da un privato con l’Azienda Teatri di Civitanova o quella proposta dall’Amat che solitamente ogni anno curava la rassegna? Al momento “in vantaggio” c’è la stagione dei TdC con 360 abbonamenti sottoscritti a fronte di qualche decina per l’Amat. Un conflitto di interesse che sta scatenando una vera e propria battaglia e da qui il “pizzino” col quale si suggerisce all’ufficio turismo (che risponde all’assessorato) di occultare i manifesti e le locandine della stagione dei Tdc. Dal canto suo l’azienda Teatri sembra essere poco propensa a mettere in vetrina, fuori dal teatro, gli appuntamenti in programma nella stagione dell’Amat, fatto salvo nella giornata stessa dell’evento.
(l. b.)
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“Quando la verità è a conoscenza di pochi, è sempre accaduto che tutti ne parlino molto, ma, ahimè, senza saperla”. m.g.
CAPITAN PEPPINO DA CASTORINO A ZERBINO?
Rosica di brutto il castorino Peppino, da quando Salvini non ha ottenuto i “pieni poteri”. Ogni rigagnolo, ogni fosso di Castelraimondo e dintorni è il suo! Considerati i buoni rapporti dell’amata Lega con il presidente russo Putin (ne scopriremo delle belle, ora che non ha più lo “scudo” del ministero, eh!), è diventato anche lettore della Pravda (la verità, per l’appunto!). Verità che si blandisce – dando ad intendere che la si possiede – senza rivelarla, uhm! Per evitare figure da “peracottari”, peggio di quelle rimediate in due anni e mezzo dalla sua assessora cult. La difende “indefesso” da così lontano, mah! Stia attento, però, capitan Peppino, i castorini come lui – ricercati per il loro manto – presto o tardi finiscono in pellicceria! E vuoi vedere che l’assessora – per cui egli tanto si “spende e spande” – non lo scelga quale primo zerbino di casa propria. Ognuno ha le sue aspirazioni, può darsi che Peppino ambisca a questo! Per un commento più ampio sulle stagioni teatrali appuntamento a più tardi, “domenica è sempre domenica”!
“Chiudi alcune porte. Non per orgoglio, ma perché non sono più adatte alla tua vita”. (Paulo Coelho)
Dopo la Regina della Costa anche la Broadway dell’Adriatico.
Miss… mia cara miss – Totò
La incontrai per caso a Messina
Proveniva da Canicattì
prese posto sulla littorina,
che partiva gremita quel dì.
Al mio sguardo ben chiaro e palese,
non rispose né no e né sì.
Allora io, col mio nobile inglese,
sottovoce le dissi così:
Miss mia cara Miss
nu cuoppo allesse io divento per te
Miss, mia dolce Miss,
scaveme a fossa ca io moro per te
Perdonami se cantoti
quell’aria che sai tu
il cantico dei cantici
Nel blu dipinto di blu
Miss, mia cara Miss,
faccio a scummessa
ca io mi sposo a te.
Miss mia dolce miss
io voglio il bis e tu lo sai di che.
La baciai, mi baciò, ci baciammo,
stretti stretti abbracciati così
per un ora e tre quarti filammo
ad un tratto sparò mezzo dì
Or mi scrive una lettera al mese,
e mi dice “mio caro Mimì
io rispondo al tuo nobile inglese
ma però non riesco a capì”
Miss mia cara Miss
nu cuoppo allesse io divento per te
Miss, mia dolce Miss,
scaveme a fossa ca io moro per te
Perdonami se cantoti
quell’aria che sai tu
il cantico dei cantici
Nel blu dipinto di blu
Miss, mia cara Miss,
faccio a scummessa
ca io mi sposo a te.
Miss mia dolce miss
io voglio il bis e tu lo sai di che.