di Laura Boccanera
Palazzetto dello sport e variante nella zona tecnica distributiva, il consiglio comunale avalla la realizzazione dell’hotel vicino al Cuore Adriatico. Dimezzata la superficie rispetto alla convenzione originaria, l’altra metà di cubatura diventa terziario (servizi, commerciale). Consiglio comunale dopo l’interruzione estiva ieri sera a Civitanova. All’ordine del giorno il rinnovo della fideiussione alla società che ora gestisce il palazzetto dello sport e l’adozione di una variante in zona tecnico distributiva per la realizzazione di un hotel ridotto del 50% rispetto al progetto iniziale da costruire entro 4 anni.
Il dibattito si è scaldato sul palas, con le accuse reciproche, mai sopite sull’argomento, fra maggioranza e opposizione. Ieri sera si portava all’attenzione del consiglio la conferma dell’impegno fideiussorio da parte del Comune dopo la cessione dei rami d’azienda della società gestore. Tutto ha inizio nel 2014 quando per la realizzazione del palazzetto viene stipulato un contratto di affidamento costruzione e gestione del palas tra Comune e società Palace srl. La società ottenne un mutuo dal Credito sportivo per 1 milione e 800mila euro e il Comune rilasciò la fideiussione fino all’importo di 2 milioni di euro. Nel tempo però la società ha ceduto i rami d’azienda, dapprima a tal Gremilan, e poi la Palacivitanova, nuovo intestatario del finanziamento. «Sul Palas avevamo espresso critiche non tanto per la struttura in sé, ma per le modalità di appalto – spiega l’assessore Ermanno Carassai – è un’opera che va a beneficio della città».
Al voto anche il diritto di superficie dell’area interconnessa fra palazzetto e fiera che torna nella disponibilità del comune. La Palace per i lavori effettuati (tettoia e struttura in cemento armato) aveva conteggiato opere per 250mila euro. Il Comune ha opposto una controperizia e proposto una valutazione inferiore pari a 130 mila approvata poi dalla società. Dietro pagamento del corrispettivo, la società rinuncia al diritto di superficie che torna pubblico: «il Comune rientra in pieno possesso di quell’area – sottolinea il sindaco Fabrizio Ciarapica – che ha una destinazione commerciale». Entrambi i punti sono stati votati a maggioranza e le delibere sono diventate immediatamente esecutive. Ma è sulla variante urbanistica che il dibattito si è acceso maggiormente. Al voto la variante presentata da un privato, la Asil srl in qualità di nuova proprietaria delle aree ex Progetti Abruzzesi. Il progetto, presentato in passato, prevedeva la realizzazione di un hotel da 12mila metri quadrati. Con la variante si chiede di dimezzare la superficie a 6500 metri quadrati e trasformare l’altra metà, 6mila metri quadrati in terziario. Il soggetto proponente lo scorso febbraio ha confermato la propria disponibilità a contribuire alla riqualificazione urbanistico ambientale offrendo la somma di 200mila euro. «Con questo atto – ha sottolineato il sindaco Fabrizio Ciarapica facciamo una cosa importante per la città, creiamo nuovi posti letto (120 circa) ed è estremamente positivo perchè creiamo i presupposti per una città accogliente. Abbiamo portato in consiglio comunale questa variante perché sono cambiate le condizioni: con la riduzione della fiera è cambiata l’idea imprenditoriale e le condizioni di mercato». Critiche sono valse dall’opposizione e anche dal consigliere di maggioranza Sergio Marzetti che ha sottolineato l’incongruenza tra la necessità di strutture turistiche e la riduzione di superficie della nuova struttura.
«La riduzione di spazi destinati all’albergo a vantaggio di due nuove strutture commerciali – ha sottolineato il consigliere Stefano Ghio – l’amministrazione si deve assumere la responsabilità rispetto a quanto promesso ai commercianti del centro». In commissione il punto ha ricevuto l’astensione dei consiglieri di maggioranza Piero Croia e Cristina Ruffini. A sostegno della variante il consigliere Giuseppe Baioni: «l’albergo era stato predisposto e pensato per una fiera da 11mila metri quadrati, non per una che è stata dimezzata. Chi investe seriamente è ben accetto a Civitanova». Critico Mei del Movimento 5 stelle: «nessuno qui sta dicendo albergo sì, o albergo no, anzi, il contrario, si parla se farlo di 12mila metri quadrati anziché 6mila. Anche perchè si parla di 120 camere, in realtà, con quelle dimensioni, saranno solo 120 posti letto. In pratica si sta rinunciando ad una destinazione turistica per fare il solito terziario commerciale». «Si stanno facendo due nuovi centri commerciali da chi diceva ai commercianti del centro che si sarebbe fatto il centro commerciale naturale” – aggiunge il consigliere Silenzi. «I soliti sapientoni – chiosa l’assessore Fausto Troiani – nessuno dice che sarà commerciale, è terziario, possono essere servizi, direzionale, anche commerciale, ma non sono nuovi centri commerciali». Il punto passa, ma la maggioranza si spacca, con 13 si e 5 no di cui 3 della minoranza e due della maggioranza (Croia e Marzetti). Assenti in aula (ma presenti in consiglio)al momento del voto Ruffini di Fratelli d’italia e Cavallo di Noi con Ciarapica
Nuovo comparto commerciale, Troiani: «Nessun aumento delle volumetrie»
Nella Dubai dell'Adriatico saranno accettati i MiniBot.
Ci sara il.servizio.elicottero.per poterci.poi andare?
Pora citano'
E il verde che fine farà?
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I progetti come sempre sono abruzzesi,e dopo il pescarese del Cuore dell’ ‘ Adriatico affidato in custodia alle patrie galere si sente odore di bruciato.
C hiedetelo all esperto Otta”vino” Brini!!!!?!??
Ma perche’ non fa il Chirurgo
il dottor Troiani????
Dopo Silenzi e Corvatta ora Troiania . Ma che ne sanno di urbanistica!!!???
Effettivamente fa bene il Signor Mercanti a chiedere se ci sarà un servizio elicotteri. Oppure aiuterebbe la famosa metropolitana di superficie collegata con servizio doppia navetta lungomare sud o lungomare nord. Certo nulla vieta una bella passeggiata turistica per raggiungere il mare a piedi.Sono solo pochi chilometri immersi in un suggestivo itinerario tra asfalto rovente, traffico sempre impazzito e aria cristallina che non significa pura ma cristallizzata da polveri e fumi. Naturalmente se avrà una funzione commerciale, per visitatori ed espositori per una mezza Mostra, basterebbe un quarto d’albergo. Comunque se verrà costruito entro quattro anni tutti quelli che lo hanno votato saranno invitati all’inaugurazione ma è più probabile che saranno i loro pronipoti a ricevere l’invito.
Siamo alle solite,in parole povere, invece di 12000 metri quadri di albergo, si è fatta una variante urbanistica, 6000 metri quadri di albergo e, tanto per cambiare, 6000 metri quadri di commerciale……..il Centro-Destra che dal 1994 al 2017 ha fatto questo, torna a fare quello che ha sempre fatto varianti urbanistiche e cemento……con in più l’aggravante del Project Financing del Park interrato in zona Varco a Mare che vedremo come finirà…..ma già l’intenzione basta ed avanza……….