di Gianluca Ginella
«Ero uscita per prendere da mangiare, sono scesa e tornata subito. Non volevo lasciare soli i miei figli. Quando sono uscita dormivano e pensavo di rincasare nel giro di 10 minuti, invece ci ho messo mezz’ora ma perché c’era coda al negozio di kebab dove sono andata».
Così la mamma dei due bambini, di 2 e 4 anni, che ieri sera sono stati soccorsi da passanti, vigili del fuoco, polizia e 118 dopo che uno di loro, il maggiore, si è affacciato alla finestra di casa piangendo e urlando e sporgendosi pericolosamente dalla finestra su uno stendino. L’episodio è avvenuto in pieno centro a Macerata, in via Lauro Rossi, intorno all’1 di notte. I bambini vivono con la madre «sono separata – spiega – e i miei figli piangono perché quella è una casa nuova per loro, sono qui da pochi giorni e non si sono ancora abituati. Ieri sera sono tornata dal lavoro, ho dato loro da mangiare – continua la mamma – e poi li ho messi a letto. A quel punto sono uscita per andare a mangiare qualcosa anch’io. Sono andata al kebab in corso Cairoli e pensavo in 10 minuti di tornare. Invece ieri c’era molta gente a prendere da mangiare e anche se ho cercato di fare più in fretta possibile ci ho messo una mezz’oretta per tornare». Nel frattempo i bambini si sono svegliati e il più grande ha iniziato ad urlare. In strada si è radunato un gruppo di passanti e residenti, qualcuno ha sistemato un materasso sotto la finestra da dove si sporgeva il bambino. Poi sono arrivati i soccorsi. I vigili del fuoco sono entrati nella palazzina, hanno raggiunto il secondo piano e sfondato la porta della casa per raggiungere i bambini. «Mi dispiace per quello che è successo, mi sono spaventata perché non era mai accaduta una cosa così» continua la mamma. I piccoli «ora stanno bene. Questa mattina sono a casa e stanno giocando, più tardi andiamo a pranzo. Ripeto: sono pochi giorni che viviamo qui e non è la prima volta che a causa di questo il bambino piange così. Era successo anche l’altro giorno e l’avevo calmato. Non sono ancora abituati a questa casa nuova».
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Se gli portavi insieme con te era meglio.
chi è che all’una di notte non lascia i figli soli in casa per andare a prendersi un buon kebab?
queste sono culture all’avanguardia che presto saranno le nostre.
magari se fosse stat una mamma che si giustificava dicendo che era andata il lavanderia perché solo a quell’ora ha la possibilità di trovare un pò di pace e tempo per fare i cosiddetti vecchi “mestieri”, oggi sarebbe in tribunale a lottare per riaverli….. e di sicuro in lavanderia non poteva dire di aver trovato la fila… magari avrebbe dovuto dire la verità e quindi che l’attesa di un’oretta / un’oretta e mezza sarebbe stato il tempo tecnico per fare il bucato…… mahhhhh chissà dove andremo a finire…. vediamo….
Da quello che leggo:
sono separata ( quindi vive da sola) ,era molto tardi e i bambini erano a letto a dormire… mi sbaglio?
una domanda…. in quanti nella stessa situazione non è sceso in garage a fare una lavatrice,a mettere la macchina in box, a fare una velocissima commissione,in orario possibile rientrando immediatamente… ve lo dico..
TUTTI. Un conto è trovare il genitore nell’impossibilità di delegare qualcuno a fare una cosa, un conto che stava al pub con gli amici a far serata..
e poi vorrei dire al fenomeno Romagnoli,che vorrei vedere lui all’una di notte a far spesa x mangiare con due bimbi di due e quattro anni sotto braccio…dopo si che qualcuno chiamava davvero i servizi sociali…
E’ fin troppo facile quasi scontato giudicare la leggerezza di questa mamma. Ricorda un verso di Fabrizio De Andrè – Amico fragile – : “Signora lei è una donna piuttosto distratta.”. Meno scontato e forse più costruttivo è gioire per la prontezza dei passanti , per una presenza di spirito nel dare aiuto efficace che è sempre più rara anche nella nostra città. Vediamo questa triste storia, finita bene, non solo ma anche da questa prospettiva
Scusate, perché nel primo pezzo, ancora ai primi posti, si è detto che “i genitori sono stati rintracciati” ecc. ecc.? Anche questo modo superficiale di dare le notizie, contribuisce a fuorviare noi lettori, spesso facendoci commentare in modo sbagliato? E perché lasciar dedurre la nazionalità del soggetto (poteva essere anche italiano) dal negozio dove è andato a mangiare?
Non credo che sia ancora finita per questa donna. Immagino una denuncia per abbandono di minore, intervento di assistenti sociali, psicologi e psicoterapeuti, forse anche di uno psichiatra.
Non c’è a Macerata un servizio di delivery fino a tarda notte?
Magari se fosse stata una pizza da asporto, ci sarebbero stati molto meno commenti. Però, essendo Kebab… Sbaglio?