Luca Ceriscioli e Alessandro Marini
«La sanità marchigiana è travolta da continui scandali. Serve fare chiarezza quanto prima». Questo il pensiero di Forza Italia, in particolare del senatore Andrea Cangini, del commissario regionale Marcello Fiori e della capogruppo regionale Jessica Marcozzi sull’inchiesta che prende in considerazione presunti appalti pilotati all’interno dell’azienda sanitaria, e che vede tra gli indagati il direttore generale Alessandro Marini.
Da sinistra: Marcozzi, Fiori e Cangini
Durissime le reazioni delle forze d’opposizione al governo regionale: oltre a Fi, anche Lega e M5s. Sulla difensiva il Pd. «Dopo la controversa questione del primariato di Chirurgia di Fermo, su cui abbiamo sollevato l’attenzione e chiesto chiarimenti – continuano i forzisti – apprendiamo con sconcerto di una maxi indagine che vedrebbe indagate figure apicali della sanità regionale. Alla condizione disastrata dell’offerta sanitaria marchigiana, di cui unica responsabile è l’amministrazione regionale a guida Pd, si aggiungono gli scandali giudiziari. Ci corre quindi l’obbligo di chiedere a gran voce alle istituzioni locali e nazionali, alle forze dell’ordine e alla magistratura, di tenere accesi i riflettori, cosa che noi certamente continueremo a fare per quanto di nostra competenza, e fare chiarezza quanto prima su un ambito delicato e baricentrico per il bilancio regionale, un’attenzione tesa esclusivamente a migliorare l’offerta di servizi in un settore essenziale per l’intera collettività che ha il diritto di godere di una sanità efficiente e trasparente».
Giovanni Gostoli
Sul caso, ha preso la parola – attraverso l’agenzia Dire – anche il segretario regionale Pd Giovanni Gostoli: «Quando si aprono indagini noi siamo sempre per la ricerca della verità, fiduciosi nel lavoro della magistratura e garantisti fino alla sentenza. Al momento le accuse sono tutte da dimostrare e se c’e’ qualcuno che ha sbagliato pagherà. Nel tempo abbiamo visto indagini accertare responsabilità ma tante altre finire in una bolla di sapone».
Il senatore Paolo Arrigoni
Chiede, invece, l’azzeramento dei vertici della sanità regionale la Lega. «Sono accuse molto gravi quelle che gli inquirenti muovono a carico dei vertici dell’Asur e dell’ex consigliere regionale del Pd Fabio Badiali, oggi sindaco di Castelplanio, e per la gravità di tali accuse chiediamo che il presidente, nonché assessore alla sanità, Ceriscioli si prenda la responsabilità politica di aver nominato uomini di sua fiducia come Alessandro Marini e che valuti l’azzeramento delle alte cariche della sanità regionale». A dichiararlo sono il senatore Paolo Arrigoni, questore a Palazzo Madama e responsabile della Lega Marche, e il capogruppo del Carroccio in Consiglio regionale Sandro Zaffiri. «Lo chiediamo innanzitutto perché le indagini possano seguire il loro corso in piena e assoluta serenità – commentano Arrigoni e Zaffiri – Se le ipotesi di reato fin qui formulate fossero però confermate ci troveremmo di fronte ad un quadro inquietante: un sistema di diffusa corruzione, volto a favorire il legame tra politici del Pd, ruoli apicali della sanità e un colosso del mondo delle cooperative emiliane come Coopservice allo scopo di garantire l’aggiudicazione di gare e appalti dietro la promessa di denaro o altri favori. Ci auguriamo – continuano gli esponenti leghisti – che l’inchiesta non porti a scoprire una sorta di “Umbria 2”; per ora è certo che queste due vicende sono accomunate da un pessimo panorama opaco. Per questo la Lega pretende trasparenza e che il presidente Ceriscioli faccia al più presto chiarezza, riferendo in consiglio, su quanto è emerso. A prescindere dai risvolti penali della vicenda – concludono Arrigoni e Zaffiri – invitiamo però tutti i consiglieri regionali di maggioranza a prendere una posizione chiara rispetto all’opportunità o meno di continuare a sostenere un’amministrazione regionale che, in particolare sulla sanità, si è resa responsabile di una serie interminabile di brutte figure».
I parlamentari 5stelle
Duro l’attacco di tutti i parlamentari del Movimento 5 stelle eletti nelle Marche: Rossella Accoto, Donatella Agostinelli, Roberto Cataldi, Maurizio Cattoi, Mauro Coltorti, Mirella Emiliozzi, Giorgio Fede, Paolo Giuliodori, Martina Parisse, Roberto Rossini, Sergio Romagnoli, Rachele Silvestri e Patrizia Terzoni. «Ceriscioli se ne deve andare a casa – tuonano i pentastelli – . È uno scandalo di una gravità inaudita. Le problematiche della sanità marchigiana le subiamo sulla nostra pelle ogni giorno, poi scopriamo che il motivo è che nel settore sanitario ci si fanno affari d’oro. I nostri soldi, invece di andare a sostenere la sanità, finiscono nelle tasche di imprenditori corrotti. Si lucra sulla pelle dei cittadini, è inaccettabile. Chiaramente – continuano – la magistratura dovrà fare il suo corso, ma se le accuse fossero confermate ci troveremmo di fronte a uno scandalo enorme, l’ennesimo scandalo sulla sanità, l’ennesimo scandalo perpetrato sulle spalle dei cittadini marchigiani. Auspichiamo che le azioni oggetto di indagine si riferiscano solo alle strutture interessate , tuttavia il sospetto che questo “modus operandi” si diffuso in tutte le Aree vaste è plausibile ed auspichiamo la massima attenzione a riguardo da parte degli inquirenti e della magistratura». I grillini parlano poi di una gestione del tutto inappropriata della sanità nelle Marche. «La sanità nella regione Marche occupa più del 90% del budget regionale – continuano – ed è chiaro a tutti che c’è una gestione del tutto inappropriata. Assistiamo alle chiusure di punti nascita praticamente in tutta la regione, a smembramenti di interi reparti, ad assunzioni di dirigenti del tutto inappropriate al posto del personale medico e infermieristico, che hanno messo in ginocchio il funzionamento della macchina sanitaria regionale interi reparti. Dobbiamo solo ringraziare gli operatori sanitari per i grandi sacrifici che stanno facendo. Svolgono un lavoro encomiabile, ma non possiamo affidarci ai miracoli. Le gravi mancanze e inefficienze del nostro sistema sanitario hanno un colpevole chiaro, inequivocabile: Ceriscioli. Le sue responsabilità – aggiungono i parlamentari – sono evidenti, visto che non ha mai voluto mollare la delega alla sanità. Senza dimenticare chi gli ha finanziato la campagna elettorale: le aziende sanitarie private. Fare 1+1 non è poi così difficile».
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Questo succede perché non c’è una legge che regola il pilotaggio degli appalti nella sanità, sì, anche in altri reparti per carita.. E’ anche vero che abbiamo già tante leggi e se magari né togli qualcuna può capitare quello che è successo all’ex ministro Calderoli che tra le altre ne abrogò una che prevedeva il rimborso dei danni all’agricoltura nel caso di invasioni di cavallette e coccinelle perché ritenuta superata e invece boom, Sardegna smangiucchiata quest’anno da miriadi di locuste. Perché dico questo? Semplice, mi dà fastidio che qualcuno con una legge dello stato apporta danni enormi chiudendo ospedali, trasformandoli in cronicari ( ricordano un po’ i vecchi sanatori, solo che qui dopo due mesi devi pagare oppure aggirare l’ostacolo e sto parlando di chi non può pagare con la propria pensione o in contanti), promettere miracoli tipo liste corte, tagliando continuamente nastri per migliorie spesso incomprensibili, dire di rafforzare e parlo del maceratese gli unici tre ospedali a cui la legge non permette di tagliare più di tanto per via del bacino d’utenza stratosferico, almeno in attesa del ospedale unico). E questo dell’OU mi rimane ancora concetto duro da digerire perché nella mia semplicità di normale umano mi viene spontaneo pensare che prima me lo dovresti costruire l’OU e poi mi disastri tutto il resto. Mi dà l’impressione che si stia dando da fare per costruire un bel grande ponte o viadotto, e poi solo dopo cercare un fiume da deviare per farlo scorrere sotto il ponte per dargli anche un certo aspetto bucolico ( campagnolo, contadinesco…) e poter dire “ Vistu!?!”, anche se e settentrionale e già parla mezzo romagnolo però, così tanto per rendere omaggio al luogo dove nascerà l’OU e forse alle epoca non solo starà già in pensione ma magari a toccare con mano la bontà del suo quinquennio che non verrà nemmeno ricordato, ci sarà sempre una pagina bianca o strappata nella storia della Regione Marche, dalla fondazione e speriamo di ricordarla la chiusura con tanto di saldatura a filo. Il mio unico lettore, quello che di solito mi premia con un timido pollicino verde si starà chiedendo qual’è le trait d’union tra le due leggi se ci fossero. Semplice, nonostante dannose ambedue darebbero però più credibilità alla carta dei diritti dell’uomo che non ho mai letto ma così, istintivamente credo lo dica che la legge deve essere uguale per tutti e non essere tollerante con chi danneggia in maniera seppur apparentemente diversa ma non lo è, i danni sono completamente parietari e dimostrabili in un non difficile calcolo sui disastri che vengono apportati al settore ( e qui non mi addentro) e per tanto o li proteggiamo tutti o li condanniamo.
La corruzione in Italia dilaga e quanto riesce ad emergere è solo la punta dell’iceberg.Purtroppo nessuno ne è indenne.Non riesce ad esserlo nemmeno la Magistratura,come recenti episodi dimostrano.Da questa deve cominciare una decisa opera di risanamento,accompagnata da una necessaria revisione dei meccanismi processuali affinchè le sentenze definitive escano non in tempi biblici.Realizzato questo obiettivo,accertata la responsabilità dell’eventuale politico coinvolto si tragga ogni conseguenza sul ruolo dello stesso,fino alla sua definitiva espulsione dalla scena pubblica.E’ l’etica di un Paese civile sul piano reale.
La responsabilità penale è personale, quindi allo stato dei fatti Ceriscioli non c’entra nulla, checché ne pensi l’opposizione.