Sono capitan Dragan Stankovic e il secondo libero Andrea Marchisio ad alzare il trofeo, il quinto della storia del club cuciniero, dopo che Juantorena ha ricevuto il premio come Mvp delle finali. Sul parquet umbro partono anche balletti in salsa sudamericana con Bruno, il regista della squadra, avvolto nella bandiera brasiliana a dare il ritmo, come fa anche in campo. E’ lui il primo a presentarsi ai microfoni, a commentare l’impresa della Lube al Pala Barton: Perugia rimontata e battuta al tie break, lo scudetto è di Civitanova.
«Oggi sapevamo che era difficile, un film cosi bello non ce lo potevamo aspettare. Dopo tante finali perse abbiamo dimostrato di non mollare mai. Oggi la partita più bella, sotto 2-0 dopo aver preso due bastonate nelle altre gare. Un successo che dimostra il cuore e la grinta della squadra della società e dello staff. L’inizio della mia stagione è stato difficile, tante emozioni non mi facevano trovare la giusta concentrazione. Venire alla Lube è stata una sfida grandissima e questi ragazzi mi hanno aiutato tantissimo, con De Giorgi che mi ha messo in testa la tattica giusta: imparare a soffrire, con pazienza, la chiave della nostra vittoria».
Tsvetan Sokolov, che ha messo a terra il pallone dello scudetto racconta il cambiamento della squadra: «All’inizio dovevamo costruirci, ci serviva tempo. Sapevo che dovevamo lavorare tanto e con partita dopo partita abbiamo acquisito fiducia. Ero certo che questa squadra sarebbe arrivata in finale e lì avremmo dovuto restare attaccati a questo avversario per vincere. E così è stato. L’anno scorso ci siamo giocati una finale pensando di aver vinto, e parlo della gara contro Kazan. Adesso andiamo lì per fare l’ultimo sforzo, per dare tutto». Robertlandy Simon è stato il trascinatore in gara 5: «Lo scudetto mi mancava, lo avevo sfiorato con Piacenza per due anni ed avevo proprio voglia di vincerlo perchè questo è il campionato più bello del mondo ed una sensazione unica. Bravi noi a restare sempre in partita. Dopo il 2-0 eravamo sempre convinti di potercela fare dal terzo set in poi l’abbiamo messa in campo in maniera molto concreta. Questo scudetto è made in Cuba».
Osmany Juantorena, mvp delle finali, non trattiene l’emozione: «E’ uno scudetto straordinario, il più bello per me e non riesco a descrivere le sensazioni che provo in questo momento. Dopo il 2-0 tutta Italia era convinta che la partita fosse finita ma noi siamo rientrati con il cuore ed abbiamo fatto un’impresa incredibile per vincere qui a Perugia. Faccio i complimenti alla società perché dopo tante finali perse ti rimane sempre questo fantasma in testa. Complimenti anche alla Sir per la bella serie ma i Campioni d’Italia siamo noi». Il capitano della Lube, Dragan Stankovic, commenta così il successo tanto atteso: «Era difficilissimo vincere qui. Ci eravamo detti che oggi potevamo anche perdere ma dovevamo aver dato il massimo per farci valere qui a Perugia e quando abbiamo portato a casa il terzo set abbiamo capito che si poteva fare. Sarebbe stato bello festeggiare a Civitanova ma qui è un’emozione diversa e troveremo un modo per celebrare la vittoria anche con tutti i nostri tifosi. Ora ci attende la partita contro Kazan che non è una rivincita. L’anno scorso loro hanno meritato, questa volta è un’altra gara e un’altra occasione per noi: dopo stasera ci arriviamo con tanto entusiasmo e ancora più voglia di alzare un altro trofeo così importante».
(redazione CM)
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