Lo stand delle Marche al salone del libro di Torino
di Marco Ribechi
Salone del libro di Torino, le storie degli esclusi protagoniste al Lingotto. Parlano di attualità e di lotta gli incontri presentati nella seconda giornata del Salone Internazionale del libro allo stand delle Marche, quest’anno in veste di Regione ospite.
Tra i temi toccati il terremoto e la ricostruzione, lo spaccio e il consumo di droga, il progetto “Liberi di leggere” che propone un avvicinamento alla lettura negli istituti penitenziari, il recupero della memoria delle donne nella toponomastica delle città e le lotte degli indigeni brasiliani accomunate dallo spirito identitario con quelle degli operai di Jesi. Lo spazio dedicato alla regione al plurale, situato immediatamente dopo a quello frequentatissimo degli Emirati Arabi da cui per tutto il giorno si è levato un ottimo aroma di caffè, ha visto susseguirsi le tante presentazioni di personaggi e libri nel salottino allestito al centro dell’area espositiva.
Gli scrittori per la ricostruzione
Tra le narrazioni più toccanti quella delle 18 che ha visto protagonisti gli scrittori per la ricostruzione moderati da Giulio Salvi. Enrico Sgarella, Angelo Ferracuti, Matthias Canapini, Carlo Pagliacci e il fotografo Giovanni Marozzini hanno raccontato le loro esperienze con il sisma e le interviste fatte ai rappresentanti delle comunità montane mettendone in evidenza le competenze uniche che ciascuno di loro ha sviluppato vivendo a stretto contatto con il territorio e la natura dei Sibillini. Tra la nostalgia e la speranza gli autori, tra cui mancava il produttore Marco Scolastici, hanno messo in evidenza la necessità di non lasciare all’oblio i paesi sconvolti dell’Appennino. Non soluzioni al dramma ma piuttosto il lato umano della tragedia raccontata con gli occhi di chi l’ha vissuta.
Ma le storie di speranza e sofferenza si sono intrecciate anche negli incontri moderati da Andrea Nobili, garante dei diritti della persona della Regione, dedicati al progetto Liberi di leggere che porta nelle carceri la lettura per facilitare il contatto tra i detenuti e le loro famiglie disgregate come hanno spiegato Lorenzo Sabatini, responsabile del progetto e Simona Teoldi.
Presente anche l’avvocato Giuseppe Bommarito con il suo nuovo lavoro “Adesso riposa”. «Le Marche non sono più un’isola felice – spiega Bommarito – forse felice per le mafie considerando anche il pericolo nei cantieri della ricostruzione. Per questo l’informazione e la cultura sono necessarie per creare una coscienza nei cittadini». Con Bommarito anche Enrichetta Vilella, operatrice del sistema penitenziario e autrice del libro “La chiave di cioccolato”.
Irene Manzi
Dal Brasile a Jesi per la casa editrice maceratese Seri che ha portato le storie di Loretta Emiri, esperta della popolazione indigena amazzonica degli Yanomami, e quella degli operai della Sima di Jesi autori di una lotta ventennale raccontata nel testo “La simeide. Una lotta vincente” di Tulio Bugari. Moderato dal presidente dell’Istao Pietro Marcolini il ricordo di Giorgio Fuà “Nel segno di Olivetti” che insieme a Silvano Fuà, Gioacchino Garofoli e Beniamino de Liguori ha ripercorso la vita dell’economista italiano. Irene Manzi e Silvia Casilio hanno invece parlato delle Marche al femminile e del progetto di intitolare delle vie ad alcune donne marchigiane. Molto partecipato anche l’incontro col meteorologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli che ha fatto il punto dell’emergenza ambientale. Durante la giornata anche appuntamenti dedicati al design, alla gastronomia e alla poesia.
Luca Mercalli
Giancarlo Trapanese presenta il suo libro Obsolescente
Lo stand degli Emirati Arabi
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…”Le storie degli esclusi al Salone dl libro di Torino”… Quindi si sarà parlato, presumo, anche delle epurazioni di alcuni editori ed autori..o no!? gv