di Laura Boccanera
«Fortini non subisca una seconda umiliazione oggi, dopo quella del 1939 quando fu cacciato dal Corridoni perché ebreo e senza tessera del partito fascista». L’appello arriva da Articolo 1 e da Aldo Caporaletti che organizzano venerdì 10 maggio nella sala del Consiglio comunale, alle 21, un incontro per discutere de “L’eredità culturale e politica di Franco Fortini”. L’evento, che vede la partecipazione del docente dell’Università di Urbino Gualtiero De Santi, vuole essere un momento di approfondimento sulla figura del poeta toscano che per un mese, nel 1939, insegnò italiano a Civitanova, nell’istituto tecnico commerciale Corridoni e che dedicò a Porto Civitanova una poesia dagli echi leopardiani. Dieci anni fa un convegno ne mise in luce le sfumature e l’importanza e oggi i promotori dell’incontro intendono sensibilizzare e incoraggiare iniziative a suo nome, prima fra tutte l’intitolazione della piazzetta di via Conchiglia, già deliberata dalla giunta nel 2016.
E proprio Fortini fu al centro di una polemica fra Caporaletti, il presidente della biblioteca Paolo Giannoni e l’assessore alla cultura Maika Gabellieri. «Il convegno che ho proposto alla biblioteca Zavatti e che ha suscitato ritrosia politica, poi smentita – commenta Caporaletti – mi auguro si svolga visto che pare non ci siano motivazioni politiche. L’auspicio è che l’incontro si svolga il 25 ottobre 2019, nella ricorrenza dell’80esimo anniversario dell’arrivo di Fortini a Civitanova come docente». Al momento in realtà ancora non c’è nulla, anche se la proposta di intitolazione della piazza è stata votata all’unanimità della commissione toponomastica e poi deliberata nel 2016. «L’incontro che proponiamo ha l’obiettivo di mantenere l’interesse di Civitanova su Fortini, figura di primissimo livello della cultura italiana. Fu saggista, poeta, critico, scrittore, traduttore. Qui arrivò 22enne appena laureato con la nomina di docente di italiano. Ricercammo nell’archivio dell’Itc il fascicolo di Franco Lattes (il vero nome del poeta costretto a rinunciare al cognome paterno e assumere quello materno Fortini per sfuggire alle persecuzioni) e trovammo una corrispondenza con il Provveditore che ne richiedeva la tessera fascista. Fu costretto a lasciare la scuola perchè ebreo e non in possesso della tessera del partito nazionale fascista, fra le proteste dei genitori e anche del preside che ne elogiava le doti intellettuali». «Come Articolo 1 abbiamo deciso di valorizzare la figura di Fortini – ha concluso Marsilio Marsili del coordinamento provinciale di articolo 1 – fu un antifascista convinto, partecipò alla Resistenza in Val d’Ossola ed è una figura che riteniamo debba essere valorizzata a Civitanova. Vigileremo affinchè la procedura per l’intitolazione della piazza vada a buon fine».
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Di Porto Civitanova
Qui mi condusse il lungo
Vaneggiare degli anni
Che ora lieto ora triste e sempre invano
Come un fanciullo mi volgeva.
I tempi Passati, i tormentosi giorni, qui
Non mi dolgono più; nuova discende
Ogni immagine e quieta.
E m’addormenta con soave suono
Ogni senso la musica continua
Dell’onde e il fiato dell’opaco mare
Che deserto scompare oltre le nebbie.
E deserta è la riva. I pescatori
Hanno lasciato sulla ghiaia tutte
Le barche e sono andati con le ceste
Colme di pesca che brillò nel sole
Bianco, stamani.
Ora alle antenne si lamenta il vento.
Franco Fortini
…mah..io proporrei anche di fare un film, magari un kolossal, su Franco Fortini, finanziato dalle casse comunali e di chiamare anche alcuni bravi attori americani per le parti più importanti, di sicuro avrebbe un successo planetario, ma che dico planetario, universale, si si, di sicuro sarebbe candidato agli Oscar!! Per la regia, be’..è scontato a chi possa essere data, suvvia, non..divaghiamo!!! gv
CIVITANOVA CHE CHIACCHIERA E CIVITANOVA CHE LAVORA
Se ne leggono di ogni nei post sui quotidiani on-line. Anche ipotesi, del tutto fuori luogo, di spreco di “denaro pubblico” riferite ad iniziative promosse da movimenti politici. Cosa aspettarsi da soggetti, come il “pelatino”, che navigano nell’ignoranza (sapevano prima d’ora chi fosse Franco Fortini?), specializzati nel denigrare e infamare persone che non conoscono. A proposito di “utilizzo di denaro”, bisognerebbe ricordare che il convegno su Fortini, organizzato all’Istituto Tecnico “Corridoni” nel 2010, mi costò un anno di lavoro gratuito! Con la soddisfazione di aver ricordato la presenza di un fine intellettuale come Franco Fortini a Civitanova nel 1939 e aver fatto conoscere una pagina di storia cittadina. Sostenuto dalla forza trasmessami dalla mia compagna, persa prematuramente, che all’Istituto Tecnico “Corridoni” aveva insegnato Diritto ed Economia. Va ricordato che altre iniziative sono state realizzate con il mio contributo finanziario personale, per amore della Cultura e per la crescita della nostra comunità. Possono dire altrettanto i nostri amministratori o quanti si lasciano andare facilmente nei post a pesanti derisioni ed offese? Sul corretto uso di “denaro pubblico”, invece, ci sarebbe molto da riflettere e i gruppi presenti in Consiglio Comunale dovrebbero farlo e presto. Soprattutto riguardo a costosi festival estivi che per un weekend di durata comportano una spesa (confermata da amministratori) di 140 mila euro. Mentre analoghi festival (della medesima durata), degli stessi organizzatori, in altre città della Regione (esaltate in interventi televisivi) comportano una spesa di 35 mila euro. Da rilevare che gli stessi festival la prossima estate raddoppieranno di durata (due weekend) e i costi diventeranno una tombola! Se si considera che il seguito e il ritorno economico sono diminuiti, ci sarebbe parecchio da discutere! Non ci si può meravigliare ,allora, se al di là delle intenzioni espresse, si mortifichino le “eccellenze locali”. Al “povero” Sesto Bruscantini, gloria civitanovese nel mondo, si è dedicata una targhetta ai giardini e una mostra che nulla c’entra con il grande baritono. L’inaugurazione della mostra è stata preceduta da un breve ricordo del maestro Bruscantini da parte del direttore di “Civitanova all’Opera”. Mentre l’arte lirica di Bruscantini e le grandi forti capacità innovative avrebbero meritato un convegno di approfondimento. Non è noto se le celebrazioni del Centenario avranno seguito e se saranno dedicate espressamente a Bruscantini: quelle di sabato scorso, dato il loro valore, sono state seguite da pochi. DY
“La satira non può superare i limiti della decenza. A quello ci pensa la realtà. (Giulio Laurenzi)
FRANCO FORTINI NEL RICORDO DI UN ALLIEVO DEL 1939
“Quest’uomo ci colpì, quando lo mandarono via noi soffrimmo enormemente! Tutti a protestare, anche le famiglie, alle quali avevamo parlato: finalmente era arrivato un professore proprio in gamba. Si rivolsero al Preside, il quale Preside scrisse: no, speriamo che resti. Perchè fu fatto il possibile perchè questo giovane, era giovanissimo, rimanesse. Purtroppo se ne andò via e ci lasciò proprio con rimpianto! Poi ce lo siamo ricordati, io me lo sono ricordato continuamente, quando ne sentivo parlare, leggevo qualche libro, qualche cosa, mi dicevo: ma pensa questo ragazzo straordinario… Avevamo seguito le vicende politiche quasi ventennali sulle problematiche che c’erano. Comunque, noi ricordavamo questo giovane pieno d’entusiasmo che ci aveva rapiti tutti con quell’amore per la poesia, che oggi porto grazie a lui, Fortini”
(Cap. Ermanno Mori, convegno: “Franco Fortini, Docente e Poeta”, Istituto Tecnico “Corridoni”, 16 aprile 2010)
Franco Lattes (Fortini) fu espulso “da tutte le Scuole del Regno”, nel novembre del 1939, poichè: “ebreo e non in possesso della tessera del Partito Nazionale Fascista. Il padre, Dino Lattes, ebreo, titolare di un noto studio legale di Firenze, dopo essere stato recluso al carcere fiorentino “Le Murate”, fu trasferito al campo di concentramento di Urbisaglia.
Dubito che se Dante Alighieri fosse nato a Civitanova sindaco e assessore alla cultura ne sarebbero stati a conoscenza.
…e dopo queste perle di saggezza e sublimi note poetiche, non mi resta che citare, opportunamente, Maria Mollica Nardo e Eleanor Roosevelt: “L’invidia è la cattiveria delle persone insulse e deboli, che possono farsi notare solo screditando gli altri”, “Fa ciò che senti giusto nel tuo cuore, poiché verrai criticato comunque. Sarai dannato se lo fai, dannato se non lo fai”. Decisamente due donne molto intelligenti.