Bocciato il convegno sul poeta Franco Fortini, la Gabellieri è contraria. «Ha detto no perché uomo di sinistra», denuncia Aldo Caporaletti, ex presidente del consiglio di biblioteca.
A dare la notizia che il convegno dedicato al poeta e docente Franco Fortini, proposto dal consiglio di biblioteca, è stato bocciato e che non si farà è Aldo Caporaletti, esponente culturale della città, già ex presidente della Zavatti dal 1989 al 1994 e membro del cda dei TdC dal 1979 al 1982. La novità è emersa ieri durante un incontro fra l’amministrazione e il cda della Biblioteca. «Era previsto un convegno, in concomitanza con l’intitolazione della piazzetta di via Conchiglia, dedicato al poeta Franco Fortini, docente di Italiano, negli Anni Trenta, presso il locale Istituto Tecnico Commerciale “Corridoni” – spiega Caporaletti – prima di essere allontanato dall’insegnamento a causa delle leggi razziali. Dieci anni fa l’Istituto Scolastico tenne una mostra ed un importante convegno in omaggio a Fortini, coinvolgendo l’Università di Siena, in cui il poeta insegnò nell’ultima parte della sua carriera. L’iniziativa ebbe il contributo dell’assessorato ai Servizi Educativi, allora retto dall’attuale sindaco, Fabrizio Ciarapica. Lo stesso Ciarapica nella passata Amministrazione, componente della commissione Toponomastica, votò a favore dell’intitolazione a Franco Fortini della piazza di Via Conchiglia, decisione deliberata dalla Giunta Municipale nel 2016. Il Consiglio di Biblioteca si è visto bloccare una decisione assunta perché l’assessore Gabellieri ha dichiarato la propria contrarietà allo svolgimento del convegno in onore di Fortini, poiché egli era “uomo di sinistra”».
Una decisione inspiegabile secondo Caporaletti che ricorda come proprio Ciarapica a suo tempo partecipò al convegno e si mostrò favorevole alla proposta di intitolazione, ma ancora più inquietante dal momento che si manifesta come una «intollerabile censura da paragonare alla gestione della Cultura al tempo del fascismo. Modo di fare, da parte dell’assessore Gabellieri, di inaudita gravità, poiché chi gestisce le attività culturali di un Comune – continua Caporaletti – dovrebbe avere rispetto di tutte le opinioni e correnti culturali. Fortini fu una delle voci più alte della Cultura italiana del Novecento e Civitanova, a cui egli dedicò una struggente poesia, dovrebbe essere fiera di averlo avuto ospite quale docente». Caporaletti si mostra preoccupato per la gestione della politica culturale e anche delle ingerenze della Gabellieri all’interno delle decisioni assunte dal cda della Biblioteca e chiede se lo stesso metro di valutazione sarà adottato anche per un’altra iniziativa in programma legata alla storia della Zavatti per i 50 anni dalla fondazione: «Era prevista una conferenza degli ex-presidenti per tracciare una storia dell’istituzione culturale. Se l’assessora Gabellieri dovesse applicare gli stessi criteri enunciati dovrebbero essere esclusi tutti gli ex-presidenti che non si riconoscono con le sue posizioni politiche. Un assurdo, come lo è una signora che si trova catapultata a gestire l’importante delega alla Cultura con arroganza, rifuggendo il confronto, senza per giunta vantare alcuna esperienza pregressa. Non ha alcun senso spendere tempo ed impegno per definire progetti culturali che poi sono vanificati dall’incomprensibile intransigenza dell’assessora Gabellieri. Ci si chiede come possa un’Amministrazione assegnare quasi interamente le risorse destinate alla cultura ad un’assessora che mostra limiti evidentissimi».
Fortini è stato un grandissimo del Novecento. Se così fosse l'assessore è di un'ignoranza abissale.
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Peraltro un convegno su Paul Celan sarebbe più interessante, ma tanta sinistra è di un’ignoranza abissale…
” La Cultura sono io”. E purtroppo pure il turismo. Per me l’articolo è incommentabile o meglio si commenta da solo. Non c’è un punto di vista dell’assessore Gabellieri che non si possa definire un obbrobrio. Consiglierei il Sindaco di rivedere un po’ le posizioni assessorili e anche la propria.
Ancora debbo incontrare una persona che sia soddisfatta
del rapporto con l’ assessora,
dove prevalgono una forte ignoranza , di carattere e di cultura, il sindaco è troppo mite
e rispettoso non prenderà mai nessuna decisione.in merito,
ce ne accorgeremo a fine mandato cosa ha fatto l’ assessore.
Alla Bit di Milano, Borsa Italiana sul Turismo la G. disse che avrebbe personalmente partecipato e di pubblicizzare tra altri eventi anche la scuola di poesia di Sibilla Aleramo, per qualche tempo a Civitanova e comunque iscritta al Partito Comunista pare fino alla morte. Allora la riflessione da fare è: “ Ma questa “negazione “ al Poeta Fortini è dovuta alla sua simpatia per la sinistra o perché ebreo”. Non ci vuole una grande intuizione per rispondersi. Una certa avversione verso la comunità ebraica internazionale si respira a Palazzo Sforza tanto che non sono mancate dichiarazioni anche forti antisemite da chi poi non “ è stato neanche mai a Predappio non è fascista, porta tatuaggi che si rifanno alla decima mas ed è molto attaccato politicamente alle stesse idee della G. Facciamo un piccolo riassunto ma proprio minimo dei personaggi che non avrebbero avuto “ fortuna a Civitanova tranne l’Aleramo.
Giorgio Bassani, ebreo e comunista, scrittore del “ Il giardino dei Finzi Contini”, Pietro Calamandrei, Giornalista, giurista, politico e docente universitario. Politicamente schierato a sinistra. Franco Fortini Pseudonimo di Franco Lattes, ebreo. Saggista, critico letterario e poeta italiano dalla vocazione antifascista. Nel 1943 passa alla Resistenza. E’ considerato tra le personalità più interessanti del panorama culturale del Novecento. Natalia Ginzburg, ebrea e antifascista. E poi Pier Paolo Pasolini e il Nobel per la Letteratura Salvatore Quasimodo, antifascisti e di sinistra. Chiudo con Umberto Saba e Renata Viganò. Mai la G, li avrebbe fatti salire in cattedra per parlare di poesia e cultura . Per la musica ci sarebbe da scegliere tra compositori come Mahler ebreo, direttori d’orchestra come Bernestein ebreo, cantanti come Choen ebreo, musicisti come Horowitz ebreo che non avrebbero mai avuto la ribalta del Rossini. Lasciamo perdere un Kafka che non sarebbe mai stato invitato a parlare a Popsophia. Io credo che si possa vivere benissimo anche senza saper leggere e scrivere, già poter vedere e sentire riducono la mancanza, ma non puoi fare il cuoco specializzato in cucina mediterranea se fino al giorno prima hai cucinato locuste in Thailandia.
Ps. E basta pensare che il sindaco sia una mammoletta.
Se la motivazione non viene formalmente smnentita la vicenda è incommentabile.
Ma veramente ogni 10 anni a Citanò è obbligatorio fare un convegno su Fortini, sempre su Fortini, solo su Fortini?
Chi lo legge Fortini a Citanò? o a Montecò? Si potrebbe sapere il costo di questa iniziativa così sentita dalla popolazione?
…egregio signor Pavoni, Lei ha perfettamente ragione, ma credo proprio che a Civitanova coloro che non riescono ad essere culturalmente forti, provano ad essere perlomeno Fortini, ma con scarsi risultati mi pare. Cordialmente. gv
Forse un convegno su Annibal Caro (a me molto…caro) non guasterebbe.
POLITICA CULTURALE E “BATTUTISTI” DA AVANSPETTACOLO
Ai “battutisti” da avanspettacolo che commentano su tutto, va ricordato che qui non è in gioco qualcuno che, in età giovane, tenta di “affermarsi” nella Cultura. Si tratta di una decisione formale del Consiglio di Biblioteca, assunta nella seduta del 28 marzo (leggendo l’articolo si capisce benissimo), a cui l’assessora alla Cultura si è opposta. Ci si potrebbe chiedere: perchè un Consiglio Comunale nomina un CdA se poi le sue funzioni sono esautorate dall’assessore? Va ricordato (può essere sia loro sfuggito), ai soggetti dalla “battuta” pronta, che il Consiglio di Biblioteca ha la stessa maggioranza di chi attualmente amministra Civitanova, assessora Gabellieri compresa. Come si metteranno ora le cose: i membri del CdA resteranno al loro posto (coscienti di contare poco o nulla)? Oppure, come accaduto per i Teatri di Civitanova, toglieranno il disturbo? A tale proposito, fu esilarante la vicenda dei Teatri al tempo della presidenza Squadroni. I consiglieri che avevano sottostritto un documento a sostegno della presidente (nel “confronto” con l’assessora alla Cultura), furono costretti, dalla lista di appartenenza, all'”abiura” ed a rassegnare le dimissioni. Ci fu, come denunciato da qualcuno, il tentativo di far sparire il documento “incriminato”. La presidente Squadroni, però, ne conservava una copia e non furono soppresse le “prove”. Non è proprio il caso, anche se qualcuno perderebbe la propria “ragion d’essere”, di far battute. Siamo di fronte ad autentici “dilettanti allo sbaraglio”, che però non si trovano alla “Corrida” ma purtroppo amministrano Civitanova!
Di Porto Civitanova
Qui mi condusse il lungo
Vaneggiare degli anni
Che ora lieto ora triste e sempre invano
Come un fanciullo mi volgeva.
I tempi Passati, i tormentosi giorni, qui
Non mi dolgono più; nuova discende
Ogni immagine e quieta.
E m’addormenta con soave suono
Ogni senso la musica continua
Dell’onde e il fiato dell’opaco mare
Che deserto scompare oltre le nebbie.
E deserta è la riva. I pescatori
Hanno lasciato sulla ghiaia tutte
Le barche e sono andati con le ceste
Colme di pesca che brillò nel sole
Bianco, stamani.
Ora alle antenne si lamenta il vento.
Franco Fortini
Sul testo della poesia riportato da Sauro Micucci ” Di Civitanova Marche” vanno messi in evidenza i forti riferimenti a temi leopardiani,molto incisivamnente approfonditi dal Fortini critico,con analisi anche in parte divergenti dalle valutazioni prevalenti nelle correnti di sinistra.