Insulta i caduti della Grande guerra
Gli eredi invitano la 22enne multata:
«Nessun rancore, venga alla nostra festa»

MACERATA - La giovane aveva definito «Quattro sfigati» i militari del 226esimo Fanteria Reggimento e per questo era stata sanzionata dai carabinieri. Francesco De Cesare, presidente dell'associazione dei discendenti della Brigata Arezzo, le tende una mano attraverso Cronache Maceratesi: «Vorremmo solo incontrarla, rasserenarla dopo tutte le polemiche che ci sono state e invitarla»

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di Federica Nardi

«Nessun rancore e nessuna ramanzina. Vorremmo solo incontrare la ragazza, rasserenarla dopo tutte le polemiche che ci sono state, tenderle una mano e invitarla alla festa reggimentale che ogni anno facciamo ad Arezzo a maggio». E’ un’offerta di pace quella che arriva da Francesco De Cesare, presidente dell’associazione “I fanti del 225esimo Arezzo”. Il reggimento che insieme al 226esimo formava la brigata Arezzo durante la Prima guerra mondiale.

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Francesco De Cesare

Una 22enne di Macerata nei giorni scorsi si è presa una multa dai carabinieri perché aveva dichiarato di vivere nella via dei «quattro sfigati morti in guerra», cioè proprio via del 226esimo Reggimento Fanteria. Una strada piccolissima tra via Piave e via Manzoni, ai piedi del centro storico. Una notizia che ha fatto il giro d’Italia, scatenando molti commenti negativi nei confronti della ragazza (e anche solidarietà per quello che a molti è sembrato uno “scivolone” dettato più dall’ignoranza che dalla cattiveria). Gli eredi della brigata, proprio per sedare la questione, adesso vorrebbero parlarle, e si sono rivolti a Cronache Maceratesi per contattarla. «Questo appello è anche per rasserenare gli animi e acquietare i toni», spiega De Cesare, che nella vita è professore e avvocato. «In quel reggimento – ricorda De Cesare – ci sono stati 3mila caduti. Combatterono tra l’altro fianco a fianco con il presidente Pertini. E’ uno dei reggimenti più decorati d’Italia. “Sfigato” è una parola che sento spesso a scuola e non è una bella cosa da dire. Ma ora che sappiamo grazie al vostro giornale e a questa ragazza che a Macerata esiste questa piccola via, di cui prima non sapevamo l’esistenza, vogliamo fare qualcosa. Rimediare anche un po’ alla pochezza della targa. Abbiamo chiesto al sindaco (Romano Carancini, ndr), di poter venire a mettere una targa esplicativa e una coroncina di fiori. E magari di organizzare anche una lezione in una scuola a sua scelta, per spiegare la storia del 226esimo reggimento».

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