Il gesto del sindaco di Macerata Romano Carancini che ha esposto due bandiere, una italiana e una francese, dal suo ufficio, continua a far discutere. Le bandiere anche stamattina sventolano a palazzo Conventati e la deputata civitanovese del M5stelle Mirella Emiliozzi commenta così: «E’ un gesto fuori luogo, che in primo luogo contravviene alla legge che disciplina l’esposizione delle bandiere di Stati Esteri e che a Cuneo, per un episodio simile, ha visto il prefetto intervenire, ma soprattutto è una manifestazione di solidarietà di cui non c’era bisogno.
Non stiamo mettendo in dubbio l’amicizia con il popolo francese, ma stiamo cercando di cambiare il dialogo con la Francia seguendo una sana dialettica politica a proposito di questioni essenziali e fondamentali per il nostro Paese. Perché parlare con i gilet gialli per capire il perché delle loro battaglie, perché parlare di Africa, parlare di un colonialismo che non lascia che un Paese riesca a svilupparsi in modo sano e sostenibile, parlare di Costa d’Avorio, di imperialismo, è parlare di Italia. Quando capiremo che ci stiamo ribellando ad un sistema marcio, facendo di tutto per rimettere in piedi i rapporti internazionali e all’interno dell’Unione Europea all’insegna dell’equilibrio e del rispetto reciproco, quando capiremo che stiamo alzando la testa per costruire un mondo diverso, quando capiremo che l’amicizia tra i Paesi si costruisce con un dialogo onesto e in un rapporto “win-win”, in cui entrambi cedono su qualcosa per arricchirsi, quando capiremo che il Pianeta ci sta dicendo che il tempo è adesso, perché domani è già tardi, allora capiremo che non c’è bisogno di esporre bandiere per ribadire una posizione, che non richiamare l’ambasciatore equivale a dire “sì al dialogo”. Come la scena del film “l’Attimo Fuggente”, proviamo a salire sui banchi: scopriremo il mondo da un’altra prospettiva. Cambiamo il modo di vedere le cose».
Ancora più dura la reazione della Lega per voce del senatore Paolo Arrigoni, commissario regionale: «Il sindaco Carancini riporta Macerata al Medioevo esponendo il vessillo per annunciare la sua partecipazione alla crociata pro Francia. Insomma, fa il Brancaleone, ma più che reincarnare un mito del cinema scivola su una preoccupante mitomania. Qualcuno gli dica che l’appello del presidente Mattarella non era indirizzato a lui ma al premier e al ministro degli esteri. Che Carancini non avesse gran dimestichezza con regole e buon senso si è visto in più di un’occasione ma devo prendere atto che ogni volta è come se alzasse l’asticella – aggiunge Arrigoni – Un sindaco non può ignorare che c’è uno specifico protocollo per l’esposizione delle bandiere perché la bandiera rappresenta lo Stato e lo Stato è cosa di tutti».
Arrigoni cita a proposito di quest’ultima affermazione il regolamento in cui si legge testualmente che per l’esposizione in sedi o occasioni diverse da quanto riportato dal protocollo si agisce esclusivamente “secondo direttive emanate caso per caso dal Presidente del Consiglio dei Ministri ovvero, in ambito locale, dal prefetto”. «Non mi risulta che la Prefettura di Macerata abbia dato alcuna autorizzazione quindi Carancini tolga le bandiere francesi – conclude Arrigoni – Nessun sindaco può esprimere il suo punto di vista politico utilizzando uno strumento così fortemente istituzionale. Se proprio vuole portare avanti la sua crociata lo faccia dal balcone di casa sua, non da quello dei maceratesi».
Bandiere di Francia e Italia alle finestre del municipio: «Difendiamo la nostra amicizia»
Signor Sindaco ma falla finita con queste uscite di comportamento" tu Rappresenti la Città di Macerata e i suoi Cittadini" non puoi fare una tua scelta Pubblica, se non ti senti di essere Maceratese e Italiano" dichiarati come Cala' Bruni che si Vergogna di essere ITALIANA!!!!!!
Sai che c'è BASTA DIFENDERE UN PAESE ARROGANTE CHE HA SEMPRE FATTO IL SUO PORCO COMODO...contro l'Africa e l'Italia ecc
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A QUESTO PUNTO SE E’ COMPORTAMENTO ILLEGITTIMO CHI DEVE INTERVENIRE ….INTERVENGA.
SE INVECE IL COMPORTAMENTO E’ LEGITTIMO, COSTERA’ SIA NEL PRIMO CHE NEL SECONDO CASO, A CHI LO HA FATTO ED AL PARTITO CHE RAPPRESENTA, IN TERMINI DI VOTI, UNA BELLA FETTA DI ELETTORATO.
HA RAGIONE ARRIGONI: SE CARANCINI VUOLE PORTARE AVANTI LA SUA ….BATTAGLIA…. LO FACCIA DA CASA SUA E NON DALLA SEDE ISTITUZIONALE DEL COMUNE.
…ma su..sempre a pensar male!! Sicuramente il Sindaco avrà notato che la bandiera francese era molto sporca (non è una novità..), ed ha pensato bene di dargli una lavatina, per poi stenderla ad asciugare; in ogni caso, se fossi in lui, controllerei bene se il “lavaggio” è riuscito bene, non si sa mai con questi “detersivi” moderni!! gv
Questa esibizione della bandiera Francese è un segno contro la città di Macerata e della nostra patria. Mandiamo a casa Carancini.
specialisti in autogol, ricordate Comunardo Niccolai?