Decisioni del commissario alla ricostruzione da prendere “d’intesa con i presidenti delle Regioni” e non “sentiti i governatori”. Frase contenuta in un documento redatto dalle regioni Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo e che ha spinto il commissario Piero Farabollini a chiarire che «resto a totale disposizione di chi vorrà collaborare, ma non cambio le regole per evitare che qualcuno si porti via il pallone dal campo di gioco. Ancora una volta mi sono trovato di fronte alla chiara volontà di fare politica sulla pelle dei cittadini e non è mia intenzione avallare questo modo di fare». Farabollini definisce «un’offesa al Parlamento e ai terremotati quello che è accaduto. Abbiamo fatto una cabina di regia all’insegna della collaborazione totale, riunito il tavolo tecnico con gli Usr e il personale della struttura commissariale ed ho partecipato personalmente ai lavori sollecitando la discussione e recependo ogni richiesta per lo snellimento delle procedure. Nessuno ha sollevato eccezioni al mio modus operandi finché, al momento della pausa pranzo, in separata sede, mi è stato consegnato un documento con cui si è ribadito ad un sottosegretario del governo da cui sono stato nominato che, o si fa quello che dicono i presidenti di regione, o alla ricostruzione il Commissario ci deve pensare da solo».
Documento sottoposto all’attenzione del sottosegretario Crimi in cui si ribadisce la volontà di non collaborare se non si fosse rinunciato all’emendamento con cui il commissario prende decisioni “sentiti i presidenti” anziché “d’intesa” con loro. Nel testo si legge non solo che non è giustificata “la pretesa accelerazione dei provvedimenti emessi dal commissario”, ma che le Regioni ritengono, con l’approvazione del decreto Genova, di non dover “dare corso all’attuazione di provvedimenti che non le vedono direttamente coinvolte nella fase decisionale e pertanto valuteranno se restituire sia la gestione della contabilità speciale che degli uffici speciali al commissario alla ricostruzione valutando anche di ritirare tutto il personale regionale attualmente messo a disposizione”.
Credo che non sia impossibile, visti i risultati, commissariare la protezione civile delle regioni interessate. Sarebbe anzi opportuno farlo nel più breve tempo possibile.
Il governo che non ascolta le regioni, le regioni che non ascoltano il commissario, il commissario che non ascolta i terremotati... alla fine chi ci rimetterà secondo voi?
Non serve la protezione civile... fanno solo danni e ritardi... basterebbe un nulla osta alla ricostruzione, un ingegnere responsabilitato e i fondi... sarebbe già ripartita la ricostruzione.
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Forza Farabollini, resisti!
E bravi questi politici regionali, sono già trascorsi due anni dal terremoto, cosa volete che la ricostruzione duri decenni.
Rieccoci con le abitudini della vecchia politica !!!Coraggio piero Farabollini. Vai avanti tranquillo e non ascoltare certe sirene
I soliti ‘magnacci’ che puntano sempre alla … torta! Farabollini, rivolgiti direttamente a sindaci e cittadini che non vedono l’ora di ritornare nelle loro case! Vedrai che risolverai subito ogni problema, peraltro creato da chi doveva intervenire.
Farabollini sei l’ultima spiaggia. Parla con le regioni solo tramite raccomandate o Pec dove ordini che sia fatto questo e quello. Sii l’unico a decidere sul come, perché e quando le cose si fanno si devono fare e chi le deve fare. Anche il governo si tenga a giusta distanza soprattutto se non sa ancora cosa farà da grande. Se ti guardi indietro c’è tutta una lista di persone a cui rivolgersi significa essere complici di malaffare, mancato controllo e e soprattutto di connivenze politiche. Sarebbe ora, intanto di uscire dall’emergenza che sta ricominciando con marcio e marciume. Se telefonano da Ancona, fatti negare almeno che non abbiano presentato la domandina e ricordati che la telefonata non può superare i dieci minuti e non più di una volta a settimana. Non ho commentato un certo articolo su un certo individuo che si lagnava perché sarà bypassato su tutto quello che riguarda il terremoto visto dalla parte del terremotato. Anche gli animali hanno diritto se pur per molti la vita è breve ad un riparo ed altro. Come stanno messi adesso dopo aver patito non so se più le pene dell’Inferno o dell’inverno?