Hotel House, Gabrielli:
«Da abbattere o riconvertire»

Il prefetto: «Poteri all’amministratore»

SICUREZZA - Il capo della polizia: «Cerchiamo di consentire allo Stato di intervenire, introducendo qualcosa a livello normativo. Sui clandestini servono centri per l'identificazione. A Macerata dopo l'omicidio Mastropietro e il gesto di Traini lo Stato ha lavorato e ora ci sono condizioni migliori». Iolanda Rolli ha studiato un piano per risolvere le questioni di luce e acqua al palazzone di Porto Recanati

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Da sinistra: il questore Antonio Pignataro, il capo della polizia Franco Gabrielli e il prefetto Iolanda Rolli questa mattina a Civitanova

 

di Laura Boccanera

«Poteri straordinari all’amministratore di condominio dell’Hotel House, riavviare il condominio e introdurre a livello normativo la chiave di svolta per il palazzone multietnico». L’annuncio per la soluzione dell’Hotel House di Porto Recanati arriva ai margini dell’intitolazione a Calogero Zucchetto del verde Palmeto Blu di Civitanova. Il capo della polizia Franco Gabrielli, insieme al prefetto di Macerata Iolanda Rolli hanno studiato il caso che da mesi è già sulla scrivania del prefetto per trovare la risoluzione ad un problema che travalica le possibilità di Comune e Regione. 

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Franco Gabrielli

«La soluzione è semplice nella sua complessità – ha detto Gabrielli – si sta cercando di introdurre qualcosa a livello normativo che possa permettere allo Stato di intervenire. Una volta superato questo passaggio si dovrà ragionare o sull’abbattimento o sulla riconversione. Ad ogni modo non si possono caricare queste responsabilità sul Comune».

«Poteri straordinari all’amministratore di condominio dell’Hotel House, riavviare il condominio e introdurre a livello normativo la chiave di svolta per il palazzone multietnico». L’annuncio per la soluzione dell’Hotel House di Porto Recanati arriva ai margini dell’intitolazione a Calogero Zucchetto del verde Palmeto Blu di Civitanova. Il capo della polizia Franco Gabrielli, insieme al prefetto di Macerata Iolanda Rolli hanno studiato il caso che da mesi è già sulla scrivania del prefetto per trovare la risoluzione ad un problema che travalica le possibilità di Comune e Regione. «La soluzione è semplice nella sua complessità – ha detto Gabrielli – si sta cercando di introdurre qualcosa a livello normativo che possa permettere allo Stato di intervenire. Una volta superato questo passaggio si dovrà ragionare o sull’abbattimento o sulla riconversione. Ad ogni modo non si possono caricare queste responsabilità sul Comune».

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Il prefetto Iolanda Rolli

Sul tema è intervenuta anche il prefetto approfondendo la questione e anticipando come ci si sta muovendo e l’intenzione di conferire poteri speciali in una prima fase all’amministrazione di condominio: «stiamo svolgendo un’analisi dettagliata, è emerso che su 480 appartamenti 205 sono abitati dai proprietari per cui c’è da ragionare nei termini del diritto civile. Con il supporto anche dell’università il primo step è riavviare il condominio e ristabilire la corretta vivibilità e la gestione condominiale dando all’amministratore poteri straordinari perché è una questione che impatta su sicurezza e decoro». L’altro tema sulla questione Hotel House investe la clandestinità. In questo il capo della polizia Franco Gabrielli è chiaro: «Sono due anni che abbiamo bisogno di creare centri per l’identificazione. Attualmente non abbiamo più di 350 posti. E’ chiaro che chi è clandestino vada rispedito nel Paese di origine, ma è necessario prima identificare questi clandestini. L’impegno c’è, ma ogni volta che ai territori si sottopone questa problematica si incontrano le resistenze delle comunità locali. Stiamo parlando di centri di detenzione amministrativa indispensabili se vogliamo che i clandestini vengano rispediti nei propri Paesi. Senza i centri è inutile qualsiasi politica per il rimpatrio. E’ incomprensibile la resistenza delle comunità e non li rimandi a casa se la patria non li riconosce».

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Pamela Mastropietro

Sul caso Macerata, l’omicidio di Pamela Mastropietro e l’emergenza droga in provincia, tema toccato anche dal questore Antonio Pignataro nel suo intervento durante la cerimonia di intitolazione del parco, Gabrielli ha avuto modo di esprimere parole di soddisfazione per come è stata gestita l’emergenza: «la situazione ad oggi mi sembra nettamente migliorata. I fatti di Macerata, l’omicidio della Mastropietro e il gesto di Traini avevano dato una percezione della sicurezza nella popolazione che dopo l’intervento dello Stato si è normalizzata. All’esito del lavoro ci sono condizioni migliori. Nel piano complessivo della distribuzione delle forze dell’ordine risorse sono previste anche per Macerata. Anche qui scontiamo il blocco del turn over del 2010 quando sembrava che non ci fosse più bisogno di forze di polizia e oggi ci troviamo con 20mila uomini in meno e quelli che ci sono e che ringrazio ogni giorno hanno un’età compresa fra 49 e 52 anni».

 

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Un parco per una vittima della mafia, Gabrielli: «Territorio laborioso e sano diventa appetibile per la criminalità»



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