«Condivisione è la parola che ha mandato in corto circuito il “metodo capponiano”, ovvero la volontà attendere l’appuntamento con il nuovo commissario straordinario alla ricostruzione (il 30 ottobre a Camerino) e programmare il prossimo incontro a Treia per approfondire nel dettaglio le varie questioni in essere». Non si placa l’acceso botta e risposta a distanza tra Franco Cappponi, sindaco di Treia sospeso per una condanna in primo grado e la sua vice facente funzioni Edi Castellani, “spodestata” dalle dimissioni della sua maggioranza. Ieri Capponi aveva risposto con un lungo intervento al vetriolo alla sua vice. oggi è lei che torna alla carica, sempre sui temi caldi che hanno comportato, nel giro di qualche settimana, la caduta dell’amministrazione e l’imminente commissariamento.
«In collaborazione con la maggioranza e nel rispetto del ruolo delle due opposizioni in Consiglio comunale – spiega Castellani – l’obiettivo era quello di organizzare riunioni pubbliche con la cittadinanza al fine di illustrare le fasi di un cronoprogramma sulla ricostruzione finora assente. Nessuna variazione nel programma votato dai cittadini, inutile cercare ancora giustificazioni per la caduta dell’amministrazione, azione decisa da Capponi a mio avviso anche a discapito degli stessi consiglieri di maggioranza. Soprattutto, però, un’azione contro i cittadini che, da quanto ho potuto rilevare, sono stati colti da rabbia e rammarico per una scelta effettuata a pochi mesi dalle prossime elezioni. Dico e ricordo a Capponi che quando i cittadini ci hanno votato nel 2014, anche per il nostro programma elettorale, non sapevano, come del resto tutti noi, che avremo avuto nel 2016 il risveglio del problema sismico nei nostri territori, e quindi sia la realizzazione dei nuovi Poli scolastici, sia la realizzazione delle soluzioni abitative a Villa Spada non erano nei nostri programmi».
Edi Castellani non ci sta ad essere accusata di egocentrismo: «Fanno sorridere la accuse di egocentrismo verso la mia persona quando Capponi, benché sospeso, ha continuato in questi mesi a partecipare alle riunioni convocate per i Sindaci del territorio. Per non parlare dei pulpiti che non ha mai abbandonato nonostante tutte le sue cariche siano state “congelate”: chi rappresentava se non se stesso? Anche in questo caso, sfido gli altri amministratori della regione a sconfessarmi, peccato che ci siano le foto della stampa a confermare quanto dico. Un metodo arrogante il suo, fatto della smania di apparire al fianco di autorità ben più importanti, per dimostrare come lui, nonostante tutto, sia ancora il capo».
Poi sulle accuse dell’ex sindaco: «Mi viene addirittura rimproverata la “troppa presenza” in Comune e capisco bene il perché. Giunte unidirezionali e Consigli Comunali gestiti completamente dallo stesso, dove in quattro anni, per quanto riguarda la maggioranza, si è sentita solo la sua voce e raramente quelle dei consiglieri. Questa l’essenza del metodo capponiano. Probabilmente crede che sia addirittura una religione e averla rinnegata ora mi pone di fronte a una serie di ingiurie personali. Il tuttologo sputa considerazioni personali che vengono smentite dai fatti e pretende di far passare la sua condotta come prevista dalla legge. Pensa davvero di convertire ancora una volta tutti al suo pensiero? Non ha capito che i tempi sono cambiati e che Treia non ha bisogno di un Guru per essere amministrata? Ma veramente nonostante la sospensione pensa di poter incidere sul futuro della città? Sento quotidianamente la vicinanza della gente per essere rimasta fedele alla mia coerenza, mentre al fianco di Capponi sono rimasti sette consiglieri e il presidente dell’Ente Disfida».
Sull’Ente Disfida apre una lunga parentesi: «Ai fornitori che ancora devono ricevere il denaro stabilito dico di spedire le loro lamentele ai loro indirizzi. Ci penseranno gli esperti a saldare i vostri conti. Nella loro ottica è sicuramente chiedere troppo avere spiegazioni sulle questioni economiche dell’Ente quando il Comune risulta tra i principali finanziatori. Altra caratteristica del “metodo capponiano” sono le pressioni verso gli uffici, condotte direttamente nell’ultimo periodo dall’assessore Buschittari, tanto da incrinare progressivamente i rapporti sia con gli uffici, sia tra gli Assessori, oltre che essere causa dell’interruzione del rapporto del segretario comunale con il Comune. Grazie a Capponi un Comune già penalizzato dal sisma ora si trova commissariato soltanto per aver voluto conoscere i fatti e non accettare a testa bassa le decisioni di Capponi. Altro che cambio di linea politica! Prova ne è l’aver richiesto un rinvio alla Conferenza dei servizi per il progetto della “Casa del Custode” di Villa Spada perché all’atto sarebbero mancati i pareri sia del segretario che dei funzionari. Sono stata persino incolpata anche del blocco del cas, quando il ritardo nell’erogazione, lo sanno tutti, è da attribuire alla regione. La mancanza di potere è inaccettabile per Capponi, ma ora si respira aria nuova e la primavera non tarderà ad arrivare. Questa è l’ultima volta che risponderò a tali provocazioni, la mia azione sarà soltanto tra la gente e, come dimostrato, per la gente».
Crisi di Treia, Capponi: «Il mio metodo è efficiente, la Castellani neanche leggeva le delibere»
Crisi a Treia, Edi Castellani: «Tutta colpa del “metodo capponiano”»
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Dall’ex assessore David Buschittari riceviamo:
“Ma quale “metodo della condivisione” se ci era anche precluso di entrare negli uffici e chiedere informazioni! Sembra oramai ridicola e stucchevole la polemica che la Vicesindaco Castellani continua a palesare dopo che tutta la maggioranza, ha deciso di non subire piu’ le sue imposizioni, le esclusioni addirittura degli amministratori dalle decisioni, il suo modo di fare del tutto autoreferenziale in totale divaricazione rispetto al programma di mandato e ai programmi approvati con i bilanci 2017 e 2018 che, al contrario di quanto la stessa afferma, contenevano le linee di intervento per tutti gli immobili.
Non so se Lei sapesse come procedere data la enorme confusione che aveva ma sicuramente noi tutti siamo stati tenuti all’oscuro della sua presa di posizione in merito al progetto della Casa del Custode di Villa Spada; a differenza di quanto scritto nella sua lettera all’USR, la Giunta aveva deliberato di aderire al cofinanziamento attraverso l’utilizzo delle somme riversate dalle Assicurazioni sugli immobili terremotati e tra cui era ricompreso il suddetto immobile (un atto legittimo in quanto la delibera è stata verbalizzata dal segretario e pubblicata all’albo pretorio ma soprattutto votata anche dalla Castellani!).
La scusa inserita nella lettera (prot. n. 017827 del 19.10.2018) e ribadita a mezzo stampa che sul progetto mancavano i pareri dei nostri funzionari e’ una responsabilità della Vicesindaco. La verità vera e’ che la Castellani non ha portato il progetto in Giunta (era questo l’atto ancora mancante) altrimenti sarebbe stato approvato e Lei non avrebbe potuto manifestare il suo potere di volerlo, arbitrariamente ed unilateralmente, cambiare (non sappiamo a quale fine ed in quale modo).
Tale affermazione fa’ cadere qualsiasi opzione prioritaria di utilizzo dei due milioni di Euro dei ristori assicurativi per altre realizzazioni in quanto la realizzazione degli alloggi sulla Casa del Custode (Ordinanza 27/2017) era già considerata prioritaria dalle norme della ricostruzione. Ma la Castellani rammenta di aver assegnato Lei le abitazioni della Casa del Custode con una nota del 29 giugno?
La critica alla squadra è del tutto ingenerosa. Lei deve ricordare di essere stata eletta per merito di questa compagine, ha potuto far parte di un team vincente rispetto alle sfide e alle difficoltà della P.A, e per quattro anni, ha contribuito, Lei stessa, alla nostra operatività e alla mole di realizzazioni fatte. Ma soprattutto il fatto che abbia solo ora manifestato questa sua posizione contro la squadra di governo e contro il programma portato avanti in questi anni sa tanto di vecchia politica, di “salto della quaglia” e soprattutto di invidia verso chi ha dimostrato tale capacità. Lei ha votato tutte le delibere di Giunta e di Consiglio e anche di recente (quindici giorni fa sulla stampa) ha affermato che avrebbe portato avanti tutte le opere approvate dall’amministrazione nei suoi programmi. Appaiono così palesi le sue contraddizioni che fanno rimanere esterrefatti.
In merito al CAS cioe’ al Contributo all’Autonoma sistemazione delle famiglie terremotate ricordo alla Castellani che in precedenza l’amministrazione aveva anticipato piu’ volte il CAS quando la Regione aveva tardato a liquidare il contributo e questa operazione era possibile farla, sollevando le famiglie da ulteriori difficoltà, anche oggi, dato che i ritardi delle liquidazioni regionali superano tre mesi e data la enorme liquidità disponibile nelle casse del comune e che quindi sarebbe stata assolutamente a costo “O” per l’amministrazione e rimborsata a breve dalla Regione.
Cosi molte altre cose fatte contro la squadra e gli assessori: la volontà di non aderire alle misure del PSR per le strade Consorziali, la interdizione degli assessori di fare proposte di Giunta, la non approvazione del DUP per paura del Consiglio Comunale ed ancora la non approvazione del Bilancio Consolidato perché la maggioranza avrebbe presentato ODG in merito alla necessità di accelerare l’iter per la Casa del Custode, per il Palazzo Comunale, per il Santuario del Santissimo Crocifisso.
L’operazione di sfiducia nei suoi confronti unanime e’ stata fatta per non far cadere Treia dalle stelle dove si posizionava sino a giugno, alle stalle dove ci stava portando il cortocircuito che Lei ha procurato. Il Commissario per i pochi mesi di legislatura rimasta saprà portare avanti l’ordinario e le realizzazioni già avviate e non avrà nessun onere programmatorio in quanto siamo a fine mandato.
Quanto alle accuse rivolte al sottoscritto, di esser stato “colpevole” del recesso unilaterale del contratto di segreteria, da parte del Comune di Morrovalle, ente capofila della convezione, del Dott. Benedetto Perroni, al quale va la mia grande stima per la sua professionalità dimostrata in questi anni, e di aver messo in difficoltà gli uffici, respingo, le critiche alla Castellani, che ha causato ansia, paura e insicurezza, bloccando totalmente il funzionamento della macchina amministrativa! Ai responsabili di settore e dipendenti, per questi 10 anni di “convivenza” (5 da consigliere di maggioranza e altrettanti da assessore), manifesto la mia gratitudine e il mio ringraziamento per la loro fattiva collaborazione di questi anni!
Un buon amministratore si vede dal coraggio, anche nelle scelte più difficili e sofferte, dalla passione con cui porta avanti la sua “missione” e dai risultati! Sono orgoglioso di aver lavorato con una squadra unita e collaborativa e di essere stato coerente con il contratto con gli elettori di quattro anni fa!
Infine un appello a tutti: basta con questa lite continua, abbassiamo i toni per rispetto della Città e dei treiesi!”