Tolentino, palazzine verso la demolizione
Incontro all’Erap con i residenti

SISMA - Le famiglie di alcuni stabili di via Proietti ricevute a Macerata. La qualità del cemento con cui sono stati costruiti non consentirebbe un'efficace resistenza al sisma. Il vice sindaco Luconi si farà portavoce della richiesta dei terremotati nell'incontro con Farabollini in programma martedì a Camerino

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Alcuni dei residenti nelle palazzine

 

Incontro all’Erap di Macerata per i residenti negli appartamenti dell’edilizia popolare in via Proietti a Tolentino, che stando alla perizia dell’ente dovrebbero essere abbattuti mentre invece inizialmente erano stati dichiarati stabili con i danni lievi. Gli inquilini a due anni dal sisma, avevano minacciato clamorose azioni di protesta, se non fossero stati ascoltati. Ieri pomeriggio alla presenza del vicesindaco Silvia Luconi e di una delegazione di residenti, il direttore Erap Daniele Staffolani, l’architetto Lucia Taffetani ed uno degli ingegneri dell’ente, hanno ricostruito la situazione delle palazzine, che rientrano nella normativa sull’edilizia pubblica, alla presenza dei rappresentanti dei sindacati e dell’amministrazione di condominio.

tolentino-via-proietti-3-325x183Sono state spiegate le motivazioni che lasciano intravvedere la scelta della loro demolizione, perché la qualità del cemento con cui sono stati costruiti non consentirebbe il raggiungimento della possibilità di un’efficace resistenza al sisma. Gli inquilini hanno ricordato che inizialmente era stata attribuita un’inagibilità di livello B ed hanno richiesto di rientrare nelle tipologie di intervento previste per le abitazioni private, in modo da far partire al più presto i lavori per la riparazione del danno. Il vicesindaco Luconi ha detto che si farà portavoce delle problematiche, martedì prossimo, durante l’incontro a Camerino, previsto con il nuovo commissario alla ricostruzione Piero Farabollini. «Chiediamo di partire al più presto con i lavori – hanno detto alcuni degli inquilini presenti – in modo da risparmiare ancora disagi e sofferenze, molti di noi sono andati in affitto, i cui costi dopo il sisma sono aumentati. Speriamo che il commissario riesca a far rientrare le nostre case nella normativa di quelle private, se non avremo risposte, non escludiamo nuove azioni di protesta».

(Mo. Or.)

 

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