Giovanni Paris vicino al tendone della stalla d’emergenza danneggiato
di Federica Nardi
Sarà la riunione di lunedì a decidere le sorti di Marianna e Giovanni Paris, allevatori di Ussita da due anni senza stalle per gli animali a causa del terremoto. «E’ una corsa contro il tempo – spiega Marianna -. Se non decidono lunedì non riusciremo a montare in tempo la stalla. Solo nell’ultima settimana mi sono morte altre due mucche, debilitate a causa della situazione».
Giovanni e Marianna Paris
Alla conferenza dei servizi, che si terrà ad Ascoli, parteciperà anche il Comune, dato che la stalla danneggiata dal sisma del 24 agosto 2016 era di proprietà dell’ente e veniva utilizzata da vari allevatori della zona. Se l’incontro fosse positivo, i Paris hanno già un’area individuata per realizzare per conto loro una nuova struttura per ospitare 120 bovini, che rischiano di non poter sopravvivere a un altro inverno all’aperto. Per iniziare serve l’ok della Regione, dato che si tratta di una delocalizzazione dovuta al terremoto. Resta comunque alto il rischio che i lavori non vengano finiti in tempo per la neve. Le stalle d’emergenza realizzate dalla Regione l’anno scorso sono state dichiarate poco dopo inutilizzabili. Alla protesta dei Paris per le difficili condizioni di lavoro che stanno sostenendo dal sisma anche a causa di una lunga burocrazia (oltre al fatto di essere terremotati loro stessi), l’assessore regionale all’Agricoltura Anna Casini ha replicato duramente, parlando tra l’altro di «accuse politiche infondate». Da Ussita, il consigliere di opposizione Giovanni Marronaro, prende le parti dell’Ufficio agricoltura regionale. «Bene ha fatto l’assessore Casini a puntualizzare che la ricostruzione ha tempi e norme certe. Vorrei ricordare che come lista di minoranza – sottolinea Marronaro – io stesso più volte ho sollecitato un incontro con il sindaco Vincenzo Marini per affrontare questo tema e, dopo ripetuti solleciti, ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta. Il problema riguarda tutti ma se poi qualcuno di questi allevatori ritiene che forzando la situazione si riesca a trovare la soluzione secondo noi sbaglia di grosso. Il problema e’ di tutti e ci sono regole da seguire – conclude – e tutti devono avere una risposta dalla Regione non chi alza di più la voce». Nella zona di Ussita, Visso e Castelsantangelo, i Paris restano gli unici a non aver ancora la stalla dopo le scosse del 2016.
Senza stalle a due anni dal sisma, «nessuna ingiustizia, regole da seguire»
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Per ciò che serve a Giovanni e Marianna, il potere decisionale dovrebbe essere esclusivamente del sindaco. Per le regioni tutte: occorre fare il resoconto dei loro cinquant’anni che non può essere altro che negativo. E’ per questo che vanno chiuse prima possibile per recuperare risorse.
Oltre ai disagi e ai danni economici sarebbe troppo pretendere per quei poveri animali, esseri viventi anche loro,almeno un ricovero come si deve per il freddo, e non le solite fanfarronate fornite da burocrati incapaci che crollano prima di utilizzarle. Dovrebbero come minimo vergognarsi ma anche questo è solo utopia.
Quando comincerà a nevicare, speriamo che ci sia la stalla pronta per pecore ecc. Per ” le bestie “, quelle vere, burocratiche, tiriamo su un telone su quattro paletti, lontano dalla stalle perché potrebbe uscirne del calore e ” le bestie ” potrebbero approfittarne. Fieno secco e qualche fiammifero per sciogliere la neve oppure liberi di gustarla così come si fa con i ghiaccioli. Abbigliamento tipico da mare con salvagenti, piccoli asciugamani che sennò potrebbero usarli come coperte e nessun tipo di giornale che anche quelli potrebbero venire utili anche per accendere un brevissimo fuoco dove gettare legnetti verdi e bagnati che ammò prenderebbero fuoco. Solo un piccolo consiglio, sennò potrebbero darmi del cattivone: so che mettendo un cartone sotto e uno sopra e coprire il tutto con la neve, renda più caldo e confortevole il giaciglio. Però che viene mosso a compassione, stia ben attento quando porta gli scatoloni in montagna.