Uno dei lavoratori in nero che aveva tentato di nascondersi
Scoperti operai in nero e clandestini: hanno tentato la fuga o provato a nascondersi in qualche anfratto del cantiere. Sette persone denunciate, due aziende sospese, due palazzine sequestrate e oltre 40mila euro di multe. E’ questo l’esito del blitz effettuato dai Nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Camerino, nel cantiere del nuovo campus inaugurato lo scorso 6 agosto e donato dalle province di Trento e Bolzano. In particolare sono stati ispezionati il lotto 5 e 6 del cantiere. Cinque le aziende identificate, per due di esse è scattata la sospensione per utilizzo di personale irregolarmente occupato. Sette persone sono state denunciate per reati inerenti la sicurezza nei luoghi di lavoro e lo sfruttamento di manodopera clandestina.
Il cantiere del Campus
Nel corso del controllo i carabinieri hanno fermato cinque lavoratori che stavano tentando di scappare o di nascondersi per evitare di essere identificati: sono russi e marocchini, tutti in nero, e due di loro anche clandestini, già colpiti da un decreto di espulsione dall’Italia. Tra l’altro erano costretti a lavorare senza protezioni, inoltre sono state contestate violazioni sulla sorveglianza sanitaria obbligatoria, sull’assenza di coordinamento per la sicurezza in esecuzione e sulla mancata informazione e formazione. Per questo la procura ha disposto il sequestrato dei lotti in questione. Complessivamente sono state erogate sanzioni per 40.139,36 euro. «L’università di Camerino, ribadendo la propria totale estraneità ai fatti, esprime piena fiducia nell’operato delle autorità inquirenti e precisa che tutto il resto del cantiere prosegue nella sua normale attività, al fine di assicurare la consegna degli alloggi all’ateneo nei tempi previsti». Con queste parole Unicam commenta la vicenda. L’ateneo sottolinea inoltre che «tutti gli edifici finora consegnati sono stati realizzati con moderne tecnologie costruttive in legno e con un’attenzione particolare all’efficienza energetica, alla durabilità e sostenibilità ambientale, e hanno ottenuto la certificazione congiunta di Arca e CasaClima Nature, struttura pubblica e indipendente per la certificazione. Come è avvenuto per le palazzine già ultimate, anche le strutture in via di completamento saranno consegnate solo ed esclusivamente quando avranno conseguito la medesima certificazione. La certificazione – conclude Unicam – garantisce sia le prestazioni sismiche di resistenza al fuoco e di durabilità della struttura, sia le prestazioni energetiche, di isolamento e di sostenibilità dell’edificio e dei materiali utilizzati».
Sequestrato il campus Unicam: sigilli a due blocchi di palazzine
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“Je suis Charlie”.
Molto tempo fa lessi da qualche parte che le Marche erano un esempio da seguire. Forse, vista la cronaca di ogni giorno, sono invece un esempio da perseguire.
Il “Je suis Charlie” mi ricorda quando i radical chic (e ridicol choc..), si batterono il petto con quella frase, per poi, constatato che col “musulmanesimo” avrebbero potuto avere problemi di natura politica, di natura religiosa e non solo, sono corsi ai ripari, sostenendo che..be’, in fondo non si deve offendere, non si può, anche se non si crede, non è giusto moralmente ed eticamente e che le reazioni poi bisogna pur aspettarsele, “stragetta” più “stragetta” meno (il papa addirittura ha parlato di pugno!!!! poveri noi..); alta cultura, non c’è che dire, alta morale, certo, alte..risorse, si, per sfruttarci ed abbindolarci meglio. gv
Vorrei capire perché l’Università si chiama fuori, non è forse il “Committente” ? tra l’altro con tanto di Ufficio Tecnico. Sta di fatto che le Imprese grandi, specialmente di fuori Regione, fanno quello che vogliono, subappalti, subappalti di subappalti, ecc. ecc. e tutto questo a discapito di imprese locali che molto faticosamente cercano di rispettare le “Regole” ma che con questa tipologia di concorrenza poco si può fare.
E’ piu’ morale sfruttare operai e lucrare sulle disgrszie.Italiani che gente!
Per Poloni. Non bisogna a mio avviso fare confronti tra i reati. I reati sono reati, piccoli o grandi. Eventualmente quelli più grandi vengono puniti più severamente degli altri.
E chi l’ha fatto?