Si spacca la protesta per villa Eugenia, associazione Arte, Legambiente e Archeoclub si distaccano dalla politica per portare avanti la finalità di convincere l’amministrazione a fare un passo indietro rispetto alla rinuncia alla prelazione. Richiesto un Consiglio comunale aperto. «Pur comprendendo le ragioni, ma non il metodo, che hanno indotto l’amministrazione comunale a chiudere la lunga storia di Villa Eugenia con la rinuncia ad esercitare il diritto di prelazione, riteniamo che il discorso vada riaperto per avviarne un altro che porti ad un accordo onorevole tra la proprietà del patrimonio e l’amministrazione. Sappiamo benissimo che la soluzione non è semplice e che i tempi potrebbero essere lunghi, non chiediamo neanche di instaurare un braccio di ferro con la proprietà, cosa che non conviene a nessuno, ma di riaprire con essa un discorso per verificare eventuali altri esiti della vertenza, che soddisfino da una parte le esigenze dei cittadini e dall’altra non penalizzi la controparte. Primo atto che ci attendiamo dal sindaco e dalla maggioranza, quindi, che venga valutata la opportunità di annullare l’ atto deliberato dal consiglio comunale e di rimettere in discussione le sorti di Villa Eugenia. Dal canto nostro, chiederemo, nei modi e nelle forme previste dallo statuto e dalle procedure che disciplinano la materia, un consiglio comunale aperto ai cittadini, alle associazioni cittadine, provinciali e regionali, ai rappresentanti della Soprintendenza e del FAI regionale, e, se del caso, alla stessa proprietà». Anche le due associazioni intendono avviare una raccolta firme, scindendo il fronte del comitato che si stava per costituire: «facciamo presente che per dare più forza alla nostra richiesta, siamo intenzionati ad aprire tavoli per la raccolta firme – si legge in una nota – sappiamo che intenzioni analoghe stanno per essere intraprese dai partiti dell’ opposizione. Noi, però, ci sganciamo da queste perché, pur condividendone le finalità cui si vuol pervenire, non ne condividiamo lo spirito. La nostra preoccupazione, infatti, è salvaguardare un patrimonio che idealmente appartiene alla città e alla sua storia, e non usare la materia a fini politici da parte di chi ieri ha ignorato Villa Conti e oggi fa la battaglia per Villa Eugenia.
Villa Eugenia, il Comune: «Lo stallo sarebbe durato anni, sarà destinata a struttura ricettiva»
Rinuncia a Villa Eugenia, un comitato per invertire la rotta
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Noi, cittadini di Civitanova Marche, vogliamo Villa Eugenia PUBBLICA.
Villa Eugenia, insieme all’inappropriata gestione diVilla Conti, ha rappresentato e tutt’ora rappresenta la memoria storia di Civitanova, dove il passato, il presente e il futuro si mescolano nella storia delle sue pareti e dei suoi giardini.
In una città dove mancano parchi e luoghi aggregativi vendere Villa Eugenia significa perdere ulteriori spazi e la possibilità di valorizzare la città.
Questo è un appello per sollecitare gli animi dei civitanovesi a prendere in considerazione la presente situazione anche se il consiglio comunale ha già approvato la transazione senza attendere l’esito della controversa sentenza del TAR.
L’Europa e le piattaforme crowfounding potevano salvare la situazione. Prendiamo esempio dal nostro capoluogo di provincia: Macerata.
La città di Maria ha ottenuto sei milioni di euro dai fondi sociali europei per recupuerare l’area del mattatoio perchè legata alla storia della città… di certo il suo valore storico non è assolutamente comparabile a quello della nostra Villa Eugenia.
L”acquisto si poteva tentare prima magari utilizzando una parte del RIcavato dai proventi di vendita Gas Marca.
Attiviamoci insieme per poter ribaltare la situazione ma sopratutto per prevenire altre perdite.
Attraverso una piattaforma di crownfunding inauguremo un fondo di garanzia per la città in modo da evitare future svendite.
CIVITANOI, MANI LIBERE, KLEOS, CIVITASVOLTA ,CITTAVERDE ,CIVITUS
Qui si deve spaccare il consiglio comunale che già un po’ fratturato è!
So che quest’argomento ai cittadini poco interessa, hanno già capito che la lotta per Villa Eugenia è più politica che storica, culturale e tutto quello che gli vogliamo aggiungere. I civitanovesi e le letture lo confermano non mi sembrano che si stiano appassionando alla questione e poi adesso che ci sono le vacanze, le valigie da fare per chi parte e per chi rimane spero lo faccia per scelta, in fondo abbiamo il mare come Rimini, Acapulco, Miami ecc. Allora ritorno sulla notizia perché credo di non essermi spiegato bene. Nell’articolo c’è scritto che si spaccano le opposizioni e non ho capito perché vengono chiamate opposte, non le conosco se non per averle sentite nominare e quindi non so se e quale orientamento politico potrebbero avere, insomma ecc. ecc. Io per spaccatura del consiglio comunale, non intento tutto il consiglio perché quello è già spaccato di suo, ma di una spaccatura di quello che rappresenta la maggioranza del consiglio formato dal sindaco, il vice, gli assessori ed infine i consiglieri partigiani. Spero mi perdonino il termine usato ma è così che si dice. Fine prima puntata anzi con il commento precedente sarà già la seconda. Comunque Buone ferie a tutti, a chi sta bene, a chi sta male e anche a chi le farà dopo l’estate.