di Laura Boccanera
(foto Federico De Marco)
Bocciata la mozione su casellario giudiziario e carichi pendenti. Con i 15 no della maggioranza è stata respinta la proposta dei consiglieri Stefano Ghio e Pier Paolo Rossi che chiedevano di presentare la propria posizione nei confronti della giustizia per sindaco, giunta e consiglieri comunali. «E’ errata la richiesta degli imbecilli che il politico sia onesto diceva Croce – ha citato Ghio – io sono un imbecille perché quella che per alcuni qui è una perdita di tempo, in realtà è una questione che coinvolge tutti. Forse per qualcuno è un’inezia, ma la volontà non è per gettare sospetti, ma al contrario per salvaguardare la figura istituzionale nella sua funzione. Chiedo alla politica un atto di coraggio». In realtà però i consiglieri di maggioranza criticano l’approccio della mozione: «ritengo stucchevoli questo tipo di interventi – ha detto il consigliere di Liberamente Perugini – credo sia eticamente inopportuno gettare un’aura di sospetto nei confronti del Consiglio comunale. Sarebbe un servizio alla cittadinanza parlare di cose più concrete invece che di queste sciocchezze».
Parla di «mozione pretestuosa anche il consigliere Pizzicara, mentre per Pierpaolo Rossi, cofirmatario della mozione, questa rappresenta «lo strumento per preservare la forza e la credibilità dell’istituzione e rappresenta un segnale di massima serietà e trasparenza». Vota contrario anche Flavio Rogani che dialetticamente si scontra con Rossi in un acceso diverbio: «dico no a questo voyeurismo politico e gogna mediatica, io proposi quando governava Corvatta un codice etico, ma non ha senso questa richiesta, bisogna attenersi a quella che è la legge in materia. Un conto una condanna, un conto invece i carichi pendenti» – sostiene Rogani. Gli rinfaccia il tradimento Rossi: «parli di giustizialismo e stai in maggioranza con chi per un avviso di garanzia mise alla gogna l’amministrazione Corvatta». A margine della discussione i toni si alzano quando il consigliere Corvatta riprende l’intervento del sindaco. Il presidente del consiglio comunale ipotizza che non sia lecito, i consiglieri si scaldano e per qualche minuto è l’impasse. Alla ripresa del dibattito chiude la discussione il sindaco Ciarapica che ha invitato a bocciare la mozione: «non possiamo farci trasportare dal sentimento di antipolitica con adempimenti che superano ciò che la legge prevede».
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Ai sensi di quale legge?
..i base a quale legge!? (si chiede qualcuno); in base alla legge in conseguenza della quale ci sono persone che, per darsi un po’ di visibilità, si fanno le leggi per conto proprio, altrimenti.. Ogni riferimento è puramente ‘casual’..
Per Vallesi. Lo conosce il brocardo (da Ulpiano) “nulla poena sine lege”?
AMMINISTRAZIONE COMUNALE ALLERGICA ALLA TRASPARENZA?
“Male non fare, paura non avere”, recita una vecchia massima popolare. Questa la linea che avrebbe dovuto seguire l’Amministrazione Comunale nell’approvazione della richiesta di “pubblicazione del Casellario” avanzata dall’opposizione. Se le posizioni giudiziarie, non pensiamo il contrario, sono “cristalline” non si devrebbe avere alcun timore a renderle note. “L’aura di sospetto” temuta dal consigliere di maggioranza Perugini la si ingenera bocciando la richiesta di “trasparenza”, come lui ha fatto. La maggioranza invoca la legge, la stessa che chiede di rendere pubbliche le dichiarazioni fiscali e non il Casellario giudiziale, ancora più importante. Quest’ultimo dovrebbe essere condizionante per la presentazione delle candidature! La legge non è un “elastico” da tirare dalla parte verso cui fa comodo, ma va orientata ai fini di trasparenza e correttezza, tanto più per chi ha un ruolo pubblico. La legge consente di “rinunciare alla prescrizione”, ma l’attuale sindaco nonostante le promesse non lo ha fatto. Anzi la sua lista, oggi decisamente sulla linea del “garantismo”, per la vicenda Civita Park (come ricorda il consigliere Rossi) non esitò ad esporre striscioni con richiesta di dimissioni di Sindaco e Vice all’arrivo dell’avviso di garanzia (che non ebbe seguito). Curiosa l’ortodossa posizione pro-maggioranza del consigliere Rogani. Non si sa che fine abbia fatto la richiesta (per cui si era mosso Costamagna) di diventare “coordinatore delle partecipate”. Si ha tutta l’impressione che essa ripercorra la vicenda del monumento alla cavalleria di Pollastrelli. Si mantiene la promessa per “tenere buono” il consigliere, ma con Gas Marca venduta e Farmacie accorpate all’Atac le possibilità sono poche. La legge si diceva consente ai familiari del Sindaco di partecipare a “selezioni per graduatorie” effettuate da enti comunali. Opportunità politica consiglia, per non ingenerare sospetti, che ci si astenga dal farlo. A nulla serve poi arruolare commmentatori dell’ultim’ora che, insolazioni a parte, si prodigano a postare “fesserie a raffica”, tutte a favore della Giunta.
..mon Dieu..questo c’Aldo africano si fa sempre più asfissiante; speriamo che, prima o poi, arrivi una bella ventata di aria fresca, e che non tiri solo da una parte..
..mah..proprio ora mi sono accorto che, tra una raffica di fesserie e fesserie a raffica, non sono, decisamente, tra i primi arrivati, anzi..!! Speriamo nella prossima ‘tornata’, ma sarà dura, molto dura; ci sono commentatori che, con questo c’Aldo, sono inarrivabili..!! Giuseppe.
POST SU QUOTIDIANI ON-LINE E OFFESE PERSONALI
“Excusatio non petita, accusatio manifesta” (“Scusa non richiesta, accusa manifesta”, per chi non conoscesse il latino). Lungi da me fare riferimento nei miei post a commentatori che mi citano per nome (non ce ne sono altri con il mio stesso). Simile comportamento, in forma popolare, si chiama “coda di paglia”, di cui il commentatore che precede pare molto ben fornito. Stia comunque costui ben attento – primo e ultimo avvertimento – alla buona creanza. Ci sono studi legali in città che scalpitano e ci vuole pochissimo ad essere portati dinanzi al Giudice di Pace per offese e diffamazione. Per cui se questo soggetto ha denaro da regalare continui pure su questo filone, oppure stia ben attento (ma molto bene) a ciò che posta nei miei confronti. Pubblicare offese personali su quotidiani on-line, ricordo, ha responsabilità penale, non assolve nascondersi dietro a una tastiera. Per cui, non tornerò più sull’argomento, come si dice popolarmente: “Uomo avvisato, mezzo salvato”. Stia molto attento, le farò passare la voglia di aver iniziato a commentare su CM!
No comment, ma comunque chi parla di offese personali farebbe bene a rileggere i suoi commenti; passo e chiudo, per sempre. Giuseppe.
..in fondo, ripensandoci, direi che sono stato proprio uno sciocco a non capire, sin dall’inizio, che non ne valeva la pena, ed in più rischiare di pentirmi di aver iniziato a commentare su Cronache Maceratesi; non pensavo che fosse così..pericoloso. Con sincerità (rara), Giuseppe Vallesi.
AMMINISTRAZIONE COMUNALE E CASELLARI NEGATI
La questione, oltre le tante “pippe” di chi posta per partito preso (i pollici rossi/neri dimostrano che il post iniziale ha toccato nel segno!), è seria e semplice nella compresione. L’opposizione – non è noto se per sospetti maturati verso qualcuno oppure per sola trasparenza – chiede che tutti (Giunta e consiglieri comunali) rendano pubblici i rispettivi Casellari giudiziali. La maggioranza che esprime la Giunta nega tale possibilità. Perchè lo fa, solo perchè la legge non lo prevede? Un pubblico amministratore dovrebbe fare come un comune cittadino: mostrare subito, a richiesta, la propria situazione giudiziaria. Ne vale la sua permanenza nell’Amministrazione della città! Mostrarla senza tentennamenti, altrimenti il sospetto rimane. L’opposizione, a questo punto, non si deve fermare al voto contrario della maggioranza (compatta). Deve proseguire determinata e senza dubbi per la strada intrapresa. “Qui si parra la tua nobilitate”, vergava il sommo poeta. Deve inondare la città di manifesti e “vele” (come fece l’allora opoosizione sulla vicenda Civita Park). Porre la “situazione giudiziaria” (la certificazione della “limpidezza morale”) di chi amministra al centro del dibattito politico. Mantenere alta la guardia finchè i Casellari non saranno depositati sul tavolo e i cittadini possano controllare “rispettabilità e onore” di chi li guida. Come prevede un articolo della nostra Costituzione. Altrimenti si dimostrerà – come in altre occasioni – un’opposizione non all’altezza, incapace di condurre battaglie di trasparenza e chiarezza, a vantaggio dei cittadini. Le restanti sono “chiacchiere pelose” di chi vuole distrarre l’attenzione oppure persegue altri fini.
La legge del Menga! Credo sia questa la legge che regola la materia. Infatti all’articolo 4 comma uno, così recita: questa è la legge del Menga, chi ce l’ha….. se lo tenga. Però, come faceva notare il Croce, la legge del Menga non può mettere in discussione l’etica del politico, in quanto per sua natura, dice il Croce, non può essere onesto. Confutare questo assioma legislativo non è facile, perché al di là del fatto che rifiutare di parlare di sé e della propria condotta morale come dice sempre il Croce, cozza con l’idea che il politico potrebbe essere comportabilmente onesto. Infatti questo suo improbabile stato di eccelso esempio di fulgida onestà, sbatterebbe con la realtà concettuale e fattuale che il celeberrimo filosofo, proprio in base alla sua notevole esperienza nonché conoscenza e dell’argomento e di chi di solito bazzica l’ambiente politico spiega che non può attingere alla fonte dell’onestà, le motivazioni che potrebbero, inopportunamente, essere usate per dare una visione distorta del vero carattere ( politico ) e di decantarle per ottenere consensi. Effettivamente come diceva anche il grande Maestro Rubistein, difficilmente ci si dà alla politica se non per perseguire in genere, per se e per gli altri ammanicati quello che si ritiene il giusto prezzo per le loro prestazioni al servizio dell’umanità. Umanità, che sempre più coerentemente e intelligentemente, collega il politico, sia o non sia di razza, all’esempio più illogico da considerare come un signore che va a letto la sera, convinto di aver fatto il proprio dovere nell’avere adempito alle proprie funzioni che di solito se non sempre, sono così lantane dalla realtà intellettuale e non solo, del politico. Come fa notare il commentatore, precedente se verrò pubblicato e se verrò dopo il suo, mostrare la dichiarazione dei redditi non è così dissimile da chi opera negli ambienti politici pubblici con mansioni amministrative da quello che potrebbe rappresentare il mostrare la propria fedina penale, direttamente proveniente dal Casellario Giudiziario di solito sempre aggiornato con l’aggiunta di una eventuale lista dei carichi pendenti per aggiunte da fare al documento in questione se dovessero dare poi come risultato, posizioni conflittuali con chi non è conforme alle leggi che fa, le propone, le invita a rispettare e che però e per la legge del Menga e come corollario il decreto del Bisenzio: chi l’ha ……..soffra in silenzio, completamente discorde. Diciamo pure stonato come il contenuto di quest’articolo che mette a dura prova la credibilità del politico. E’ vero, meglio sarebbe non dar fiato alle trombe se i suoni non dico che devono essere armonici ma neanche così dissonanti perché non esistenti musicalmente. E’ come suonare un pianoforte senza conoscere niente di musica, il suono esce lo stesso dalle corde vibranti, ma non ha nessun senso, come un rumore molesto, non richiesto, non desiderato. Rossi per la prima volta, nonostante ritengo alquanto sciocca la tua richiesta ( vedi Croce , non me ) hai riportato per la prima volta da quando leggo di te, una vittoria schiacciante sui tuoi antagonisti che non potrà non far riflettere profondamente chi legge.
Rispettivamente dalla legge del Menga e da quello del Bisenzio.
http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Speciale:Ricerca?query=la+legge+del+menga
Come fa notare il commentatore dei comm. n.4 e n. 11, mostrare la dichiarazione dei redditi non è così dissimile da chi opera negli ambienti politici pubblici con mansioni amministrative da quello che potrebbe rappresentare il mostrare la propria fedina penale, direttamente proveniente dal Casellario Giudiziario di solito sempre aggiornato con l’aggiunta di una eventuale lista dei carichi pendenti per aggiunte da fare al documento in questione se dovessero dare poi come risultato, posizioni conflittuali con chi non è conforme alle leggi che fa, le propone, le invita a rispettare e che però e per la legge del Menga e come corollario del decreto del Bisenzio, sembra stonare come il contenuto di quest’articolo che mette a dura prova la credibilità del politico. E’ vero, meglio sarebbe non dar fiato alle trombe se i suoni non dico che devono essere armonici ma neanche così dissonanti perché non esistenti musicalmente. E’ come suonare un pianoforte senza conoscere niente di musica, il suono esce lo stesso dalle corde vibranti, ma non ha nessun senso, come un rumore molesto, non richiesto, non desiderato. Rossi per la prima volta, nonostante ritengo alquanto sciocca la tua richiesta ( vedi Croce , non me ) hai riportato per la prima volta da quando leggo di te, una vittoria schiacciante sui tuoi antagonisti che non potrà non far riflettere profondamente chi legge.
L’art. 5 del DL n. 149/2013 ha previsto la pubblicità o evidenza obbligatoria, nel sito del Parlamento, dei dati relativi alla situazione patrimoniale e di reddito dei membri del Parlamento stesso, ai sensi del D.Lgs. n. 33/2013, corredati con l’indicazione di quanto ricevuto, direttamente o a mezzo di comitati costituiti a loro sostegno, a titolo di liberalità per ogni importo superiore a 5.000 euro/anno.
In ottemperanza a tale disposizione di legge, nelle pagine personali di ogni deputato sul sito della Camera, è pubblicata la relativa documentazione patrimoniale e di reddito, nonché la documentazione ulteriore che alcuni deputati hanno chiesto di rendere pubblica all’inizio della legislatura, sottoscrivendo apposita liberatoria.
..mah..sarà un caso (o tanti casi..’e che casi’..!!), ma nel corso della mia vita ho conosciuto tantissime persone dalla fedina penale immacolata, che però ne hanno commesse illegalmente di tutti i colori, come si suol dire, ma, per furbizia o anche per essere stati ben coperti ed ammanicati, non sono stati mai scoperti; a buon intenditor poche parole. Giuseppe.
SE in fase di elezioni amministrative ogni candidato deve rilasciare la seguente dichiarazione:
“…..a norma dell’articolo 12, comma 1, del d.lgs. 31 dicembre 2012, n.235, e per gli effetti previsti dall’articolo 46 del d.P.R. 28 dicembre 2000, n.445, e successive modificazioni, il sottoscritto, CONSAPEVOLE DELLE SANZIONI PENALI NELLE QUALI PUO’ INCORRERE IN CASO DI DICHIARAZIONI NON VERITIERE E DI FORMAZIONE O USO DI ATTI FALSI, DICHIARA DI NON TROVARSI IN ALCUNA DELLE SITUAZIONI DI INCANDIDABILITA’ STABILITE DALL’ART.10, COMMA 1, DELLO STESSO D.LGS N.235/2012.”….
SE, presumo ci sia un controllo, sia preventivo sui candidati ed a maggior ragione sugli eletti a qualsiasi carica pubblica da parte della PROCURA DELLA REPUBBLICA DEL TRIBUNALE del casellario giudiziale generale e dei carichi pendenti congiuntamente al PREFETTO che conferma i risultati elettorali…
SE, titolo dell’art.10 recita:
INCANDIDABILITA’ ALLE ELEZIONI PROVINCIALI, COMUNALI E CIRCOSCRIZIONALI con tutte le casistiche…..
SE, titolo dell’art.11 recita:
SOSPENSIONE E DECADENZA DI DIRITTO DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI IN CONDIZIONI DI INCANDIDABILITA’ con tutte le casistiche, termini, sospensioni ed altro….
SE, il comma 5 dello stesso articolo 11 recita:
“A CURA DELLA CANCELLERIA DEL TRIBUNALE O DELLA SEGRETERIA DEL PUBBLICO MINISTERO I PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI CHE COMPORTANO LA SOSPENSIONE SONO COMUNICATI AL PREFETTO, IL QUALE, ACCERTATA LA SUSSISTENZA DI UNA CAUSA DI SOSPENSIONE, PROVVEDE A NOTIFICARE IL RELATIVO PROVVEDIMENTO AGLI ORGANI CHE HANNO CONVALIDATO L’ELEZIONE O DELIBERATO LA NOMINA.”
A fronte di quanto sopra, se successivamente all’elezione ogni candidato eletto riporti qualsiasi causa negativa a ricoprire l’incarico pubblico in base alla normativa vigente, ritengo che la PREFETTURA come ha convalidato l’elezione debba altrettanto farlo decadere in base proprio alle notizie del casellario giudiziale ricevute dal Tribunale continuamente aggiornate.
SE TUTTO E’ CHIARO, FUORI TUTTI I CASELLARI!
Se come sostiene il Prof. Castellucci la situazione giudiziaria degli Amministratori è “chiara e lampante” perchè gli stessi (tutti) non approvano in Consiglio Comunale la mozione che chiede di rendere pubblici i Casellari giudiziali? L’esperienza insegna che, oltre le “simpatie di parte” , sono entrati ai massimi livelli, mi riferisco agli organi Parlamentari, dei condannati. Perciò l’opposizione, che ha presentato la mozione sulla “trasparenza”, faccia il suo dovere e vada avanti. Finchè non sia fatta piena chiarezza sull’argomento e vengano rese pubbliche le situazioni giudiziarie di chi amministra Civitanova (in Giunta e Consiglio). E’ una battaglia di civiltà e rigore politico, che ha la dignità di essere combattuta e vinta! Citazioni di legge associate ad interpretazioni soggettive (subito approvate da affezionati della maggioranza e del pollice) non servono, ci vogliono i fatti! I fatti che fugano ogni dubbio sono i Casellari giudiziali visibili e pubblicati sul sito del Comune. “Carta canta, verba volant” recita una massima latina. “Carta” è quella delle situazioni giudiziarie visibili subito, senza nascondersi dietro un voto di Consiglio!
..mah..a tutti gli italiani ancora di buon senso vorrei dire che, invece di occuparsi di un voto di Consiglio, farebbero bene per il futuro a prendere in considerazione un consiglio di voto; anche qui a buon intenditore poche parole..che poi pare pure che volino..’arimah’..!! Giuseppe.
Per Caporaletti. Vista la norma di legge citata da Castellucci (d.lgs. 31 dicembre 2012, n.235), e cioè visto che le condizioni di permanenza degli amministratori pubblici nella carica vengono verificate costantemente dalla prefettura, di che si preoccupa?
@ Aldo Caporaletti:
premesso che non sono Prof., ma semplicemente da una ricerca effettuata, che chiunque può fare, ho dedotto che dovrebbe esserci un controllo a monte da parte sia del TRIBUNALE che della PREFETTURA sugli amministratori pubblici qualsiasi carica ricoprano, altrimenti non ci sarebbero i frequenti arresti per corruzione ed altri reati commessi da costoro basta leggere i giornali e vedere i TG, e senza voler difendere alcuno dell’attuale amministrazione, glielo assicuro!!!
Poi gli attuali consiglieri di minoranza, quando erano loro amministratori fino ad un anno fa’, li hanno pubblicati i loro personali casellari giudiziali ??? Non lo so, ma ritengo che per coerenza comportamentale avrebbero dovuto farlo…
CASELLARI GIUDIZIALI, COMINCI IL SINDACO!
Caspita si è mobilitata tutta la grancassa della destra civitanovese! Quanti pollici, mai visti in calce ad altri articoli, non si sentiranno costoro muovere la terra sotto i piedi? Lasciamo perdere i post di qualche “sempliciotto” incapace di articolare pensieri concreti che circola sempre swul web. Veniamo, invece, alle considerazioni, addirittura citazioni di leggi spesso non confacenti, condite con deduzioni personali (di chi non ha cultura giuridica) che non spostano i termini del problema. Si ha un bel dire di non avere “simpatie politiche” quando ci si candida con la destra e si postano abitualmente commenti sulla linea dell’attuale Amministrazione. Non giustifica il diniego alla visibilità dei Casellari, la considerazione che precedenti Amministrazioni non abbiano provveduto. Basta con lo scaricabarile sul passato, pratica politica sin troppo desueta. Guardiamo al presente e al fatto che la mozione sui Casellari giudiziali degli Amministratori è stata respinta. Si dice che in una famiglia il capo di casa debba dare l’esempio ai componenti. Cominci allora il Sindaco, capo della Amministrazione comunale, a rendere pubblica la sua “posizione giudiziaria”. Compia un atto di generosità e trasparenza verso i cittadini e pubblichi, per primo, sul sito del Comune il proprio Casellario giudiziale. Vedrete che di fronte alla prova dei fatti i contrasti spariranno. Ciò oltre supposti controlli a monte che qualcuno sbandiera per tenere calmi gli elettori. I citati frequenti arresti per corruzione sono frutto di fascicoli di indagine aperti delle Procure non altro. Da domani comincerò a controllare se la richiesta ha avuto corso sul sito del Comune, in caso contrario non cambierà la mia posizione nei confronti di questa Amministrazione. Non sono legato a nessuna “cerchia politica” e continuerò a postare liberamente ciò che penso. La mia posizione, si ricorderà, è stata molto critica con la Giunta Corvatta e lo sarà con l’attuale Amministrazione quando gli atti compiuti consiglieranno di farlo. Lezioni di equilibrio dispensate da chi si dimostra “partigiano a prescindere” non sono accette.
Caporaletti, lei può fare una cosa sola, e cioè farsi promotore di una proposta di legge per l’introduzione dell’obbligo per gli amministratori di comunicare all’ente locale di riferimento la propria posizione giudiziaria, così come è stato fatto per lo stato patrimoniale e dei redditi.
..mah, finora la storia mi aveva insegnato che c’erano stati partigiani ‘comunisti’, ‘socialisti’, ‘democristiani’, ‘liberali’, ‘repubblicani’ e partigiani con le stellette, ma che ci fossero stati anche ‘partigiani a prescindere’ non mi risultava; che io sia stato un po’ ‘sempliciotto’ nel non essere mai venuto a conoscenza di questa cosa (chissà, poi, come erano articolati..), storicamente di una importanza estrema e fortemente concreta..!? Giuseppe.
Si dice sempre di stroncare l’evasione fiscale, che chi si presenta a cariche amministrative comunali, parlamentari ecc. deve essere immacolato o comunque che la fedina penale di tanti eletti non sia simile a quella di un comunissimo ladro di polli se non peggio e poi al dunque tutte queste resistenze ai commenti che mi sembra in maniera del tutto lecita, vorrebbero che così fosse. Mah? Poi mi sembra che chi è andato al governo alle ultime elezioni, questa trasparenza non la predica solamente ma la vuole con forza. Mah, di nuovo.