Politica culturale, i 5 stelle:
«Ogni minimo evento
dipinto come il successo del secolo»

MACERATA - I consiglieri del M5s Roberto Cherubini, Carla Messi e Andrea Boccia: «La città ha bisogno di eventi ben più importanti per tentare di risalire l’enorme gap turistico che la distanzia da altri capoluoghi simili al nostro per conformazione e numero di abitanti»

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Da sinistra i consiglieri del Movimento 5 stelle di Macerata: Andrea Boccia, Roberto Cherubini e Carla Messi

 

«A Macerata ogni minimo evento, spesso circoscritto e destinato solo a pochi radical chic, viene dipinto come il successo del secolo. A sentire gli assessori, specialmente quello alla Cultura, sembra di vivere in un’altra città. Basta ragionare da “paesetto”, serve una cultura più inclusiva che apra veramente al turismo». Non usano mezze misure Roberto Cherubini, Carla Messi e Andrea Boccia, consiglieri del Movimento 5 stelle che inanellano una critica serrata della politica culturale cittadina. L’occasione: i dati sulla mostra “Capriccio e natura”, che ha esposto nelle sale di palazzo Buonaccorsi alcune opere salvate dal sisma. Il bilancio è di «solo – puntualizzano i consiglieri – di 8mila visitatori. Ma viene beatificata come se ne avesse avuti 300mila».

Per i consiglieri pentastellati «Macerata ha oggi bisogno di eventi culturali ben più importanti per tentare di risalire l’enorme gap turistico che la distanzia da altre città simili alla nostra per conformazione e numero di abitanti. Solo per fare un esempio – spiegano Cherubini, Messi e Boccia – la provincia di Vicenza, che ha poco più del doppio degli abitanti di quella di Macerata, ospita per mesi mostre di grandi artisti che richiamano in quei luoghi centinaia di migliaia di turisti, alimentando tutte quelle attività che vivono di turismo ed enogastronomia. La sola mostra dedicata a Van Gogh nei 5 mesi scorsi ha contato 500mila visitatori, altro che “capricci”. Ragioniamo da “paesetto”, operiamo da “paesetto”, e Macerata, che negli ultimi anni ha subito danni di immagine per eventi clamorosamente gravi, resta sempre agli ultimi posti negli interessi turistici nazionali».

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Un appuntamento di Macerata Racconta

Da qui una disamina degli appuntamenti culturali della città. «Il Macerata Opera Festival – dicono i consiglieri – è un evento importantissimo che però porta turisti di nicchia ed in un periodo ristretto dell’anno. Musicultura, diversamente, si rivela l’evento senza dubbio più importante, perché nella settimana della Controra crea interesse in tutte le fasce sociali. Macerata Racconta è un festival straordinario, tuttavia non sembra crescere ed avrebbe bisogno di maggiori finanziamenti per acquisire una connotazione almeno nazionale. Gli altri eventi proposti in città sono spesso di nicchia e sconosciuti ai più. L’intellighenzia maceratese sembra voler dire ai cittadini meno “filosofi”: “per voi non c’è cultura”. Si dovrebbe secondo noi partire, invece, dal proporre una conoscenza della città e delle sue iniziative, includendo ogni classe sociale, anche quanti non hanno dimistichezza con Seneca e Platone. Si dovrebbe offrire la possibilità ad ogni maceratese di accedere ai luoghi “culturali” con più facilità, anche gratuitamente, come fanno tante città europee che hanno capito che il primo sponsor turistico di una città è colui che ci vive. Invece no, una ristretta cerchia di personaggi che si autodefiniscono “intellettuali” fanno il bello ed il cattivo tempo in città, escludendo spesso chi non è culturalmente “elevato” come loro o chi è culturalmente “elevato” ma non allineato politicamente. E’ la politica di oggi: non riesci a fare cose non perché non hai competenza e responsabilità, ma perché simpatizzi per questo o quel partito. Occorre un deciso cambio di direzione. Quando ogni progetto che proponi per la città fallisce miseramente, non puoi continuare a dire che “comunque realizzeremo la proposta perché è bellissima” (progetto ITI, Macerata città della cultura), ma dovresti domandarti perché fallisce. Invece – concludono i consiglieri –  i nostri amministratori sono troppo superiori per fare autocritica, sviliscono da anni Macerata, ma continuano a raccontare che sono i più bravi».



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