di Federica Nardi
(foto di Fabio Falcioni)
«Quanto tempo fa abbiamo parcheggiato?». Mentre caricano il furgone di calcinacci gli operai in corso Matteotti, nel centro di Macerata, tengono un occhio ai lavori e l’altro sull’orologio. Il loro permesso, valido fino al 2019, non gli consente di sostare più di 90 minuti nella zona a traffico limitato. Ogni ora e mezzo spostano il furgone, escono dal centro, rientrano, cercano di nuovo parcheggio – «sempre se lo troviamo»- e si rimettono al lavoro. E così per tutta la giornata. Dalle 9 alle 12 e dalle 13,30 alle 18: fanno cinque “traslochi” dei mezzi fuori e dentro il centro. Ma l’assessore Mario Iesari chiarisce: «I 90 minuti di sosta valevano anche prima, c’è un gap di informazione». Per questo Iesari ha preparato un vademecum che presenterà venerdì alle 14,30 nella sede della Cna di Macerata.
«Ogni 90 minuti dobbiamo spostare i mezzi». E’ il letimotiv in centro storico per le ditte artigiane con permesso di accesso alla ztl. Una prospettiva che, in vista degli interventi per la ricostruzione post sisma, ha allertato anche le associazioni di categoria. «Vogliamo che il centro sia vivibile – spiega Giorgio Ligliani, presidente della Cna Macerata – Ma anche che la vita delle imprese non sia complicata. Per questo stiamo cercando di ragionare con l’amministrazione. Soprattutto in vista dei cantieri per la ricostruzione, cerchiamo di risolvere i problemi prima che si presentino». Venerdì l’assessore Mario Iesari, alle 14,30 nella sala riunioni della sede della Cna in via Zincone 20, presenterà un vademecum per fare chiarezza sulle possibilità per le imprese di accedere al centro storico. Al momento tra i permessi giornalieri il più esteso è quello che consente una sosta di 240 minuti. Ma bisogna scegliere la fascia oraria: o dalle 7,30 alle 12,30 (e dopo quattro ore bisogna comunque spostarsi), oppure dalle 14 alle 18,30 (con la forbice di accesso che dura meno del permesso). Per chi lavora in modo continuativo c’è il permesso annuale, che costa 100 euro. L’alternativa ai permessi, così come sono, è l’occupazione di suolo pubblico. «Se una ditta deve lavorare in modo permanente in una via c’è l’occupazione di suolo pubblico – ribadisce Iesari -. Comunque penso che i problemi nascano da un gap di informazione. Da qui l’incontro in Cna. I permessi devono tenere conto delle esigenze delle imprese ma anche dei pochi spazi di sosta in centro storico, per cui c’è bisogno di organizzarsi».
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Quando, secoli fa, si poteva entrare con le auto nel centro storico e parcheggiare ove era possibile, i negozi andavano alla grande. Poi, abbiado dato ascolto agli ambientalisti ed è avvenuta la morte del centro storico. Nel senso che i nuovi supermercati hanno i parcheggi, mentre i centro storico ha il parcheggio fallimentare del ParkSI, quando avrebbero dovuto farne uno veramente a servizio del cucuzzolo, magari facendolo sotto, Piazza della Libertà. Ormai, Macerata è stata distrutta dai cattocomunisti – teorici del multiculturalismo e quant’altro – e la storia finisce qui.
Già, perché non scegliere la ‘strada’ dell’occupazione temporanea di suolo pubblico?
La ragionevolezza non è per tutti!